Mentre il ministro Savona – senza dare le dimissioni – definisce il condono fiscale una forma di redistribuzione, vale la pena di continuare a studiarne i dettagli. Tra questi c’è la sanatoria di multe e bolli auto di importo sotto i mille euro che andrebbe incontro a chi non ha potuto pagare (per chi lo ha fatto: peccato!) e per alleggerire il “magazzino” della macchina tributaria. Che rimarrebbe inefficiente come prima.
Da Francoforte Mario Draghi ha parlato di ripresa europea in rallentamento che convalida l’esigenza di mantenere una politica di bassi tassi e aiuto al credito da parte della Bce. All’Italia un avvertimento: in caso di rischio di default niente salvataggi. Eventualmente c’è solo l’Omt (un piano di acquisto di titoli che metterebbe i nostri conti sotto tutela Ue). Meglio invece che si abbassino i toni e si cerchi un accordo. Del resto un nuovo studio mostra che le banche italiane sono uscite dalla Grande crisi più fragili degli altri istituti di credito dei grandi paesi europei. E fanno fatica a recuperare redditività.
Anche il governo Lega-M5s proverà ad attuare la spending review. Chissà se il tentativo avrà più successo dei precedenti che si sono incagliati contro la resistenza dei burocrati e l’assenza di volontà dei singoli ministri. Ma dagli errori passati qualcosa si può imparare per rendere l’azione più efficace. A proposito di spesa pubblica, non è un buon segnale che il piano di rilancio della pubblica amministrazione presentato dal governo sia tutto incentrato su assunzioni di personale: poliziotti, magistrati e personale amministrativo. Senza cenni a formazione, programmazione, valutazione, il rischio clientelismo è dietro l’angolo.
Le start up innovative in Italia sono oltre 7.500, per un quarto con base in Lombardia. Una ricerca ne disegna profilo, settori di sviluppo, caratteristiche, forme di finanziamento. Con qualche sorpresa. Per esempio, i fondatori non sono giovanissimi ma hanno in maggioranza esperienza da imprenditori o manager.

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