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Sconfiggere l’evasione fiscale si può. Anche in Italia

Il problema del contrasto all’evasione fiscale italiana è sempre stato politico, non tecnico. Ma l’evoluzione tecnologica consente già oggi il controllo puntuale del comportamento dei singoli contribuenti. Resta il rammarico per il tempo perso.

Una questione politica

Lo scetticismo sulla possibilità di ridurre in tempi brevi e in modo rilevante l’evasione fiscale in Italia è molto diffuso e radicato. Ma si tratta di un pregiudizio infondato, smentito tra l’altro da alcune esperienze di governo stranamente dimenticate. E in verità il problema non è mai stato tecnico, bensì politico: contrastare in modo esplicito un’evasione di massa come quella italiana può costare milioni di voti.

Alla base del pregiudizio si possono però individuare anche altre convinzioni consolidate, e in particolare che un sistema economico fragile come quello italiano, con le sue piccole e micro-imprese, non sarebbe in grado di sostenere i livelli di pressione fiscale necessari a finanziare un sistema di welfare moderno. E, quindi, l’evasione sarebbe un male inevitabile se non necessario. A ben vedere, si tratta della stessa convinzione che ha fatto sì che negli ultimi trent’anni il nostro paese accumulasse un debito pubblico stratosferico senza che si riuscisse, e in alcuni casi neanche si provasse, a sistemare i conti una volta per tutte.

Tuttavia, se si volesse, l’evasione potrebbe essere (almeno) dimezzata in pochi anni. Cinque anni fa, presentai un rapporto del Nens (Nuova economia nuova società) che aveva per oggetto le tecniche di evasione dell’Iva e le misure che si potevano introdurre per contrastarle. Il rapporto fu presentato al presidente del Consiglio dell’epoca (Matteo Renzi) che, tra le molteplici soluzioni proposte (alcune complementari, altre alternative), adottò lo split-payment e il reverse charge, misure che consentirono un recupero (permanente) di evasione anche maggiore di quello previsto.

La svolta della fatturazione elettronica

Tra le misure allora suggerite, vi era anche l’adozione della fatturazione elettronica generalizzata, che altro non era che l’evoluzione della trasmissione degli elenchi clienti e fornitori introdotti dal governo Prodi II, e un sistema analogo per la trasmissione dei corrispettivi e dei compensi professionali. La fatturazione elettronica fu prima rinviata, poi introdotta come facoltativa e limitata ad alcuni settori di contribuenti. Si è dovuto attendere il governo Gentiloni perché venisse resa obbligatoria, sia pure senza sanzioni adeguate (il che ne indebolisce l’efficacia anche oggi) e senza che l’amministrazione si organizzasse in modo appropriato, mentre per la trasmissione dei corrispettivi è stata prevista un’introduzione graduale.

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Il governo Conte, suo malgrado, ha confermato queste misure. In particolare, la fatturazione elettronica, per quanto incompleta perché esclude un numero rilevante di transazioni e rimane senza sanzioni proporzionate, è in vigore dall’inizio dell’anno con evidenti risultati positivi, quali la crescita del gettito Iva relativa agli scambi interni di quasi il 6 per cento nei primi quattro mesi dell’anno – percentuale inferiore a quanto era lecito attendersi, ma comunque rilevante date le modalità carenti di attuazione della misura e dato il contesto attuale di stagnazione-recessione.

Il motivo è semplice: l’evasione lungo la filiera produttiva avviene spesso non dichiarando fatture regolarmente emesse e ricevute o utilizzando strategicamente la diversità delle aliquote in vigore, comportamenti che la fatturazione elettronica dovrebbe rendere impossibili. Analogamente, per quanto riguarda i corrispettivi, molti contribuenti oggi registrano regolarmente le vendite, ma poi non dichiarano i proventi, quindi anche in questo caso vi è da attendersi un recupero di evasione, sempre che si presti la dovuta attenzione ai livelli di mark up dichiarati che potrebbero ridursi in assenza di controlli.

Altre misure potrebbero e dovrebbero essere adottate, quali l’introduzione di un sistema generalizzato di ritenute ai fini delle imposte sui redditi, l’uso sistematico della banca dati sui conti finanziari dei contribuenti, la riduzione dell’uso del contante e l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale nell’analisi dei rischi. Ma è certo che l’evoluzione della tecnologia consente già oggi, e renderà progressivamente inevitabile nei prossimi anni, il controllo puntuale del comportamento dei singoli contribuenti.

