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Costa cara la flessibilità sulle pensioni

Nel lungo periodo, quando per tutti varrà il regime contributivo, la legge 26/2019 consentirà un’uscita più flessibile dal lavoro. Ma nel breve periodo, i tanti che andranno in pensione con il regime misto determinano un aumento significativo della spesa previdenziale.

Conte gialloverde

La crisi di governo ha prodotto la nascita di un nuovo esecutivo, espressione della maggioranza Pd e M5s. Ma quale paese si trova a dover amministrare dopo 15 mesi di governo gialloverde? Un’Italia ferma, che non cresce, piena di incertezza e iniquità e con più immigrati irregolari da gestire.

Non solo quota 100: il prezzo delle modifiche alle pensioni

Quanto pesano sul bilancio dello stato i provvedimenti della legge 26/2019? Quota 100 è una misura temporanea, che aumenta il debito pensionistico. Il blocco dell’adeguamento automatico delle condizioni di anzianità contributiva è invece strutturale.

Il Punto

Il presidente uscente della Bce Mario Draghi garantisce tassi invariati o più bassi fino a metà 2020 e allude a un nuovo Qe senza fare date. L’annuncio non basta ai mercati e lo spread, dopo un calo iniziale, torna sopra 200. L’Eurozona è salva, ma se l’inflazione è ancora lontana dal 2 per cento vuol dire che la crisi non è finita.
Le insufficienze di apprendimento emerse dai dati Invalsi portano in evidenza il problema del reclutamento degli insegnanti. Mancano quelli con i requisiti giusti per entrare in ruolo e così a settembre arriverà il solito esercito di 200 mila supplenti. Poi il ministro Bussetti regolarizzerà migliaia di precari. E addio qualità. La carenza di competenze è un guaio anche tra gli adulti italiani tra i quali solo uno su cinque ha seguito attività di formazione. Ci sarebbero i fondi interprofessionali. Che potrebbero essere gestiti meglio.
Sono una giungla le regole di indennizzo in caso di cessazione anticipata di concessioni autostradali e aeroportuali. È necessario un criterio univoco che eviti ingiustificati arricchimenti sia del concessionario sia del concedente. E bisogna resistere alla tentazione giustizialista dell’indennizzo zero in caso di decadenza.
Finora minori delle attese le adesioni a quota 100. Forse gli interessati hanno confrontato l’importo del trattamento a regime con quello previsto dall’anticipo di pensione. Eppure tra i nati nel 1957 e prima c’è convenienza ad aderire. E potrebbe pesare sui conti pubblici.

Convegno annuale de lavoce.info il 16 settembre a Milano. Save the date!
“Abolire davvero la povertà” è il titolo del convegno annuale de lavoce.info che si svolgerà nel pomeriggio di lunedì 16 settembre all’Università Bocconi di Milano con speaker di eccezione. Sarà un’occasione per vederci di persona, dopo tante interazioni digitali! Presto comunicheremo il programma. La prima parte dell’incontro è riservata ai nostri collaboratori e sostenitori più affezionati (quelli che ci hanno finanziato con almeno 100 euro nell’ultimo anno o cumulativamente negli ultimi tre anni). Chi vuole è ancora in tempo per fare una donazione.

Quota 100, quando la semplicità batte la convenienza

Se calcolata sull’orizzonte di vita residuo del pensionato, quota 100 è sempre conveniente per il lavoratore. Eppure alla fine dell’anno le richieste potrebbero essere meno del previsto. Perché le persone decidono in base a regole più semplici.

Rapporto Inps, il welfare visto in gialloverde

Il Rapporto annuale dell’Inps racconta i primi mesi delle due misure bandiera del governo gialloverde: reddito di cittadinanza e quota 100. Da qui si potrà iniziare a dare qualche valutazione.

La pensione viaggia sui numeri, non sulla slitta di Babbo Natale

Anche in versione “quota 100”, la pensione d’anzianità resta insostenibile e iniqua. Lo è nella componente retributiva e in quella contributiva. Perciò il lento passaggio dal regime retributivo a quello contributivo non potrà migliorarne la pagella.

