Quale contributo può dare il trasporto locale ai 4 miliardi di spesa in meno chiesto alle Regioni, senza penalizzare il servizio? Si potrebbe cominciare a costruire un trasporto nell’interesse di tutti e non di pochi, con aziende che non siano più una riserva di consenso elettorale.
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Dove troveranno le regioni i 4 miliardi da tagliare previsti dalla legge di stabilità? Il grosso della loro spesa è nella sanità, in cui si annidano quasi 24 miliardi di sprechi e di mazzette. L’unica componente di spesa pubblica dove non ci sono stati tagli negli ultimi anni. Anche nei trasporti locali c’è spazio per realizzare risparmi significativi. Perché molti servizi sono sovradimensionati, i nostri costi sono tra i più alti d’Europa e le tariffe tra le più basse. Qui ci vuole una riorganizzazione complessiva del sistema. Passando sopra a clientele elettorali e interessi particolari.
Mezzo miliardo di euro per il bonus bebè alle famiglie con nuovi nati. Se sarà -come annunciato in tv- una misura universale, andrà in buona parte ai ceti medi sprecando un’occasione per dare un aiuto alle fasce di popolazione povera.
A che percentuale di possesso delle azioni deve scattare l’obbligo di Opa totalitaria? Per le piccole-medie imprese quotate, il decreto “Competitività” lascia agli statuti sociali stabilire la soglia tra il 25 e il 40 per cento. Un modello che forse potrebbe essere esteso alle grandi società.
La corruzione diminuisce il tasso di crescita del Pil. Ma davvero alimenta anche il debito pubblico, come sostengono vari studiosi? In realtà è difficile stabilire un rapporto causa-effetto. Non può perciò diventare un alibi per la spesa di denaro pubblico fuori controllo.
Un commento di Pietro Reichlin all’intervento di Tito Boeri “Dieci ragioni contro il Tfr in busta paga” e la replica dell’autore
Dopo aver sussidiato eccessivamente le fonti rinnovabili, rischiamo oggi di dover sussidiare gli impianti tradizionali in crisi. Dietro alla vicenda delle centrali a gas di Sorgenia un paradosso di politiche energetiche contraddittorie. Una ricostruzione a beneficio del lettore, che deve pagare per questi errori.
È ora di infrangere il tabù della tassazione privilegiata delle rendite finanziarie. Bene allineare il carico fiscale delle diverse fonti di reddito come avviene in molti altri paesi. Sul tema abbiamo raccolto in un nuovo Dossier gli interventi pubblicati su questo sito. Delude la delega approvata dal Parlamento per ridisegnare l’architettura del sistema tributario. Cambia poco. C’è però un buon passo avanti nel rapporto contribuente-fisco.
Quale sarà la politica dei trasporti di Renzi? Da sindaco di Firenze ha saputo essere controcorrente. Da candidato alle primarie Pd non ha risparmiato siluri contro grandi opere e Tav Torino-Lione. Vediamo come si comporterà da capo del governo.
Il concorso per l’insegnamento di Storia economica è una… storia d’altri tempi. Commissari con molte meno citazioni e pubblicazioni della media bocciano candidati con un impatto 200 volte più forte del loro e promuovono persone con un curriculum che farebbe vergognare un dottorando. Indecente.
L’ultimo dato sulla disoccupazione giovanile (43,5 per cento!) non dice tutto sulla drammatica situazione: molti giovani, scoraggiati, hanno smesso di cercare lavoro.
Un commento dell’ambasciatore a Londra Pasquale Q. Terracciano all’articolo di Roberto Perotti “Diplomazia dei privilegi, privilegi della diplomazia”. E la risposta dell’autore.
Il piano dei trasporti francese del 2011 prevedeva una spesa di circa 245 miliardi per potenziamenti, miglioramenti e nuove opere in campo stradale, marittimo e ferroviario. Dopo il cambio di presidenza, ne è stata affidata la revisione a una commissione di esperti. Che ha rovesciato le priorità.