È anche interessante notare una certa schizofrenia nei comportamenti degli ultimi governi: quello Renzi ha innalzato l’uso del contante, eliminato la tracciabilità degli affitti, elevato i limiti per l’applicazione delle sanzioni penali e amministrative, indebolito l’Agenzia delle entrate, tutte misure non certo di contrasto all’evasione. Ma ha dovuto comunque estendere l’utilizzo delle nuove tecnologie in campo fiscale. L’esecutivo giallo-verde, dal canto suo, ha introdotto un sistema forfettario, il cui effetto finale sarà quello di rendere legittima l’evasione abituale di ampie categorie di contribuenti, ma al tempo stesso non ha potuto revocare la fatturazione elettronica. Sia pure tra molteplici ritardi e contraddizioni ed equilibrismi tra ricerca di un facile consenso e un necessario rigore, la strada sembra segnata. Le nuove tecnologie segneranno prima o poi la fine dell’evasione di massa.

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Resta il rammarico che non si sia voluto intervenire cinque anni fa a risolvere il problema una volta per tutte.

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16 commenti

  1. Federico Leva

    Coerente Visco che con Padoa Schioppa fu l’unico a prendere misure efficaci e pagò un pesante prezzo personale. Altro che cinque anni persi, bisognava dargli carta bianca già nel 2006.

  2. davide445

    Certo sarebbe bello se oltre a fare pagare giustamente le tasse a tutti questo corrispondesse ad un modello di efficienza nordico a cui corrisponde il livello di tassazione raggiunto. Visto che tra burocrazia, inefficienze e corruzione ne siamo al contrario molto lontani, ritengo assisteremo ad una emigrazione di massa di chiunque e qualunque privato ed azienda abbia una visione razionale del rapporto costi benefici di rimanere in Italia.

  3. Piero Bonacorsi

    Solo con una riduzione delle imposte pari ad almeno all’80% del recupero delle stesse e un aumento dell’efficienza della stessa portata queste indicazioni si potranno attuare senza avere ripercussioni elettorali perché non si procede in tal senso è questa la domanda che Visco dovrebbe farsi

  4. Maurizio Sbrana

    Peccato che ancora una volta non si parla della possibilità di far EMERGERE IL ‘NERO’ permettendo una almeno parziale deduzione delle spese di base dei cittadini dal loro imponibile (secondo percentuali decrescenti al crescere del reddito, per ottemperare al dettato dell’Art.53 della ns. Costituzione)…

    • Operaio dipendente

      L evasione fiscale italiana sarebbe risolvibile in 24 ore.
      Perche nessuna corrente politica non è interessata a risolvere questo problema semplicissimo? Ci hanno dato una scheda elettronica per farci pagare i ticket sanitari, perché non consegnano una scheda elettronica dove possiamo caricare le nostre spese dal 1 gennaio al 31 dicembre e poi far pagare le tasse sulla differenza fra entrate e spese, così io scarico il mio caffè e il mio barista si carica di 1 € così saremmo tutti interessati a far pagare le tasse anche a tutti gli evasori. Le tasse devono essere pagate su quello che non viene speso.. Sono sicuro che queste cose non interessano o non conviene alla politica (TUTTTTTTTA )

  5. Michele Daves

    “nei primi sei mesi dell’anno, il gettito è cresciuto di oltre 10 milioni al giorno. Quasi il doppio di quanto preventivato dal Mef.” fonte https://it.businessinsider.com/lotteria-degli-scontrini-e-registratori-di-cassa-collegati-al-fisco-ecco-come-cambia-la-lotta-allevasione-fiscale/
    Visco invece ” 6 per cento nei primi quattro mesi dell’anno – percentuale inferiore a quanto era lecito attendersi, ma comunque rilevante date le modalità carenti di attuazione della misura e dato il contesto attuale di stagnazione-recessione.” Chi ha ragione? Previsioni superate abbondantemente o disattese?

  6. Sarà perché io sono contribuente tedesca e qui il fisco funziona sui fatti e non su supposizioni, ma non capisco come le fatture per se stesse possano generare reddito, inteso come imponibile (proventi -spese). Ma il regalo del governo alle piccole partite IVA (senza fatturazione elettronica e forfettario) producono/produrranno esattamente il contrariio: una riduzione del gettito fiscale..

