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Il Punto

Dopo aver incassato la fiducia in entrambe le camere, il governo procede in un quadro politico tutt’altro che stabile. La probabile fine del Conte II però potrebbe non coincidere con la fine della legislatura. L’Italia intanto, nonostante la pandemia, rientra nel ristretto gruppo dei paesi creditori verso l’estero. Fondamentale per la nostra stabilità e credibilità finanziaria il programma di acquisti della Bce.
Cosa deve attendersi il neo-presidente Biden dalla Cina? Pechino ormai non è più solo una potenza commerciale, ma anche finanziaria. Che ha l’obiettivo di creare un’area parallela a quella del dollaro.
Dalla proposta di direttiva Ue sul salario minimo arriva il riconoscimento del ruolo cruciale della contrattazione collettiva, su cui l’Italia è in regola. Ma serve comunque un riordino della normativa. Novità dalla Commissione anche per quanto riguarda la concorrenza tra le piattaforme digitali: la proposta è di rafforzare la sinergia con l’antitrust. Ma non mancano le criticità.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Inoltre vi proponiamo uno slideshow sull’America che eredita Joe Biden.

Nel momento della scomparsa della madre di Tullio Jappelli, la redazione si stringe attorno all’amico e collega.

Salario minimo: la direttiva non chiude il discorso

La proposta di direttiva europea sul salario minimo adeguato riconosce il ruolo cruciale della contrattazione collettiva. Sotto questo profilo l’Italia è in regola. Ma restano aperte alcune questioni rilevanti, che richiedono un riordino della normativa.

Il Punto

Il Pnrr è il più importante piano di politica economica degli ultimi trent’anni. Ma la sua versione aggiornata è un documento privo di obiettivi precisi e di strumenti con cui raggiungerli: il contrario di quanto chiede la Commissione Ue. Unione Europea chiamata però da parte sua a “svecchiare” le modalità di valutazione delle politiche economiche. Per esempio classificando come investimenti alcune spese oggi definite correnti.
Dietro agli ingenti fondi stanziati per rispondere alla crisi pandemica si nasconde il rischio che l’erogazione segua logiche legate più all’affinità politica che alla visione strategica. Il caso della Lombardia. Per prevenire ulteriori conflitti tra stato e regioni, si potrebbe potenziare il cosiddetto “decentramento asimmetrico”. Che non vuol dire però ampliare i divari già esistenti tra le regioni.
Tra i più colpiti dalla crisi ci sono i lavoratori immigrati, che spesso partono da una situazione socio-economica già preoccupante. E così aumentano discriminazioni e disuguaglianze. Disuguaglianze che si fanno sentire anche nel fumo, abitudine diffusa soprattutto nelle fasce di popolazione a basso reddito. Servono forme di tassazione in grado di favorire stili di vita più sani.
Pur non essendo la soluzione ottimale, il recupero di energia dai rifiuti è a oggi l’unica alternativa reale alla discarica. E può rappresentare un contributo prezioso al percorso europeo di decarbonizzazione.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

Al piano vaccini servono competenze e collaborazione

La strategia Ue ha assicurato a tutti gli stati membri la disponibilità del vaccino contro il Covid-19. Ma la somministrazione richiede capacità organizzative coordinate, a livello nazionale e regionale, tra cui un procurement sanitario più efficace.

Recovery Plan, un prestito con precise condizioni

L’effettiva erogazione delle risorse del Recovery Plan europeo è condizionata al raggiungimento degli obiettivi legati agli interventi realizzati. Non è perciò il “pasto gratis” di cui si parla. Ma può essere una spinta a realizzare riforme cruciali.

Abbattere le polveri sottili, una sfida da affrontare

I danni delle polveri sottili alla salute sono documentati da tempo. Ora sembra esserci anche una relazione con la diffusione del Covid-19. È tempo di agire, perché pure non prendere alcun provvedimento è una scelta. E mette in pericolo i cittadini.

Sul Pnrr serve un dibattito costruttivo

Le polemiche e le frizioni politiche seguite alla presentazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza testimoniano l’assenza di un dibattito ragionevole. Ma in gioco c’è il futuro del paese e anche i media sono chiamati a fare la propria parte.

Il Punto

Chi verrà avvantaggiato dal cashback di stato? Soprattutto chi utilizza già abitualmente carte e bancomat. Alzando il plafond e affidando ai gestori le procedure, si sarebbero ottenuti risultati migliori. Intanto la polemica sul Mes non accenna a placarsi. Ma, in un sistema fortemente interconnesso come quello europeo, le scelte economiche dei singoli paesi hanno ricadute su tutti gli altri.
E se una delle leve per il rilancio del Sud passasse dalla transizione ecologica, a partire dalla gestione dei rifiuti? Oggi mancano impianti e programmazione: serve un deciso cambio di passo. La procedura d’infrazione aperta dalla Commissione europea contro l’Italia riporta d’attualità la proroga delle concessioni balneari. Ma anche l’assegnazione per gara non è esente da problemi.
L’annuncio di Pechino di aver eradicato la povertà assoluta in Cina ha suscitato scetticismo e sollevato critiche sui metodi utilizzati. Ora la sfida per il gigante asiatico è ridurre le disuguaglianze.

Save the date! Convegno annuale de lavoce.info
Giovedì 17 dicembre dalle 17 alle 19.30 si svolgerà, in diretta Zoom, il convegno annuale de lavoce.info: si parlerà di economia e ricerca alla sfida del Covid. Info e iscrizioni a questo link.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.
Continua la nostra collaborazione con Economia24, la trasmissione economica di RaiNews24: nell’ultima puntata Paolo Miccoli ha parlato di investimenti in innovazione e fondi europei per la ricerca.

Next Generation EU: ecco il Piano dell’Italia

Il Piano di ripresa e resilienza è ben fatto. Ma tanti sono i progetti da realizzare e le risorse da spendere in poco tempo. Trovare la governance adatta ed evitare i rischi di possibili fibrillazioni politiche richiede un consenso ampio nella società.

Sui tagli alla ricerca l’Europa sbaglia

Il bilancio europeo per il 2021-2027 prevede tagli ai programmi di ricerca condotti dalle università. La scelta mette a rischio la capacità di innovazione dell’Europa e il suo sviluppo. Si avranno riflessi anche sulla transizione verso l’economia verde.

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