Tra marzo e aprile 2020 nelle Rsa si sono registrate 15.600 morti in eccesso. Tra le cause, regolazione inadeguata, scarsi investimenti e mancato riconoscimento del ruolo delle residenze nel Ssn. Passata l’emergenza Covid, nessuno se ne preoccupa più.
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L’emergenza Covid-19 ha rilanciato il tema del fabbisogno di personale nel Ssn. Ma quante assunzioni sono necessarie, con quali specializzazioni e in quali zone del paese? Occorre definire una metodologia che dia risposte standard a queste domande.
Solo 9 miliardi per il capitolo “Salute”. Ma il Piano di ripresa e resilienza contiene altre misure che, se realizzate, possono avere ricadute positive sulla salute dei cittadini. Vanno però definite meglio le strategie sul futuro dei servizi sanitari.
Da prendere con le pinze il calo del tasso di disoccupazione. Perché diminuiscono anche gli occupati, mentre aumentano gli inattivi e le richieste di cassa integrazione. Non solo braccianti: la sanatoria degli immigrati irregolari ha riguardato anche i lavoratori domestici. Un beneficio per 220 mila persone ma anche per le casse dello stato, in attesa di una riforma che cambi in profondità i meccanismi.
Gli interventi edilizi saranno vantaggiosi grazie ai nuovi eco e sisma-bonus. Ma a quale costo? L’aliquota al 110 per cento rischia di incentivare comportamenti scorretti.
Via Tv, il confronto scientifico sul Covid-19 è entrato in tutte le case. Generando confusione perché esperti e pubblico non tengono sempre conto che le certezze assolute sono poche. Esempio di un tema controverso: spendiamo poco per il Servizio sanitario? A ben guardare, il finanziamento è adeguato alla capacità di generare ricchezza dell’Italia, che in 10 anni è cresciuta di pochi decimali.
Nel lockdown gli insegnanti si sono trovati impreparati: solo un quinto aveva una formazione digitale. Serve una pedagogia che integri anche gli strumenti informatici.
Al Festivaleconomia sul web arriva il podcast realizzato da lavoce.info in collaborazione con l’Università di Trento. Prima puntata delle “Parole chiave dell’economia”: Ripartenza, con Francesco Daveri, online da lunedì 8 giugno.
Destra e sinistra, tutti in Italia vogliono cambiare le regole fiscali europee. Con la neanche tanto segreta speranza di far ripartire la spesa pubblica senza freni. Peccato che comunque ci sarà il macigno del debito pubblico da ridurre. La qual cosa è ben presente nelle proposte di riforma delle regole sul tavolo dell’Unione.
Appena insediato, il ministro della Salute Roberto Speranza propone di abolire il super-ticket di 10 euro sulle prestazioni, al costo di 350 milioni. Vuole anche un aumento della spesa di 4 miliardi per assumere personale. Bisognerà però spiegare bene come tutto ciò si traduca in migliori servizi sanitari. Non basta dire – come fa il governo nel suo programma – “niente nuove concessioni per le trivelle”. Rimane da stabilire quanta parte della domanda di idrocarburi sarà soddisfatta con produzione nazionale e quanta con importazioni. Cioè da quali fonti arriverà l’energia che consumiamo. Domani ma anche oggi.
Quota 100 non costerà 63 miliardi fino al 2036, come autorevoli giornali hanno annunciato. In realtà le stime del ministero dell’Economia e della Ragioneria generale arrivano a quella cifra sommando gli effetti delle varie misure della legge 26 del 2019, compreso il blocco dell’adeguamento automatico delle condizioni di anzianità contributiva fino al 2026. Certo, i giovani non ci guadagnano.
Lunedì 16 settembre, il convegno annuale de lavoce.info ha visto la presenza di numerosi lettori, donatori e collaboratori che ringraziamo per la partecipazione. Ecco le slide che hanno accompagnato alcuni degli interventi.
Un commento di Francesco Giavazzi all’articolo di Franco Bruni “Ma ogni arma monetaria è a doppio taglio”. Lorenzo Bini Smaghi commenta la politica monetaria della Bce. Replica di Franco Bruni.
È vero che gli immigrati sfruttano i sistemi di welfare dei paesi di arrivo? Gli stranieri che risiedono in Italia sono mediamente più giovani della popolazione italiana. Ed è più bassa la loro domanda di servizi sanitari, facendo scendere la spesa.