  7. Silvestro De Falco

    Adesso e’ emerso che a evadere l’IVA sono gli operatori nell’ambito del B2B – “l’evasione lungo la filiera produttiva” – e non nel B2C. L’azienda A emette una fattura all’azienda B e quest’ultima porta in detrazione l’IVA che ha pagato ad A, che non dichiara l’IVA incassata, e lo Stato ha bisogno della fatturazione elettronica per incrociare questi dati?
    Complimenti per lo split payment. Certo c’e’ voluto un po’ di tempo a capire che l’IVA pagata allo Stato ai suoi fornitori si perde in mille rivoli e non ritorna indietro interamente, ma meglio tardi che mai. Il reverse charge riguarda le operazioni intra-EU e non credo sia farina del sacco del prof. Visco.

    • Grazie Silvestro. Ora ho capito, si tratta soltanto dell’IVA che prima veniva “risparmiata”. Ma allora anche in questo caso si tratta semplicemente della leggendaria incuria della pubblica amministrazione, in questo caso di quella fiscale, facile da eliminare con strumenti molto più semplici ma altrettanto effcaci che la fatturazione elettronica. Qui in Germania se (da libera professionista) non presento la dichiarazione IVA ogni tre mesi. una settimana dopo la scadenza ricevo una letterina di sollecito con multa. La lettera parte in automatico. Perché non è possibile lo stesso in Italia? Questo è solo un piccolo esempio di efficienza fiscale. Lo stesso vale pure per allre imposte, anche nei confronti di normali cittadini contribuenti di: l’imposta sul reddito, tassa di circolazione, ecc..

      • Silvestro De Falco

        Marisa, non e’ questione di incuria. Ormai si cominciano a ricevere queste risposte: “Il sistema e’ occupato. Riprova piu’ tardi”, trasferendo quindi il costo di un’altra inefficienza sulle imprese. Pensa se aumenta il PIL, e quindi aumentano le fatture, che aiuto sara’ questo strumento. Siamo proprio portati a spararci nel piede, che ci vuoi fare?

  8. Silvestro De Falco

    Peraltro la fattura è uno strumento di marketing per un’azienda. C’è il logo, c’è un’intestazione, c’è una scusa per scambiare quattro chiacchiere nel contatto con l’ente pagatore. Uno si ingegna a creare un’immagine e poi arriva quello che ha deciso che ora l’evasione è sul B2B, che non si devono rivolgere le energie e le attenzioni al B2C e che ti inventa la fattura elettronica, la quale fattura elettronica costa circa il 30% di tempo in più rispetto al legacy system.

  9. davide dvd

    Sempre molto interessanti gli interventi dell’ex Ministro Visco. Se ho bene inteso il senso dell’articolo oltre alla fede che ripone nella Tecnologia (ma si sa che per essere utile bisogna saperla usare bene e su questo ho maggiori dubbi) mi pare di intendere che l’autore ritiene che l’evasione la si potrebbe ridurre (almeno della metà) con l’adozione di ecc…ecc…ecc…! E per me qui sta il punto (certo politico) ….! Inondiamo i contribunenti tutti piccoli e grandi di adempimenti amministrativi e con essi una struttura burocratica eccessiva che pochi si possono permettere per poi vedere di recuperare non il 100% ma il 50% !! sic ! Ma allora non è forse meglio togliere tutto , alleggerire le piccole e medie imprese (se sono piccole lo sono anche in termini di controlli e amministrazione) mettendo poche regole chiare e imposte ragionevoli !?
    Visco però ha ragione: la questione è politica ! Appunto !

  10. AlexZa

    Tutto interessante se fossero elettronici, tracciati e obbligatori anche i pagamenti delle fatture elettroniche emesse. Di fatti il brutto vizio italiano di non pagare le fatture a scadenza (o molti mesi dopo) mal si concilia con un sistema che sta spremendo i soliti noti.

  11. telesforo

    Ma il sistema americano, con detrazione delle somme spese e speculare tassazione di quelle incassate non obbligherebbe tutti a denunciare entrate ed uscite !? Finchè non si spezzera’ (data la convenienza reciproca) la connivenza tra acquirente che risparmia e venditore che non dichiara …… tutto sarà inutile .

