Continuiamo a analizzare gli aumenti dei prezzi per capire perché variano da settore a settore.
Dove esiste concorrenza, il consumatore riesce a proteggersi. Ma nel credito o nella telefonia, le autorità di settore – che dovrebbero far funzionare la concorrenza – non hanno fatto il loro dovere, e si vede. Dove un’autorità di regolazione può invece decidere i prezzi – è il caso di acqua ed energia– le cose vanno meglio. Però oltre il 10 per cento delle famiglie italiane hanno problemi con le bollette, con notevoli differenze tra regioni.
La liberalizzazione di questi settori non ha danneggiato i consumatori, come mostra anche l’esperienza inglese. Ma anche in quel caso restano posizioni dominanti che preoccupano. Sulla telefonia, i prezzi al minuto scendono in Italia meno che altrove, e l’aumento dei canoni compensa questo vantaggio.

Torniamo sulla proposta Moratti di rivedere la figura del docente universitario, che sembra poco incisiva e destinata a fallire.  Anche il privilegio concesso ai docenti sui brevetti è poco comprensibile.

Vi ricordiamo l’appuntamento il 13 dicembre alle 11 presso l’Aula N12 dell’Università Bocconi (edificio “Velodromo”) in via Sarfatti 25, su “Impoverimento: dati, percezioni e informazione”.

La redazione si stringe attorno a Silvia Giannini, che in questi giorni ha perso sua madre.

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