La riunione dell’Ecofin sulla riforma del Patto di Stabilità e Crescita è servita solo a mettere le carte in tavola. Le questioni più importanti sono tutte ancora tutte da affrontare. La proposta della Commissione è un passo in avanti, ma bisogna meglio definire le “circostanze eccezionali” in cui sono concesse deroghe al tetto del 3 per cento di deficit. Utile introdurre un riferimento al debito previdenziale, ma deve valere come regola d’ora in poi, non essere riferita al passato. Lo stesso vale per ogni riferimento all’agenda di Lisbona. Insomma, la filosofia delle riforme deve essere quella di mantenere regole applicabili, quindi molto ben definite, riducendo al minimo la discrezionalità. Al tempo stesso bisogna rimediare a quelle distorsioni del Patto che oggi finiscono per rendere più difficili, anzichè facilitare, le riforme strutturali.
Tra una newsletter e l’altra abbiamo pubblicato interventi sulla nuova rete a pedaggio e, in occasione dell’inizio dell’anno scolastico, sulla transizione scuola-lavoro.
Vincenzo Visco commenta l’analisi di Faini e Giavazzi sugli incentivi fiscali al Sud.
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