    • gabriele renzi

      il sistema americano è mitizzato ingiustamente: se è detraibile l’IVA solo parzialmente, rimane un vantaggio per chi vuole evadere, se è detraibile completamente lo stato non becca una lira, quindi è come se avessimo evasione del 100%.

      Inoltre in america non c’è un sistema di compensazione per tutte le spese, ma solo per alcune, come da noi per le spese mediche.

      Ci sono stati diversi articoli in passato, per esempio https://www.lavoce.info/archives/23953/ma-il-contrasto-di-interessi-non-e-la-soluzione/

  12. Giuseppe Vitali

    Eliminare l’evasione fiscale sarebbe un gioco da ragazzi, ma nessun politico lo vuole fare, questo è il problema. Vi chiederete perché, semplice ce lo spiega la magistratura da oltre 40 anni per chi non l’avesse capito da sé, perché con l’evasione fiscale si creano i fondi neri per pagare la corruzione che comprende anche i finanziamenti ai partiti.

    Perché vi chiederete voi, semplice da rispondere anche a questo, perché se non si pagasse il finanziamento illecito con i proventi dell’evasione fiscale questa corruzione costerebbe il doppio per via delle varie tasse e dei contributi previdenziali, i primi incidono del 43% e i secondi del 32,67 sul lordo del costo lavoro del lavoratore, poi ci sarebbe il 22% di I. V. A.

    Oltre a questo se fossero proventi non in nero questi sarebbero tracciabili. Se un partito o una coalizzione facesse dei provvedimenti per un imprenditore o una lobby, con soldi non in nero questi sarebbero subito tracciabili.

    Qualcuno sano di mente potrebbe pensare che il suolo italico che nei secoli ha sformato i migliori cervelli e in maggiore quantità di tutti gli altri paesi del mondo l’Italia non abbia nessuno in grado di trovare un sistema per combattere l’evasione fiscale.

    Personalmente il metodo cerco di spiegarlo dalla metà degli anni 70, e guarda caso quello che suggerivo in una lunga e articolata proposta di legge che invio in migliaia di copie a tutte le autorità del Paese dal novembre 1996 quel che ha fatto comodo l’hanno applicato, molte volte male ma applicato, ma la cosa principale no.

    Nell’articolo si dice che qualcuno ha fornito a Matteo Renzi delle idee, l’ho fatto anch’io, ma di quello che suggerivo con la mia proposta di legge e quello che ha fatto è quello di aver applicato il Cuneo Fiscale, che dal 1996 dopo che cominciai ad inviare la mia proposta molti politici si riempivano la bocca e lo fanno ancora oggi.

    Io nella mia proposta di legge non ho mai usato il termine Cuneo Fiscale, ma l’attuazione di questo era identico, anzi in quello che proponevo io era molto meglio, perché oltre che per i lavoratori dipendenti il cuneo fiscale era anche per i pensionati, ossia a parità di costo del lavoro e delle pensioni i lavoratori dipendenti e i pensionati avrebbero avuto in tasca più soldi da spendere nelle attivita degli imprenditori, quindi rilanciare l’economia del Paese.

    Con il mio metodo dal primo anno di applicazione si sarebbero restituiti 30 miliardi a chi le tasse le ha sempre pagatee questo senza che lo Stato ci metesse un centesimo, o dovesse tagliare altri capitoli di spesa come ha fatto Matteo Renzi, ossia: pensioni, sanità, scuola e welfare in genere come fanno sempre tutti. Questi 30 miliardi da restituire sarebbero stati compensati solo dall’evasione dell’I. V. A. che è stimata in 37 miliardi l’anno, nel dicembre 2019 dalla Corte Europea, la prima volta che siamo andati a chiedere soldi all’Europa, ma già la Corte dei Conti nel 2012 disse che l’I. V. A. evasa era di 36 miliardi l’anno.

    Poi oltre l’I. V. A. che in gran parte sarebbe stata utilizzata per tagliare le tasse per quanto sopra si sarebbe recuperata tutta l’altra evasione, IRPEF, parte delle altre decine e decine di tasse i contributi INPS o analoghi e il costo della corruzione che sempre per la Corte dei Conti era stimata dai 50 ai 60 miliardi l’anno, dichiarazione del 2011, quando confermando le dichiarazioni dell’allora governatore della Banca D’Italia Mario Draghi per la chiusura dell’anno contabile 2010 dichiarò che la stima dell’evasione fiscale (non dell’imponibile evaso) era pari al 16% del P. I. L.. e appunto la Corte dei Conti disse pochi giorni dopo, confermando le stime di Mario Draghi, che a queste cifre andavano aggiunti altri 50-60 miliardi l’anno per la corruzione.

