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Btp Valore, uno strumento per sostenere il debito pubblico

Il Tesoro introduce il Btp Valore, un titolo dedicato ai piccoli risparmiatori. Lo scopo è far crescere la quota di debito pubblico che rimane in Italia. Non è un obiettivo nuovo, già in passato altri governi avevano pensato a strumenti simili.

Un’emissione per piccoli risparmiatori

In un comunicato stampa dell’8 maggio, il ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato il lancio di un nuovo titolo di stato a medio-lungo termine, il Btp Valore. Il nuovo strumento è dedicato alla cosiddetta clientela retail, ossia ai piccoli risparmiatori, e la prima emissione avrà luogo tra il 5 e 9 giugno. 

Non è la prima volta che il Tesoro crea strumenti che hanno come target principale gli investitori individuali. Nel marzo del 2012, infatti, è stato emesso per la prima volta il Btp Italia, a cui ha fatto seguito il Btp Futura nel 2020. I due titoli hanno avuto un discreto successo tra la clientela retail: a marzo del 2023, nella diciannovesima emissione dei Btp Italia, la quota di piccoli risparmiatori ha raggiunto circa l’86 per cento del valore dei titoli sottoscritti. Alla luce di ciò, anche il nuovo titolo di debito, con caratteristiche simili ai Btp Italia e ai Btp Futura, potrebbe essere ugualmente apprezzato dagli investitori non istituzionali, ma la convenienza dell’investimento potrà essere valutata con certezza solamente dopo che il Tesoro avrà fornito ulteriori informazioni.

Il Btp Valore

Il Btp Valore avrà una durata di quattro anni ed è previsto un premio fedeltà per chi lo detiene fino alla scadenza. Diversamente dagli altri buoni del tesoro poliennali, il titolo corrisponderà cedole periodiche a tassi prefissati crescenti, ma il valore di questi ultimi e il meccanismo delle cedole verranno diffusi solamente il 1° giugno. Secondo quanto comunicato dal ministero, le modalità di sottoscrizione saranno semplificate rispetto alle aste tradizionali. I risparmiatori potranno acquistare i titoli, con un investimento minimo di mille euro e senza il pagamento di commissioni, tramite tre canali: i) rivolgendosi al proprio referente in banca, ii) recandosi all’ufficio postale presso cui si possiede un conto titoli, iii) attraverso l’home banking se abilitato al trading online. Ai Btp Valore verrà applicata la stessa tassazione prevista per i titoli di stato, con un’aliquota pari al 12,5 per cento e l’esenzione dalle imposte di successione su cedole e premio di fedeltà.

Il Btp Italia e il Btp Futura

Le modalità di sottoscrizione e collocamento dei Btp Italia e Btp Futura sono analoghe a quanto previsto per i Btp Valore, così come il regime fiscale applicato. Tuttavia, i primi prevedono un collocamento in due fasi, la prima riservata ai piccoli risparmiatori e la seconda agli investitori istituzionali, mentre i Btp Valore si rivolgono unicamente agli investitori individuali.

Il Btp Italia è stato pensato “per proteggere dall’innalzamento dei prezzi i risparmiatori individuali e affini”. Lo strumento, infatti, ha una durata compresa tra i 4 e gli 8 anni e paga interessi semestrali a tasso fisso sul capitale rivalutato all’inflazione nazionale, misurata dal Foi, l’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi. È inoltre previsto un premio fedeltà per coloro che sottoscrivono il titolo durante la fase di collocamento e lo detengono fino alla scadenza.Il Btp Futura sono titoli con scadenza compresa tra gli 8 e i 16 anni, introdotti per “supportare l’economia nazionale” a seguito della crisi dovuta al Covid-19. Secondo quanto comunicato dal ministero, i fondi raccolti tramite questo strumento sono utilizzati per finanziare i progetti per la crescita economica dell’Italia, come le misure volte a sostenere il reddito di famiglie e imprese italiane, tutelare il lavoro e rafforzare il sistema sanitario nazionale. Al contrario di quanto accade per gli altri Btp, i Btp Futura pagano cedole semestrali a rendimenti crescenti nel tempo e prevedono un premio fedeltà legato alla media del tasso di crescita annua del Pil nazionale nel periodo di vita del titolo.

