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Pagamenti cashless: la spinta dei consumatori

L’ultimo rapporto della Bce sulle abitudini dei consumatori sottolinea la transizione verso una società nella quale l’utilizzo del contante è destinato a diminuire. I pagamenti elettronici, nelle forme più variegate, aumentano sempre più.

Pagamenti elettronici: quali sono le abitudini degli italiani

Gli italiani prediligono ancora i contanti, ma negli ultimi anni il ricorso ai pagamenti elettronici è diventato sempre più comune. Tuttavia, il governo non sembra essere consapevole di quali siano le reali esigenze dei consumatori di oggi.

Sanzionare chi non ha il Pos non basta

Dal 30 giugno, gli esercenti saranno obbligati ad accettare pagamenti con bancomat e carte, pena una sanzione pecuniaria. È un passo avanti, ma gli incentivi per ridurre davvero l’evasione potrebbero non essere abbastanza.

Agli italiani il denaro piace cash

Il governo ha fatto della lotta all’utilizzo del contante uno dei punti forti della strategia contro l’evasione fiscale. Ma i dati dimostrano che gli italiani amano ancora molto la moneta fisica. Forse sarebbe necessario un nuovo rapporto stato-cittadini.

È un regalo alle banche il Pos anti-contanti?

In Italia circola ancora troppo contante. Bene dunque che il governo proponga incentivi all’utilizzo dei pagamenti elettronici. Ma nello stesso tempo dovrebbe promuovere una maggiore trasparenza sulle commissioni pagate dai negozianti alle banche.

Il Punto

Cambiando le regole sullo scudo legale a giochi iniziati, la politica italiana voleva raccogliere consenso e invece ha regalato ad ArcelorMittal nuove ragioni per ritirarsi dall’Ilva di Taranto. Ma i motivi principali del dietrofront indiano sono la caduta della domanda, il calo dei margini e il peggioramento dei conti del gruppo.
Il decreto fiscale contiene varie misure per ridurre la circolazione di contante. Tra queste l’obbligo del Pos per tutti gli esercenti con i relativi incentivi a utilizzarlo. Qualcuno vi vede un sussidio occulto alle banche. E in effetti il governo dovrebbe imporre trasparenza in questo servizio con costi molti opachi. Ancora una volta la finanziaria evita l’aumento dell’Iva. Tra un anno, però, saremo nella stessa situazione. Si dovrebbe invece semplificare e razionalizzare questa tassa, anche ricavandone più entrate. Sempre in tema di imposte, si può combattere l’evasione senza violare la privacy. Basterebbe un emendamento scritto bene alla legge di bilancio.
Firmato a marzo sotto il governo Conte 1, l’accordo con la Cina (Belt and Road Initiative o Nuova via della seta) non sembra aver portato qualcosa all’Italia, anzi esportiamo meno dell’anno scorso verso Pechino. Come nel caso dei 55 paesi che hanno stretto patti simili, a guadagnarci finora sono i cinesi.

Consueto ricambio annuale nel comitato di redazione de lavoce.info: entrano Angelo Baglioni, Tito Boeri, Daniele Checchi e Michele Polo che affiancano Francesco Daveri, Alessandra Casarico e Silvia Giannini, già presenti nel comitato.

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Il nuovo podcast lavoce in capitolo. Parliamo di “Progettare il salario minimo”, con Andrea Garnero.

La banda degli onesti che vuole il denaro elettronico *

Il 60 per cento degli italiani è favorevole ad abbandonare il denaro contante per passare a quello elettronico. Anche perché questa forma di pagamento renderebbe più difficile l’evasione, la corruzione, le attività criminali e molte altre pessime abitudini. Il vero ostacolo e i molti alibi.

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