Quali potrebbero essere gli effetti del taglio alle tasse ripetutamente promesso dal Governo sui consumi degli italiani?. Grazie ad un sondaggio su Internet, stimiamo che solo un terzo degli sgravi eventualmente concessi si tradurrebbe in un aumento dei consumi. Se l’obiettivo è rilanciare la domanda interna, bene riuscire a convincere i cittadini che il taglio non sarà transitorio. I consumi non aumenteranno se le famiglie si sono indebitate o hanno decumulato risparmi fatti in precedenza e vogliono ricostruirli. Ma, contrariamente a percezioni diffuse, la percentuale di italiani che non risparmia non è aumentata negli ultimi anni. Il risparmio rimane elevato per effetto della riforma della previdenza e per il calo del clima di fiducia delle famiglie. E, comunque, il risparmio non è una misura di benessere.
Secondo il nostro sondaggio, gli italiani comunque non pensano che una riduzione delle imposte debba essere l’unica priorità. Danno almeno altrettanto peso alla riduzione del debito pubblico e a migliori servizi. Tra le imposte poi vorrebbero una riduzione di quelle indirette che hanno un impatto immediato sui prezzi. E se proprio si deve ridurre l’IRPEF, gli sgravi dovrebbero concentrarsi sui redditi bassi, salvaguardando la progressività dell’imposta.

Aggiornamenti sull’attualità:
La cura dimagrante dell’Irap di Silvia Giannini e Maria Cecilia Guerra, 18-11-2004
Quando il fisco aiuta la ricerca di Luca Gandullia, 18-11-2004
Meno nonni, più nidi di Daniela Del Boca, 19-11-2004
Il collasso della Finanziaria di Tito Boeri e Riccardo Faini, 21-11-2004

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