Dopo anni di torpore, è tornato a salire lo spread. Ma i movimenti degli ultimi mesi hanno qualcosa in comune con quanto avvenuto nel 2011 e 2012, gli anni della crisi del debito sovrano? Oggi c’è il Qe ed è diverso il contesto politico ed economico.
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Di per sé la fine annunciata del Quantitative easing non avrà un effetto diretto sugli spread. Perché la moneta unica è irreversibile. A patto però che i paesi non mettano in discussione il disegno politico dell’Unione europea e, anzi, sappiano riformarlo.
Dalla riunione della Bce esce un messaggio chiaro: c’è una ricalibratura del programma di acquisto dei titoli, ma non è indicata alcuna data per la fine del Quantitative easing. Così la Banca centrale continua a essere il più forte collante dell’Eurozona.
Dal Comitato esecutivo della Bce nessuna notizia su cosa sarà del Quantitative easing (Qe), la politica monetaria non convenzionale che ha salvato l’euro e fatto ritornare la crescita in Europa. Il programma continua. Fino a quando? Se ne discuterà in autunno. Ma quando inizia l’autunno a Francoforte?
Iva al 25 per cento: è questa l’aliquota ipotizzata sulla maggior parte delle compravendite nella proposta di flat tax di cui continuiamo a discutere. C’è il rischio che un’aliquota così alta faccia salire ancora la già elevata evasione dell’imposta. Entrate difficili da compensare con l’eventuale emersione di gettito Irpef. Intanto, uno degli autori della proposta flat tax la raffronta con altre idee di riforma del fisco emerse nel dibattito pubblico con una tabella che ne mette in evidenza impatto e risultati.
L’homo oeconomicus perfettamente razionale, si sa, esiste solo nei libri di testo. Errare è umano anche con i nostri risparmi. Per ridurre gli sbagli e le loro conseguenze va bene l’istruzione finanziaria, ma molto farebbero anche semplici “aiutini” da tener presenti quando facciamo le scelte di investimento.
Da Bolzano a Lampedusa, i contratti nazionali di lavoro fissano minimi salariali uguali per tutti. In realtà circa il 10 per cento dei lavoratori riceve un salario del 20 per cento inferiore rispetto a quello stabilito a livello generale. Che cosa si può fare per raggiungere un’effettiva omogeneità di trattamento?
Nei paesi anglosassoni le corti possono condannare il responsabile di un illecito civile – se c’è intenzione o grave negligenza – ai danni punitivi, cioè a pagare al danneggiato più del danno patito. Un istituto che potrebbe entrare nell’ordinamento italiano con una legge, dopo una recente sentenza della Cassazione.
Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale, con una parte riservata agli affezionati amici/donatori de lavoce, si terrà la mattina di lunedì 18 settembre a Milano presso l’Università Cattolica. Parleremo di Brexit e banche italiane. A breve, su questo sito, il programma dell’incontro. Intanto SAVE THE DATE, vi aspettiamo!
Mario Draghi ha elencato tre condizioni per rialzare i tassi di interesse. Nessuna delle quali sembra prossima a realizzarsi in Europa. Perché la Banca centrale europea è sola nell’affrontare la lunga crisi, ancora e sempre orfana della politica fiscale.
Gran parte dell’allargamento del saldo Target2 della Banca d’Italia si spiega con gli effetti del Quantitative easing. Non nasconde dunque una fuga dal debito italiano. Se uscissimo dall’euro dovremmo ripagarlo? I problemi da affrontare sarebbero ben più complessi di quelli legati al suo rimborso.
Un impegno esplicito della Bce a prolungare il programma di acquisto di titoli non ne avrebbe mutato l’efficacia. Consumi e investimenti delle imprese sono poco sensibili a tassi di interesse tanto bassi. Stimolo al credito nei paesi dove c’è meno bisogno.
Nella nostra economia resta fondamentale il ruolo delle banche. E la politica europea sul credito determina i parametri perché possa essere svolto. Sarebbe un peccato se nel sistema bancario prevalesse la mancanza di coraggio. Interpretazioni semplicistiche e rischi per la debole ripresa italiana.
Tornata a crescere con la crisi del 2008, la disoccupazione in Europa resta alta in modo persistente. Tocca alla politica monetaria affrontare esplicitamente il fenomeno. Ma purtroppo la Bce ha come obiettivo statutario la sola stabilità dei prezzi. Stagnazione e difficoltà del Quantitative easing.