La direttiva europea n. 2023/970, che gli stati dovranno recepire entro il 2026, consente alle singole persone e alle organizzazioni sindacali di esigere che ogni differenza di retribuzione tra persone con le stesse mansioni e lo stesso livello professionale sia giustificata da un motivo congruo. La speranza è che abbia miglior sorte nell’affermare il diritto delle donne alla parità salariale del medesimo principio enunciato più di trent’anni fa dalla Corte costituzionale. Secondo le intenzioni del governo, la tassa sugli extra-profitti delle banche dovrebbe alimentare, tra l’altro, il fondo prima casa. La misura non riguarda però i mutui a tasso variabile già stipulati, come invece si era fatto intendere dopo il varo del decreto. Dunque non risolve il principale problema di molte famiglie: come pagare rate diventate troppo alte con il rialzo dei tassi da parte della Bce. Per aiutarle si può ricorrere ad altri strumenti. Il salario minimo è solo un elemento del complesso quadro che definisce una risposta alla povertà lavorativa: il problema riguarda infatti soprattutto la quantità di tempo lavorato, come mostrano i risultati di un esercizio su tre diversi scenari. Aumentare il numero degli alloggi per gli studenti universitari fuori-sede, per garantire il diritto allo studio, è uno degli obiettivi del Pnrr. Nella prima fase di attuazione, in cui ci si è affidati molto ai privati, non è stato raggiunto, tanto che la terza rata dei fondi Pnrr è stata decurtata. Ma il governo non sembra intenzionato a cambiare strategia neanche nella seconda fase, legata al fondo housing universitario da 660 milioni di euro.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.  

Lavoce non ospita pubblicità e i nostri contenuti sono aperti a tutti. Per svolgere il nostro lavoro nel modo migliore possibile, abbiamo quindi bisogno del supporto dei lettori: sostienici con una donazione, anche piccola!

Spargete la voce: 5 per mille a lavoce.info!

Se credi nella libera informazione e nella competenza, dona e fai donare il 5 per mille dell’Irpef a lavoce in quanto “associazione di promozione sociale”: Associazione La Voce, via Bellezza 15 – 20136 Milano, codice fiscale 97320670157. Lo si può trovare alla categoria “sostegno enti del terzo settore” (art. 46, comma 1, lettera b). Grazie!

Lavoce è di tutti: sostienila!

Lavoce.info non ospita pubblicità e, a differenza di molti altri siti di informazione, l’accesso ai nostri articoli è completamente gratuito. L’impegno dei redattori è volontario, ma le donazioni sono fondamentali per sostenere i costi del nostro sito. Il tuo contributo rafforzerebbe la nostra indipendenza e ci aiuterebbe a migliorare la nostra offerta di informazione libera, professionale e gratuita. Grazie del tuo aiuto!