Il Tar della Lombardia ha stabilito che i benefici fiscali previsti per i canoni concordati siano riconosciuti anche ai contratti di locazione che applicano accordi territoriali diversi da quelli sottoscritti dal comune. I vantaggi sono spesso tutti dei proprietari.
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Nella legge di bilancio non ci sono finanziamenti né per il fondo sociale per l’affitto né per quello sulla morosità incolpevole. Poco incisive anche le misure per favorire l’acquisto. In attesa dell’annunciato piano casa, tutto è rinviato al 2027-2028.
Il governo non sembra particolarmente interessato al problema casa. Nella legge di bilancio c’è la proroga della poco efficace garanzia per l’acquisto della prima abitazione. Insieme a una spinta a privatizzare il sostegno all’acquisto e all’affitto.
Una possibile soluzione alle problematiche del Superbonus è emettere un’obbligazione del debito pubblico da scambiare con i crediti d’imposta maturati. Il titolo, con durata decennale, sarebbe offerto a privati e imprese che hanno diritto alle detrazioni.
Per chi ha da due a quattro abitazioni destinate all’affitto breve l’aliquota della cedolare secca sale. Minimo il vantaggio per le casse dello stato. Anche perché provvedimenti di questo tipo non risolvono il problema generale delle locazioni in nero.
Le statistiche Istat sulle disuguaglianze di mortalità per cause di morte mostrano l’influenza diretta e indiretta del livello di istruzione. La probabilità di morire di malattia per una persona con bassa scolarità è molto più alta di quella di un laureato.
Il governo non ha ancora emanato i decreti attuativi della legge 32/2022, che prevede agevolazioni per i giovani per l’acquisto o l’affitto di una casa. Forse perché mancano le risorse. A fornirle potrebbe essere la tassa sugli extra-ricavi delle banche.
Il decreto sulla tassazione degli extra-ricavi bancari non riguarda i mutui già stipulati. Non risolve dunque il problema principale emerso con l’aumento delle rate dei mutui a tasso variabile. Per farlo vanno seguite altre strade, coinvolgendo le banche.
La rata del mutuo a tasso variabile si può alleggerire, ricorrendo ad alcune misure già oggi a disposizione di chi è in difficoltà. Una soluzione conveniente anche per le banche. Ma servono competenze finanziarie per orientarsi tra le varie opzioni.
La carta prepagata di 385 euro una tantum destinata alle famiglie bisognose ha molti difetti. A partire dalla cifra, davvero esigua. Soprattutto però l’iniziativa soffre di un pregiudizio: l’idea che i poveri non sappiano gestire i soldi che ricevono.