    Va pure detto che per altri esperti il costo della corruzione è lievitato con le grandi opere, ricordiamoci per esempio il MOSE di Venezia,, tra i 70 e gli 86 miliardi di euro.

    Poi l’evasione fiscale cosi diffusa nasconde anche i proventi delle associazioni mafiose organizzate.

    Ora voi vi chiederete quale sia il metodo che dagli anni 70 propongo, vero?

    Ecco è il metodo più semplice possibile, ossia il contrasto di interesse tra acquirenti/committenti e negozianti/imprenditori, e il miglior modo di farlo è quello di permettere ai lavoratori dipendenti circa 23 milioni e i pensionati circa 17 milioni di portare in detrazione l’I. V. A., meglio ancora quella di restituire il 30% dell’I. V. A. pagata, così con questo sistema oltre ai lavoratori dipendenti e i pensionati possono partecipare tutti a questa “detrazione”, anche gli attuali disoccupati e chi non ha capienza, inoltre con la restituzione del 30% dell’I. V. A. pagata saremmo nei parametri europei per cui l’I. V. A. tradizionale che non può essere sotto il 15%.

    In questo modo ci sarebbero 45 milioni di “controllori” cioè quelli che si farebbero fare gli scontrini fiscali e le fatture per farsi restituire il 30% dell’I. V. A. pagata. La cosa buffa è che anche gli imprenditori sarebbero costretti a diventare dei controllori, questo perché per non pagare tutte le tasse i negozianti/imprenditori a contatto diretto con i clienti si farebbero fare tutte le fatture dagli imprenditori della filiera di quel bene che sia materiale o intellettusle.

    Certo ci vorrebbe una educazione dei cittadini e delle sanzioni così pesanti che farebbero passare a chiunque la voglia di evadere le tasse. Nel paese più liberale del mondo, gli U. S. A. la metà della popolazione carceraria è formata da evasori fiscali, qui da noi che siamo liberali come ci fa comodo, per creare il consenso ad evadere gli evasori si premiano.

    Non dico necessariamente metterli in galera ma visto che anche per colpa di chi non paga le tasse ogni anno dal 1993 ad oggi ci sono oltre 4.000 suicidi (DATI ISTAT FACILMENTE VERIFICABILI DA TUTTI) di gente che aveva perso il posto di lavoro, l’attività o comunque per precarietà economica, quindi a fronte di questi poveri morti si potrebbero prevedere sanzioni pesanti, per esempio la prima volta il pagamento di 10 volte l’I. V. A. evasa, poi 100, poi il blocco temporaneo dell’attività la quarta volta la revoca della licenza di esercizio.

    Per gli acquirenti la stessa cosa solo che non avendo una attività alla quarta volta l’impossibilità di chiedere aiuti statali a parte quelli della sanità e quelli per i minori.

    Ovviamente tutti vanno prima aiutati, come detto da quanto sopra con più soldi in tasca dei lavoratori e dei pendionati e di tutti quelli che potranno recuperare parte dell’I. V. A. questi soldi sarebbero spesi nelle attività degli imprentitori, grandi o piccoli che siano, aumentando i loro profitti laddove questo impulso dato da questo rilancio dell’economia non fosse sufficiente per far pagare tutte le tasse dovute, formare delle commissioni di categoria degli esercenti o altri imprenditori, formate anche da funzionari dello Stato, dai lavoratori e dai pensionati visto che queste due ultime categorie fanno parte di quelli che pagano il gettito allo Stato per l’80-90%, e fare una sorta di studi di settore, ma al contrario, ossia per l’impegno dell’imprenditore/nogoziante o altro che sia, se questo pagando tutte le tasse non potrà guadagnare meno di quella soglia prestabilita dalle commisdioni ridurgli le tasse fino a portarlo a quella soglia. Per chi è bravo e fortunato il problema non sussiste perché già guadagna bene.

    Ovviamente inasprire le pene per chi ha il dovere di controllare e che invece di controllare fa i propri interessi. O se preferite piena applicazione dell’articolo 54 della Costituzione.

