L’Enit riparte con un nuovo statuto e un consiglio di amministrazione composto da tecnici. Ha compiti più ampi rispetto al passato e anche risorse adeguate per realizzarli. L’auspicio è che riesca a farlo in modo efficace. La sorprendente relazione tra risorse spese e risultati ottenuti.
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La sensazione è che il turismo sia in ripresa. Peraltro i flussi dei visitatori stranieri non si sono mai fermati, erano gli italiani ad aver ridotto drasticamente le vacanze. È però difficile certificare la crescita con i dati, anche perché si tratta di un settore in piena trasformazione.
I Castelli occupano da sempre un ruolo peculiare nell’immaginario che travalica i confini e le lingue, al centro di innumerevoli narrazioni pur non avendo la stessa geografia globale: infatti sono solo in Europa.
Le riforme costituzionali approvate in prima lettura dalle Camere cambiano di nuovo la potestà in materia di turismo, quattordici anni fa attribuita in esclusiva alle Regioni e da allora gestita in ordine sparso. Ma non è detto che sia una buona notizia per la promozione della “marca Italia”.
Fonte: UNWTO, World Tourism Barometer – December 2014. Anno di riferimento 2013
Al convegno L’Expo delle Idee il presidente del Consiglio ha usato parole di ottimismo “Il 2015 sarà un anno felix” e ha poi aggiunto “Con Expo torniamo a correre”. Di correre il settore turistico dell’Italia ha un gran bisogno. Abbiamo 50 luoghi che l’Unesco ha dichiarato Patrimonio Generale dell’Umanità – ben più di Francia e Spagna – ma le visite e gli introiti turistici dell’Italia sono al livello di Turchia e Tailandia, ben al di sotto di Francia e Spagna.
Cosa c’è di positivo, cosa non va e cosa manca nella riforma del Senato? Apprezzabile il tentativo di evitare il pasticcio creato con la riforma del Titolo V che ha sovrapposto le competenze fra diversi livelli di governo, riducendo le funzioni delle Regioni e reintroducendo un principio di supremazia per la legislazione statale. Ma rimangono confusi i rapporti finanziari Stato-Regioni e mancano le connessioni tra il nuovo sistema di poteri e i vincoli europei.
Nel 2013, diciotto milioni di stranieri sono arrivati in Italia perché attratti dalla nostra cultura. Ma come riuscire a trasformare il grande patrimonio artistico-culturale italiano in una risorsa in termini di Pil e occupazione? Alcuni suggerimenti per ottenere un maggior utile con poca spesa.
Il problema di Expo 2015 non è la corruzione né i ritardi. Il vero problema è che non avrebbe dovuto esistere. Quando, in preda ad una ubriacatura retorica collettiva, si rinuncia ad una seria analisi costi benefici, chi ci perde è la collettività.
Nel 2013 il turismo italiano ha vissuto una profonda crisi di domanda interna. Ora i timidi segnali di ripresa trovano un quadro mutato. I turisti arrivano dall’Europa e dal mondo intero. E le imprese hanno nuove forme. Spesso innovative, talvolta hanno atteggiamenti disinvolti sulle regole.
Praticamente alla fine del mandato, il Governo Monti ha presentato un Piano strategico per il turismo. Articolato su sessantuno linee di azione, guarda solo ai mercati esteri e punta a rafforzare il ruolo del ministro. Con buona pace delle Regioni, che pure sulla materia hanno potestà esclusiva.