Oggi è spesso sui social che i cittadini formano le proprie opinioni su temi politici, economici, culturali. Le ricadute su costumi, consumi e preferenze elettorali sono però reali. Servirebbe un concordato digitale, che definisca alcuni limiti.
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I dati di Twitter permettono di ricostruire la rete dei parlamentari per identificare i leader e le loro comunità. Ecco il network della XIX legislatura: il M5s è il gruppo più chiuso verso l’esterno e il Pd il partito più coeso.
Grazie anche al green pass, i no-vax oggi sono meno rispetto a inizio estate. Chi è ancora scettico ha paura degli effetti collaterali e si informa sui social. Chi si vaccina vuole proteggere sé e gli altri, informandosi su media più tradizionali.
I “Facebook files” hanno rivelato il ruolo degli algoritmi alla base delle piattaforme digitali. Per capirne le implicazioni sulle dinamiche dell’opinione pubblica occorre analizzare la loro interazione con i bias comportamentali degli individui.
Le rivelazioni di Frances Haugen su Facebook hanno riportato al centro dell’attenzione il ruolo di internet e social media nel condizionare l’opinione pubblica. Uno studio ci aiuta a scoprire quali sono le categorie più esposte alla propaganda in rete.
Più che un romanzo alla Robin Hood, la vicenda GameStop è la storia di un fallimento regolamentare e di supervisione. Perché negli Stati Uniti sono permesse le vendite allo scoperto senza la disponibilità del titolo sottostante, vietate invece in Europa.
A qualsiasi età si può imparare qualcosa di nuovo. Lo dimostra il gruppo di persone di più di 80 anni che nel 2019 ha seguito un corso sull’uso dei social media. E con le nuove conoscenze hanno affrontato meglio l’isolamento sociale durante il lockdown.
La diffusione dei social network solleva il problema di bilanciare la protezione della libertà di espressione con l’esigenza di perseguire i reati. L’obbligo di inviare una copia della carta di identità non è probabilmente la soluzione. Meglio una terza via.
I dati Agcom mostrano che i partiti al governo godono di maggiori tempi di parola nei Tg e trasmissioni delle principali reti televisive. La par condicio promuove parità tra le forze politiche, ma il suo compito è sempre più difficile in un mondo dove la politica si fa sui social network.