Il Governo punta a soluzioni semplici per risolvere i problemi della formazione dei medici. Per garantire più qualità, però, bisogna agire in maniera strutturale su tutto il percorso educativo. Ecco una panoramica delle principali criticità.
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La spesa sanitaria sostenuta direttamente dalle famiglie italiane continua a crescere. Di conseguenza aumentano anche detrazioni e deduzioni fiscali. Le misure adottate sinora sono solo un primo e insufficiente passo per limitare il ricorso al privato.
Molti i pensionamenti dovuti a quota 100 nel nostro Servizio sanitario nazionale. Viceversa, sono pochi i medici pronti a sostituire coloro che se ne vanno. Risultato di una scarsa programmazione e, forse, di troppi ostacoli per diventare medico.
Alcuni nuovi farmaci possono essere molto efficaci, ma anche molto costosi. È un problema legato ai limiti dei meccanismi di mercato quando applicati all’assistenza sanitaria. Come conciliare innovazione e sostenibilità in sanità. La ricerca pubblica e l’approccio “open access”
Rischiamo una volta di più di avere un deflagrante confronto sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori per poi non cambiare nulla. Mantenere la reintegrazione fin dal primo anno, anche se solo per i licenziamenti disciplinari senza giusta causa, equivale a scoraggiare i contratti a tempo indeterminato, soprattutto se non si rimette mano al decreto Poletti. Abbiamo raccolto in un nuovo Dossier gli interventi sul tema pubblicati da lavoce.info.
Inutile e dannoso il progetto del Governo di spostare il test d’accesso alla facoltà di medicina dopo il primo anno. Due proposte per attrarre gli studenti più meritevoli: introdurre nella scuola secondaria di secondo grado itinerari formativi diversificati o, almeno, sostituire l’attuale maturità con esami che permettano una selezione a punti, materia per materia, utilizzabile per l’ingresso nelle diverse università e facoltà.
Trasferire parte del Tfr nella busta paga? Cosa abbia in mente di preciso il presidente del Consiglio non è chiaro. Apriamo il confronto valutando un meccanismo che si potrebbe attivare con denaro anticipato dalle banche, per non togliere liquidità alle imprese. Anziché essere i lavoratori a prestare soldi alle imprese, sarebbero le banche a farlo.
Si potrebbe stimolare la crescita tagliando le tasse in tutta l’Eurozona, secondo la proposta che abbiamo pubblicato su lavoce.info, con uno strumento quasi monetario: i certificati di credito fiscale. Vediamo come potrebbero funzionare.
Come ha ricordato a tutti il grande regista Bernardo Bertolucci, muoversi sulla sedia a rotelle in Italia è un’impresa improba. Anche nelle stazioni ferroviarie, dove i recenti treni ad alta velocità sono inaccessibili alle persone con ridotta mobilità. La soluzione c’è: alzare i marciapiedi. Ma non basta.
Il ministro Giannini ha ribadito che dal 2015 il test di ingresso alla facoltà di medicina sarà abolito, sostituito da una selezione alla fine del primo anno. Il progetto del Governo ha molti difetti. Meglio sarebbe affidarsi a una soluzione che parte dalla revisione dell’esame di maturità.
Alitalia: i contribuenti non hanno ancora finito di pagare i conti dei capitani coraggiosi.
Dietro al braccio di ferro per la nomina del nuovo presidente della Commissione europea c’è la battaglia del Parlamento di Strasburgo per l’allargamento dei propri poteri. Con qualche forzatura istituzionale, come se ne sono già viste nella storia.
Il passaggio da graduatorie locali a una unica graduatoria nazionale per l’accesso alla facoltà di medicina ha avuto effetti positivi. Il principale è che il meccanismo premia effettivamente il merito, favorendo gli studenti che ottengono i punteggi più alti al test. La mobilità delle matricole.