Un anno fa il governo bloccava la discussa revisione del Meccanismo europeo di stabilità. Ora l’accordo raggiunto a Bruxelles riporta al centro del dibattito politico una riforma da cui l’Italia, oggi più che mai, avrebbe solo da guadagnare.
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Si fa aspro lo scontro sulla possibilità di utilizzare il Mes. Ma favorevoli e contrari non sembrano avere un interesse reale al miglioramento del Servizio sanitario nazionale. Per questo servirebbe un piano particolareggiato, del quale non c’è traccia.
È andato a Paul Milgrom e Robert Wilson il Nobel 2020 per l’Economia. Cruciale il loro lavoro pionieristico sulle aste per capire il ruolo chiave giocato dall’informazione nei mercati.
Mentre s’inasprisce lo scontro sul Meccanismo europeo di stabilità, nessuno tra favorevoli e contrari sembra avere un piano dettagliato per il potenziamento del Sistema sanitario nazionale. Intanto, solo un quarto delle garanzie pubbliche alle banche è servito ad accrescere la liquidità. Ma è meglio che lo stato le aiuti quando sono ancora vive piuttosto che salvarle dall’insolvenza.
Non solo il Covid alla base dei problemi della scuola italiana: s’investe troppo poco sul futuro. NextGen e Fse+ sono una grande opportunità, ma lo stato è chiamato a fare la sua parte. Nel raggiungimento degli obiettivi europei di riduzione delle emissioni giocheranno un ruolo fondamentale il gas e le sue reti di trasporto. Con l’Italia che può essere al centro di questa transizione.
A trent’anni dalla riunificazione tedesca, tra Est e Ovest restano differenze significative a livello economico, politico e sociale. Divario che si riflette anche sulla demografia.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.
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Il dl semplificazione ha l’obiettivo di sostenere la domanda aggregata attraverso la ripresa degli investimenti. Ma nel settore dei lavori pubblici, nonostante alcune misure di grande impatto, si tratta più di interventi emergenziali che di una riforma strutturale.
Si sa ancora troppo poco sulla riforma dell’Irpef di cui ha ricominciato a parlare il governo. Vediamo quali sono i punti di forza e di debolezza di quest’imposta nella sua veste attuale e quali le priorità da cui partire.
Cala a maggio il numero degli occupati ma diminuiscono anche i beneficiari della cassa integrazione. Quanto tempo ci vorrà per tornare alla dinamica “normale” del mercato del lavoro? Lavoro che in Olanda si trova anche nelle fiere. Un modello di successo, che potrebbe rivelarsi vincente anche in Italia.
A conferma del periodo nero per le imprese, nel 2020 è crollato il numero di nuove aziende. Grave perché sono queste a guidare la crescita economica. Imprese che spesso devono fare i conti con i ritardi della Pa: solo la puntualità nei pagamenti garantisce loro la liquidità necessaria alle operazioni commerciali.
C’è tempo fino alla fine del 2022 per richiedere l’accesso al Meccanismo europeo di stabilità. Vista l’incertezza sul futuro, potrebbe rivelarsi conveniente aspettare.
Continuano le puntate del podcast del Festivaleconomia, realizzato da lavoce.info in collaborazione con l’Università di Trento. Parola chiave della settimana: Catene globali del valore, con Chiara Tomasi. Da lunedì: Gender gap, con Alessandra Casarico.
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L’accordo raggiunto sul Meccanismo europeo di stabilità prevede che l’accesso ai prestiti possa essere richiesto entro il 31 dicembre 2022. L’incertezza è ancora alta e quindi può rivelarsi conveniente rinviare la richiesta a un momento successivo.
I paesi che hanno reagito meglio al coronavirus dal punto di vista sanitario sono anche quelli che subiranno meno gli effetti della crisi economica. La spesa sanitaria è dunque un investimento indispensabile per rendere la nostra economia più sostenibile.