    Tenete conto poi che con il recupre dell’evasione fiscale come quanto dopra si potrebbero dare milioni di nuovi posti di lavoro veri che ridarebbero ulteriori soldi nelle casse dello Stato ogni anno.

    Recuperando 100.000.000.000 di euro l’anno si potrebbero dare qualcosa come ‪1.333.333‬ di nuovi posti di lavoro veri (il numero periodico dei nuovi posti di lavoro e dovuto al fatto di avere per tutti i lavoratori uno stipendi lordo o costo del lavoro di 75.000 euro l’anno per ogni lavoratore).

    Questi nuovi posti di lavoro ridarebbero tutti gli anni nelle casse dello Stato di ulteriori 20.000.000.000 di euro di IRPEF e 28.000.000.000 euro di contributi INPS o analoghi. Inoltre ci sarebbero ancora circa 13.000.000.000 di euro di TFR.

    Recuperando 200.000.000.000 di euro l’anno si potrebbero dare qualcosa come ‪2.666.666‬ di nuovi posti di lavoro veri (il numero periodico dei nuovi posti di lavoro e dovuto al fatto di avere per tutti i lavoratori uno stipendi lordo o costo del lavoro di 75.000 euro l’anno per ogni lavoratore).

    Questi nuovi posti di lavoro ridarebbero tutti gli anni nelle casse dello Stato di ulteriori 40.000.000.000 di euro di IRPEF e 56.000.000.000 euro di contributi INPS o analoghi. Inoltre ci sarebbero ancora circa 26.000.000.000 di euro di TFR.

    Se come credo sia l’evasione fiscale.

    Recuperando ‪300.000.000.000‬ di euro l’anno si potrebbero dare qualcosa come ‪4.000.000‬ di nuovi posti di lavoro veri (il numero periodico dei nuovi posti di lavoro e dovuto al fatto di avere per tutti i lavoratori uno stipendi lordo o costo del lavoro di 75.000 euro l’anno per ogni lavoratore).

    Questi nuovi posti di lavoro ridarebbero tutti gli anni nelle casse dello Stato di ulteriori 60.000.000.000 di euro di IRPEF e 84.000.000.000 euro di contributi INPS o analoghi. Inoltre ci sarebbero ancora circa 40.000.000.000 di euro di TFR.

    Come vedi/vedete come la metti la metti avremmo risolto tutti i problemi del Paese: Lavoro, pensioni, reddito di cittadinaza fatto con più intelligenza, blocco del debito pubblico e in seguito diminuirlo, eliminazione del lavoro nero, abbassamento ulteriore delle tasse, rilancio del Paese, sia economico, sia morale, e tanto altro.

    Tieni/tenete presente che questi nuovi posti di lavoro farebbero da volano ad altri posti di lavoro, perche i nuovi occupati avrebbero bisogno di siti, arredi, macchinari, etc. etc.

    Poi perché i nuovi occupati potrebbero tornare a sposarsi o comunque a fare figli, ciò che politici incapaci e altri disonesti come ci spiega da oltre 40 anni la magistratura non gli hanno permesso di fare (IL PRIMO GRANDE E VERGOGNOSO CALO DELLE NASCITE È DEL 1980, DATI ISTAT, MA GLI “ESPERTI NEMMENO SI SONO ACCORTI), quindi questi avrebbero bisogno di appartamenti, mobili e di tutto quello che necessitano famiglie di nuova istituzione.

    Ora che sai/sapete cosa si potrebbe fare con il mio metodo se vuoi contattami per sapere come recuperare i soldi dell’evasione fino a l’ultimo centesimo fammelo cortesemente sapere.

    Ti chiedo questo perché di tutto quello che ha fatto comodo della mia proposta di 13 pagine che ha fatto Comodo l’hanno apllicato, male ma applicato, ma non la cosa più importante.

    Pensi/pensate che quanto sopra sia difficile da capire oppure mi sono spiegato male?

    Eppure l’ho inviato a tutte le autorità del Paese, politici, media, etc. Possibile che nessuno hacapito cosa suggerivo, eppure è un metodo semplicissimo.ma la gente continua ad uccidersi, o a diventare sempre più povera.

    Vi assicuro che a tutti coloro a cui inviavo la proposta di legge rammentavo tutti i morti che ci sono ogni anno nel Paese. Ma nessuno ha capito.

    Buona riflessione

    E i più cordiali saluti.

    Giuseppe Vitali

    Inviato dal mio telefono Huawei

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