Analizzando i dati forniti dal ministero (30 aprile 2023), i Btp Italia e i Btp Futura costituiscono però una quota minima dei titoli di stato attualmente in circolazione: rappresentano rispettivamente circa il 4 e meno dell’1 per cento del valore totale. Lo strumento più utilizzato rimane infatti il Btp tradizionale, ossia un titolo di debito emesso dallo stato con scadenza a medio-lungo termine, il cui valore complessivo raggiunge circa 1.700 miliardi di euro (72 per cento del totale).

Come è cambiata nel tempo la mappa dei detentori dei titoli di stato italiani

La mappa dei detentori dei titoli di stato italiani ha subito notevoli cambiamenti nel corso degli anni, riflettendo le dinamiche economiche, politiche e sociali del paese. L’evoluzione è stata influenzata da una serie di fattori, tra cui l’andamento dell’economia italiana, le politiche fiscali, la domanda di titoli di stato da parte degli investitori nazionali e internazionali e le politiche monetarie della Banca centrale europea.

La crisi finanziaria del 2008 e la successiva crisi del debito sovrano europeo hanno messo sotto pressione l’economia italiana, portando a un aumento del debito pubblico e a rendimenti dei titoli di stato più elevati. Questo li ha resi meno attraenti per gli investitori domestici, che hanno iniziato a ridurre le proprie posizioni. Contemporaneamente, si è assistito a un aumento della partecipazione degli investitori esteri. Gli investitori internazionali, attirati dai rendimenti più elevati offerti dai titoli di stato italiani rispetto ad altri paesi dell’Eurozona, hanno iniziato ad acquistare una quota sempre maggiore del debito pubblico italiano.

Più di recente, l’impatto della pandemia da Covid-19 sull’economia italiana ha portato nuovamente a un aumento significativo del debito pubblico e a una maggiore partecipazione degli investitori esteri. Gli sforzi del governo italiano per finanziare i piani di ripresa economica e per sostenere le imprese hanno ulteriormente aumentato l’emissione di titoli di stato italiani, attirando ancora l’attenzione degli investitori internazionali che hanno visto l’opportunità di investire in un mercato in ripresa. Allo stesso tempo, la Bce ha contribuito con programmi di acquisto di attività, come il Pandemic Emergency Purchase Programme (Pepp), a sostenere il mercato dei titoli di stato italiani e a mantenere la fiducia degli investitori.

Lieve incremento della partecipazione degli investitori italiani ai titoli di stato
Il ritorno alla crescita dei titoli di stato italiani detenuti da famiglie e imprese residenti in Italia ha segnato una svolta dopo un lungo periodo di declino. Nel mese di gennaio 2023, il valore di questi titoli ha raggiunto la cifra record di 213 miliardi di euro, superando il livello più alto registrato dal 2015. L’accelerazione ha portato a un aumento della quota del debito pubblico detenuta dagli investitori privati italiani sul mercato, passata da poco più del 6 per cento degli anni precedenti al 9 per cento.

Il Mef ha giocato un ruolo cruciale nel raggiungimento di questo risultato. Ad esempio, lo scorso novembre il Tesoro ha assegnato 7,3 miliardi di euro di Btp Italia agli investitori retail, seguiti da altri 8,6 miliardi di euro a marzo. 

C’è ancora spazio per un ulteriore incremento della partecipazione dei risparmiatori italiani ai titoli di stato. Nel 2015, prima degli interventi di acquisto della Bce, le famiglie e le imprese italiane detenevano oltre il 12 per cento del debito nazionale; se consideriamo che attualmente i depositi bancari delle famiglie mantengono un valore consistente, pari a poco più di 2 mila miliardi di euro, si apre un periodo di possibilità per nuovi acquisti di Btp e Bot che fornirebbero un supporto costante agli spread sovrani italiani.

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Il Punto

  1. Gino

    Buongiorno,ringrazio molto per l’articolo molto chiaro,se umilmente posso,secondo voi le banche ,come poi scrivete,daranno ulteriori informazioni.Perche mi sembra uno strumento interessante,che potrebbe aiutare a risolvere in parte qualche problema di casa nostra. Mi scuso per il disturbo e ringrazio ancora

  2. Umberto

    Vi consiglierei un bel btp “modello” futura 2037.
    Metti li 40 mila euro e in men che non si dica te ne trovi 26 mila…
    Poi aspetti fino al 2037…
    Nel frattempo ?

    • luigi

      E’ molto semplice.
      Se puoi mettre li dei soldi e aspettare fino al 2037 li acquisti.
      Se hai altre esigenze acquista titoli a breve termine.

  3. pal

    Beh si può dire quello che si vuole ma finché non c’è il tasso (rendimento) é solo pubblicità

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