Il “sì” al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari ha ottenuto un consenso molto ampio nel voto estero. Un paradosso, perché questi elettori sono di gran lunga i meno rappresentati. Come si spiega il fenomeno? E cosa accade negli altri paesi?
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Nessuna sorpresa dal referendum: una buona affluenza per un “sì” convinto degli elettori alla riforma votata dal Parlamento. Il voto regionale non ha dato la “spallata” al governo. Semmai ripercussioni potrebbero esserci nella leadership del centrodestra.
Il referendum sulla riforma costituzionale accende grandi discussioni. Ma la qualità della democrazia dipende soprattutto dai meccanismi di controllo e disciplina degli eletti. Qualsiasi sia il risultato, non cambierà molto per il futuro del nostro paese.
I test Pisa 2018 mettono in luce ancora una volta le scarse competenze dei nostri ragazzi rispetto ai loro coetanei europei, con un divario di genere particolarmente marcato. Tante le iniziative di contrasto messe in campo in questi anni, pochi i risultati.
Il centrosinistra vince in Emilia-Romagna e il centrodestra in Calabria. Si confermano però anche tutti i motivi di incertezza che caratterizzano la politica italiana. E c’è da sperare che la campagna elettorale continua non influenzi l’azione del governo.
È una settimana decisiva per capire cosa succederà alla legge elettorale. La Consulta si esprimerà sulla richiesta di referendum abrogativo di parti sostanziali di quella in vigore. Intanto la maggioranza pensa alla reintroduzione del proporzionale.
Greta Thunberg è stata nominata “Personaggio del 2019” da Time. Si tratta della persona più giovane ad aver mai ottenuto il riconoscimento. Del resto, per questa emblematica figura, non è l’unico premio dell’anno e forse nemmeno il più importante.
Mentre si aspetta di sapere se si terrà o meno il referendum confermativo sulla riduzione del numero dei parlamentari, si discutono altre modifiche costituzionali, che riguardano il Senato. Facciamo il punto sul dibattito in corso in Parlamento.
Il centrodestra conquista l’Umbria. Ci saranno conseguenze sul governo nazionale? Intanto, il voto ha riguardato una quota molto ridotta di elettorato. E poi proprio il successo di Salvini rafforza le ragioni che hanno portato alla nascita del Conte bis.
È tornata d’attualità la proposta di abbassare l’età del voto a 16 anni. Un legislatore coraggioso la integrerebbe con una completa revisione delle età di elettorato attivo e passivo per tutte le cariche istituzionali. Positive però anche le vie di mezzo.