Greta Thunberg, la sedicenne svedese che stringe la mano del Papa, indica la strada di un futuro che dovrà essere segnato da più attenzione ai cambiamenti climatici e dall’adozione di politiche orientate alla sostenibilità. Per ora, però, l’ambiente rimane in fondo ai programmi elettorali per il voto europeo.
Il Def 2019 mostra che dei 520 miliardi trasferiti dallo stato alle regioni meno della metà si può attribuire alle singole regioni, mentre il resto va in un gran calderone. Il che complica l’eventuale attuazione dell’autonomia richiesta da Lombardia, Veneto ed Emilia. Tra gli enti locali, l’amministrazione di Roma (oggi a 5 stelle) appare sempre alla ricerca di modi per scaricare buchi, buche e debito sui contribuenti italiani. Mentre Esino Lario, piccolo comune del lecchese con costi pro capite di gestione tanto elevati come quelli della Capitale, fa fronte alle uscite trovando nuove fonti di entrata.
Davvero reddito di cittadinanza e quota 100 spingeranno – come spera il governo – l’economia italiana fuori dalle secche della crescita zero, incrementando i consumi? A conti fatti l’effetto sarà modesto. E non compenserà i costi del più alto spread e del calo di fiducia seguìto all’annuncio delle due misure.
La crescente concentrazione della ricchezza nelle mani di chi ha più di 50 anni solleva il tema di ricorrere alla tassa di successione come strumento di redistribuzione. Legittimo valutarne una riforma in senso più progressivo, controverso l’impiego delle risorse eventualmente raccolte per un bonus “nuove generazioni”. Ricordando che nella legislazione tributaria, se si commettono errori, è poi difficile tornare indietro. Esempio: la cedolare secca sugli affitti di case, introdotta nel 2011 per far emergere le molte locazioni in nero. Un po’ di riemersione c’è stata ma insufficiente a compensare l’elevata perdita di gettito d’imposta.
Un commento di Franco Debenedetti all’articolo di Fabrizio Barca “Sarà l’Europa ad arginare lo strapotere degli algoritmi?”. E la replica dell’autore.