Il ministero dell’Economia ha disciplinato i requisiti e i criteri di idoneità per gli esponenti bancari. Puntano ad alzare la qualità di amministratori e controllori. Ma si tratta pur sempre di un intervento esterno in dinamiche propriamente societarie.
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La sottoscrizione di capitale delle banche da parte delle autorità pubbliche può già avvenire nel rispetto delle regole europee sugli aiuti di stato e di quelle prudenziali. Nessuna conseguenza per gli amministratori se gli istituti trattengono gli utili.
Nel garantire liquidità agli operatori colpiti dalla crisi, il sistema bancario ha un ruolo ancor più centrale. Restano però immutate alcune norme che allungano le procedure. Così come non tutti gli istituti sono pronti a rispondere alle nuove richieste.
L’ammontare di nuovo credito reso disponibile dal blocco della distribuzione dei dividenti delle banche non riuscirebbe a sostenere un’economia bloccata. Vanno aggiunte altre misure che stabilizzino le aspettative su perdite attese e inattese.
Nuove direttive dei regolatori e obiettivi di rischio e redditività spingono le banche a migliorare il processo di valutazione degli immobili, grazie anche alla tecnologia. Mentre cresce l’attenzione sugli effetti dei cambiamenti climatici.
Nonostante il diluvio di regole e le richieste di patrimonio, i rischi nel sistema finanziario sono ancora alti. E il tentativo di riformare la gestione delle crisi si è rivelato un boomerang. Perché è stata minata la credibilità delle nuove norme.