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LAVORO

Leggendo i programmi elettorali è evidente che i due principali partiti sono preoccupati dalla questione salariale. Vi troviamo quindi due proposte per ridurre le tasse sul lavoro. Il Partito democratico sostiene di voler detassare la quota di salario negoziata in azienda. Il Popolo della libertà sostiene invece di voler ridurre la tassazione sugli straordinari.

PARTITO DEMOCRATICO

La contrattazione aziendale riguarda oggi solo le grandi imprese e interessa circa il 40 per cento dei lavoratori dipendenti. Detassando la quota di salario negoziata in azienda, il Partito democratico vorrebbe incentivare le parti sociali a ridurre la contrattazione nazionale e aumentare quella a livello aziendale.
Si tratta di un obiettivo largamente condivisibile. Tuttavia, per aumentare il peso del salario deciso in azienda non è necessario l’intervento dello Stato. Sarebbe infatti sufficiente la piena volontà delle parti sociali di riformare il sistema contrattuale. Inoltre una diversa tassazione tra salario deciso in azienda e salario deciso a livello nazionale finirebbe per complicare ulteriormente la busta paga dei lavoratori dipendenti. La proposta del Partito democratico escluderebbe tutti i lavoratori delle piccole imprese dove non ci sono i sindacati e dove la contrattazione aziendale non ha luogo.
Il Partito democratico ha inserito in programma anche l’istituzione di un “compenso minimo legale di mille euro per i precari”. Si tratta di una proposta confusa, perché un vero e proprio salario minimo nazionale dovrebbe essere definito su base oraria e non su base mensile. Inoltre, il salario minimo nazionale si dovrebbe applicare a tutti i lavoratori, indipendentemente dal tipo di contratto.

POPOLO DELLA LIBERTÀ

Il Popolo della libertà promette invece di detassare gli straordinari. La proposta sarebbe abbastanza facile da applicare e i beneficiari  sarebbero tutti i lavoratori che fanno molte ore di straordinario.
Detassare lo straordinario significa però incentivare le imprese a utilizzare con maggior intensità la manodopera esistente, piuttosto che incentivare l’assunzione di nuovi lavoratori. Anche se il numero di occupati è notevolmente cresciuto, l’Italia ha molto bisogno di aumentarlo ulteriormente . Se in molte famiglie il maschio lavora e la donna sta a casa, attuando questa proposta finiremmo per aumentare le ore di lavoro del maschio e diminuire le prospettive occupazionali della donna.

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VERO O FALSO?*

  1. Elibetta

    La proposta del PDL non solo non aiuta la crescita dell’occupazione, non solo è discriminante verso le donne (che per i noti motivi familiari possono fare meno straordinari), non solo punisce i lavoratori della aziende in crisi (come se fosse colpa loro…), ma è diseducativa e alla fine improduttiva per le imprese, che devono invece imparare a programmare un po’ meglio i cicli produttivi, e ad usare altri strumenti (variazione dei turni, part-time verticali, mobilità e polivalenza degli operatori, ecc) ben più efficaci per la crescita e il miglioramento della performance aziendale.

  2. Davide Magni

    A prescindere dal fatto che penso che difficilmente il PD potrà garantire a tutti i precari 1.000 euro al mese(sarebbe un costo troppo elevato per il bilancio statale attuale), per quale motivo è stata fatta questa scelta su base mensile e non su base oraria? I datori non potrebbero eludere questa nuova norma applicando, per esempio, contratti a progetto con una durata prefissata di un mese, aumentando la mole di lavoro dell’obiettivo inerente il progetto ed obbligando, di conseguenza, il lavoratore a stare più ore in azienda? Così facendo il lavoratore avrebbe una situazione invariata infatti percepirebbe un aumento di stipendio conseguente ad un proporzionale aumento di ore lavorate. Per combattere il precariato, i programmi di entrambi i partiti, avrebbero dovuto prestare più attenzione al controllo della corretta applicazione delle diverse tipologie contrattuali, inasprendo controlli e sanzioni verso i datori che fanno un uso abnorme dei contratti atipici.

  3. Davide Magni

    A prescindere dal fatto che penso che difficilmente il PD potrà garantire a tutti i precari 1.000 euro al mese(sarebbe un costo troppo elevato per il bilancio statale attuale), per quale motivo è stata fatta questa scelta su base mensile e non su base oraria? I datori non potrebbero eludere questa nuova norma applicando, per esempio, contratti a progetto con una durata prefissata di un mese, aumentando la mole di lavoro dell’obiettivo inerente il progetto ed obbligando, di conseguenza, il lavoratore a stare più ore in azienda? Così facendo il lavoratore avrebbe una situazione invariata infatti percepirebbe un aumento di stipendio conseguente ad un proporzionale aumento di ore lavorate. Per combattere il precariato, i programmi di entrambi i partiti, avrebbero dovuto prestare più attenzione al controllo della corretta applicazione delle diverse tipologie contrattuali, inasprendo controlli e sanzioni verso i datori che fanno un uso abnorme dei contratti atipici.

  4. Lanza Alberto

    Sull’annunciata ipotesi della detassazione del lavoro straordinario quale efficace misura per favorire la crescita del reddito netto dei lavoratori dipendenti, oltre alle condivisibili riserve espresse dall’autore Pietro Garibaldi e da Pietro Ichino per la possibilità che tale misura incida, prevalentemente, a favore dei lavoratori maschi e produca meccanismi di elusione fiscale attraverso l’imputazione di ogni aumento salariale al lavoro straordinario, va fatta un’ulteriore considerazione. Per qualche milione di lavoratori dipendenti pubblici, la detassazione del lavoro straordinario non produrrà alcun beneficio in quanto il ricorso all’espansione dell’orario normale di lavoro risulta ammesso solo eccezionalmente nella maggior parte delle pubbliche amministrazioni, per ragioni evidenti di contenimento della spesa, al contrario del settore privato ove all’imprenditore e allo stesso lavoratore l’articolazione di orari di lavoro che prevedano un utilizzo anche intenso dello straordinario appare, spesso, conveniente. O, forse, i mille o milleduecento euro di un pubblico dipendente sono più pesanti dei mille milleduecento di un lavoratore privato?

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