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Come è messa l’Ue nella corsa all’innovazione

Sull’innovazione high-tech, finora l’Unione europea ha accumulato un notevole ritardo rispetto agli Stati Uniti e alla Cina. Con il quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e Next Generation EU sembra però finalmente pronta ad accettare la sfida.

Nuove imprese “chiuse” dalla pandemia

Le conseguenze della pandemia si fanno sentire anche sulla nascita delle imprese. Alla fine, nel 2020 in Italia si saranno perse tra le 60 e le 70 mila nuove aziende, con evidenti riflessi sull’occupazione. Ancora in calo invece i dati delle cessazioni.

Il Punto

Concentrare a livello regionale l’acquisto di beni e servizi essenziali: è l’obiettivo delle centrali uniche di acquisto. Che in materia sanitaria assicurano costi più bassi a parità di servizio. In risposta alla crisi pandemica, si è reso necessario un rapido e massiccio reclutamento di nuovo personale pubblico. Ma serve una visione di lungo periodo, che guardi oltre l’emergenza.
Il Recovery Fund è un’occasione storica anche per le start-up accademiche. L’Italia ha bisogno di un sistema di ricerca applicata moderno, attrattivo e competitivo a livello internazionale. Dove urge un cambio di passo è sulla tassazione ambientale: solo l’1 per cento viene speso in protezione dell’ambiente. E l’ecotassa sui rifiuti andrebbe destinata alla costruzione degli impianti già previsti.
In aumento ovunque lo share dei tg durante la prima ondata della pandemia. Tra i motivi per cui le politiche di contenimento sono state accolte con favore anche nelle regioni meno colpite.
Dopo quasi quattro giorni di attesa, Joe Biden è stato proclamato 46° presidente degli Usa. Al centro delle polemiche, ancora una volta, i sondaggi. Ma un esito del genere era stato ampiamente previsto.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.
Continua la nostra collaborazione con Economia24, la trasmissione economica di RaiNews24: ogni venerdì alle 11.45 un nostro redattore sarà ospite del programma.

Big Tech e antitrust, non solo un problema di concorrenza

L’audizione del Congresso Usa ai colossi del web ha messo a nudo tutte le difficoltà che incontrano le autorità pubbliche nel regolarne la condotta. In gioco, al di là degli aspetti economici, ci sono gli equilibri politici e sociali delle moderne società.

Così il Covid ha contagiato l’imprenditorialità*

Coronavirus e lockdown hanno colpito le imprese, anche se non tutte allo stesso modo. In particolare, sono crollate le nascite di aziende. Per dare fiato al segmento più dinamico del sistema produttivo si potrebbero rafforzare misure già in vigore.

Il Punto

Mentre il ministro Savona – senza dare le dimissioni – definisce il condono fiscale una forma di redistribuzione, vale la pena di continuare a studiarne i dettagli. Tra questi c’è la sanatoria di multe e bolli auto di importo sotto i mille euro che andrebbe incontro a chi non ha potuto pagare (per chi lo ha fatto: peccato!) e per alleggerire il “magazzino” della macchina tributaria. Che rimarrebbe inefficiente come prima.
Da Francoforte Mario Draghi ha parlato di ripresa europea in rallentamento che convalida l’esigenza di mantenere una politica di bassi tassi e aiuto al credito da parte della Bce. All’Italia un avvertimento: in caso di rischio di default niente salvataggi. Eventualmente c’è solo l’Omt (un piano di acquisto di titoli che metterebbe i nostri conti sotto tutela Ue). Meglio invece che si abbassino i toni e si cerchi un accordo. Del resto un nuovo studio mostra che le banche italiane sono uscite dalla Grande crisi più fragili degli altri istituti di credito dei grandi paesi europei. E fanno fatica a recuperare redditività.
Anche il governo Lega-M5s proverà ad attuare la spending review. Chissà se il tentativo avrà più successo dei precedenti che si sono incagliati contro la resistenza dei burocrati e l’assenza di volontà dei singoli ministri. Ma dagli errori passati qualcosa si può imparare per rendere l’azione più efficace. A proposito di spesa pubblica, non è un buon segnale che il piano di rilancio della pubblica amministrazione presentato dal governo sia tutto incentrato su assunzioni di personale: poliziotti, magistrati e personale amministrativo. Senza cenni a formazione, programmazione, valutazione, il rischio clientelismo è dietro l’angolo.
Le start up innovative in Italia sono oltre 7.500, per un quarto con base in Lombardia. Una ricerca ne disegna profilo, settori di sviluppo, caratteristiche, forme di finanziamento. Con qualche sorpresa. Per esempio, i fondatori non sono giovanissimi ma hanno in maggioranza esperienza da imprenditori o manager.

Dalla laurea alla start-up

Come agevolare il processo di trasferimento di conoscenza dall’università all’industria? L’obiettivo è sviluppare un modello che superi la scarsa attenzione ai fabbisogni del mercato, sostenendo spin off e start up fondate da laureati e dottori di ricerca.

Le srl e il loro doppio

Con l’Investment Compact si sono estesi alle piccole imprese innovative gli interventi previsti nel 2012 per le start-up. Tra questi sono compresi crowdfunding e varie deroghe al diritto societario. I contraccolpi sulle srl e su tutto il diritto societario potranno essere forti.

Come si costruisce l’Unione dei mercati dei capitali

La Commissione europea ha pubblicato un Libro verde che traccia le linee per la costruzione del mercato unico dei capitali. Molta attenzione è dedicata a Pmi, start-up e progetti infrastrutturali a lungo termine. Trascurato, invece, il ruolo degli intermediari e quello delle autorità di vigilanza.

Le start-up ai tempi della crisi

Con la crisi nascono meno imprese. E si è ridotto anche il numero di quelle che riescono a sopravvivere sul mercato e a strutturarsi. Il difficile passaggio da micro-imprese a Pmi e il ruolo fondamentale dei finanziamenti bancari. Le misure di aiuto all’imprenditoria hanno avuto successo.

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