Il Punto

Archiviato il giusto entusiasmo per l’assegnazione delle Olimpiadi invernali 2026 a Milano-Cortina, proponiamo una prima analisi di costi operativi, spese, produzione generata, posti di lavoro. Errori e successi del passato indicano che un evento genera valore e sviluppo nel tempo se attiva gli investimenti privati di contorno. Dall’altro capo del mondo, al G20 di Osaka, occhi puntati sulla guerra tariffaria Usa-Cina. Dietro al ritorno del protezionismo, però, non ci sono solo i dazi di Trump ma anche gli aiuti statali alle imprese che esportano e a quelle minacciate dall’import. E questi li danno tutti i governi, stracciando la logica multilaterale del Wto.
Sulla carta in Italia si va in pensione tardi (67 anni). In pratica, l’età di pensionamento è tra le più basse in Europa, a causa delle pensioni di “anzianità” (o “anticipate”) che pesano sui conti dell’Inps. Con l’aggravio della trovata salviniana di “quota 100”. Su un altro tema caro al ministro dell’Interno, il blocco dei porti a navi cariche di profughi come la Sea Watch, c’è la discutibile (falsa secondo il fact-checking de lavoce.info) interpretazione di una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo da parte dello stesso Matteo Salvini e di Giorgia Meloni. Rimane il fatto che non siamo capaci di governare i flussi di persone in fuga da violenza e fame. Così come non sappiamo interpretare e governare il cambiamento demografico. L’Italia è un paese con troppi vecchi e troppe culle vuote. Urgono politiche della famiglia per non pagare in seguito un prezzo che diventerà sempre più alto.
Sbaglia chi pensa che il salario minimo elimini il problema dei redditi da lavoro troppo bassi. Sono due aspetti ben diversi del mercato del lavoro. Andrebbe ripensato il sistema di contrattazione collettiva per adeguare i minimi retributivi alla dinamica della produttività.

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Il Punto

Nel weekend in cui gli europei andavano alle urne, Fca e Renault hanno quietamente messo le basi per un grande accordo nel settore automobilistico. L’idea di aggregare un gruppo da oltre 6 milioni di auto prodotte era una fissa di Sergio Marchionne. Vediamone opportunità e rischi, tra cui quello politico.
Dal nuovo Parlamento europeo può nascere la spinta per un rinnovamento della Ue. Perché le maggioranze tradizionali (Popolari e Socialisti) dovranno allargarsi a Verdi e Liberali. Anche per evitare che tra cinque anni i sovranisti oggi in ascesa diventino maggioranza o rompano in due l’Unione. Con il voto di domenica la Lega ha dimezzato i consensi del M5s e si è affermata come partito nazionale. Ma sul programma di Salvini incombe una possibile multa per debito eccessivo e la necessità di trovare alleati e potere negoziale in una Ue che finora ha attaccato un giorno sì e l’altro pure. E sull’interno dovrà coniugare interessi divergenti tra Nord e Sud. Il voto Ue ha lasciato una situazione anche più confusa di prima nel Regno Unito. Il frullato di media scandalistici, populisti disonesti e ingenui esponenti di una sinistra nostalgica rischia di portare a Downing Street l’estroso hard-brexiter Boris Johnson. Che però sembra non godere del necessario consenso parlamentare.
Di multinazionali e sviluppo locale come anche della nuova Europa si parlerà al Festival dell’Economia di Trento nei forum organizzati da lavoce.info. Vi aspettiamo numerosi.
Proseguiamo con il bilancio di un anno di governo Lega-M5s con una delle sue misure caratterizzanti: quota 100. Attivata in tutta fretta prima del voto per le europee, è un regalo ai lavoratori maschi under 65. Anticipano la pensione, con uno sconto, a spese dei più giovani. Alla riforma di alcune norme del mercato del lavoro il vicepremier Di Maio aveva messo mano con il “decreto dignità”. In un anno ha rallentato la crescita degli occupati, è salita la quota dei nuovi contratti a tempo indeterminato e c’è un ritorno delle (finte?) partite Iva. Per ora l’annunciata fine del precariato non si è vista. Solo adesso, invece, si pensa a provvedimenti per le famiglie con un assegno unico che assorba altri sussidi – basato su un Fondo per le politiche della natalità finanziato con le risorse che avanzano dal reddito di cittadinanza –  e con la detraibilità fiscale delle spese per pannolini, sempre grazie ai risparmi dal Rdc. Tutti da verificare.

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Maschi sessantenni e premiati da quota 100

I primi dati confermano che quota 100 è una riforma pensionistica che favorisce un gruppo selezionato di lavoratori: pubblici e privati, al Nord e al Sud, ma quasi esclusivamente uomini e con meno di 65 anni. E ci costerà 45 miliardi in dieci anni.

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