L’Europa si è data strumenti per tutelare i cittadini dai tentativi di limitare i diritti. Ne è un esempio il blocco di parte dei fondi di coesione destinati all’Ungheria. Il futuro delle politiche europee dipende anche dal rispetto dello stato di diritto.
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Orban vince, per la quarta volta, le elezioni politiche ungheresi, confermandosi a larga maggioranza a capo del governo. I suoi oppositori lamentano pratiche scorrette: dal controllo dei mezzi d’informazione a trucchetti elettorali. Cosa c’è di vero?
La Corte di giustizia Ue ha confermato le sanzioni contro Polonia e Ungheria per le violazioni dello Stato di diritto. Per garantire il rispetto dei principi democratici, la Commissione ha puntato sul danneggiare gli interessi economici dei due paesi.
È scomparso l’economista ungherese János Kornai. Si deve a lui l’analisi più profonda di ciò che fu il socialismo reale, di come funzionò concretamente da un punto di vista economico. Ma è stato anche un testimone delle tragedie del Novecento.
Nella distrazione generale, una sentenza della Corte di giustizia Ue condanna Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca per non aver onorato l’impegno di redistribuzione dei richiedenti asilo. Un risveglio di sensibilità per i diritti umani?
Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alle affermazioni di Salvini sull’economia ungherese, fresca della reinvestitura di Viktor Orbán. Vuoi inviarci una segnalazione? Clicca qui.