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La politica monetaria “verde” muove i primi passi

La politica monetaria “verde” muove i suoi primi passi concreti nella zona euro. La Banca centrale europea si allinea così alla strategia dell’Unione europea, che assegna alla finanza un ruolo importante nella transizione verso un’economia sostenibile.

La strategia della Bce

In occasione della revisione della sua strategia (nel luglio 2021) la Banca centrale europea aveva lanciato il suo climate-related action plan: un piano di azione per incorporare criteri di sostenibilità nella gestione della politica monetaria nell’area euro. Nel corso dell’estate 2022, il Consiglio direttivo ha preso alcune rilevanti decisioni per rendere più precisa e operativa questa nuova dimensione della sua strategia. Le decisioni (analizzate qui insieme agli altri interventi fatti dalla Bce nel corso di quest’anno) affrontano diversi aspetti, tra i quali: 1) la composizione degli acquisti di obbligazioni societarie, nell’ambito delle operazioni di politica monetaria; 2) i criteri di selezione delle attività finanziarie, presentabili come collaterale presso l’Eurosistema.

I titoli da acquistare

Sul primo fronte, la Bce ha adottato quello che va sotto il nome di tilting approach, che consiste nel distorcere la composizione del portafoglio obbligazionario detenuto dalla banca centrale rispetto al market portfolio, ovverosia rispetto a un portafoglio che si limiti a replicare l’universo dei titoli ammissibili (eligible), ciascuno pesato in base alla sua capitalizzazione di mercato. La distorsione va nella direzione di sovrappesare i titoli di emittenti che abbiano un elevato punteggio (score) in termini di sostenibilità ambientale, misurata dalle emissioni di gas serra, sottopesando per converso i titoli degli emittenti con un punteggio più basso. Più in dettaglio, tre sono gli indicatori utilizzati per costruire il punteggio complessivo da assegnare a ciascun emittente:

  1. backward-looking emissions sub-score: misura la performance relativa (rispetto alle altre imprese del settore e rispetto all’universo degli emittenti eligible) in termini di emissione di gas serra nel passato.
  2.  forward-looking target sub-score: l’indicatore si basa sugli obiettivi che gli emittenti si pongono in relazione alla riduzione delle emissioni di gas serra in futuro, premiando le imprese che si pongono obiettivi più ambiziosi.
  3.  climate disclosure sub-score: premia la qualità della rendicontazione e della trasparenza degli emittenti in relazione alle loro emissioni di gas serra.  
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Gli scores acquisiscono un ruolo, per favorire gli emittenti più virtuosi sotto il profilo delle emissioni di gas serra, nella fase di reinvestimento dei proventi derivanti dai titoli in scadenza: sia quelli acquistati nell’ambito del Corporate Sector Purchase Programme (Cspp) sia quelli acquistati in occasione della pandemia (Pepp). Questa politica di tilting, divenuta operativa nell’ottobre 2022, ha una doppia finalità: da un lato ridurre l’esposizione dell’Eurosistema ai rischi finanziari derivanti dal cambiamento climatico, dall’altro dare un supporto alla transizione verso un’economia “carbon neutral”, coerentemente con gli obiettivi ambientali stabiliti dalla Ue. Il tilting approach non dovrebbe interferire con la stance di politica monetaria stabilita dal Governing Council, grazie al fatto che il volume complessivo di titoli, oggetto di acquisto, continuerà a essere determinato solamente da considerazioni di politica monetaria, coerentemente con l’obiettivo finale di stabilità dei prezzi.

I titoli in garanzia

L’inserimento di criteri ambientali nel collateral framework dell’Eurosistema richiederà più tempo. Il primo criterio, da applicare entro la fine del 2024, mira a limitare la “impronta di carbonio” (carbon footprint) delle attività finanziarie depositate come collaterale per ottenere finanziamenti dalla banca centrale. Per ciascuna controparte, verrà imposto un limite alla quota di titoli presentabili, emessi da imprese con una elevata impronta di carbonio, sul totale dei titoli depositati presso l’Eurosistema. Il secondo criterio, che troverà applicazione entro il 2026, riguarderà la trasparenza nella rendicontazione non finanziaria: verranno accettati solo i titoli emessi da imprese che rispettino gli obblighi di climate-related disclosure imposti dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd).

Nel complesso, le novità introdotte dalla Bce vanno, opportunamente, nella direzione di allineare la sua politica all’orientamento generale della Ue, che mira a incanalare i flussi finanziari, sia privati sia pubblici, verso destinazioni che premino la sostenibilità ambientale: si vedano l’Action plan on sustainable finance della Commissione europea, l’EU Green Deal e il Next Generation EU.

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  1. Savino

    Manca una politica direi sociale verde. Mentre i grandi Stati inquinatori e le grandi multinazionali inquinatrici non pagano si costringe il povero cittadino a fare la differenziata nelle modalità indicate dal proprio Comune o a cambiare veicoli ed elettrodomestici quando è privo di liquidità. Queste pratiche non spostano di un millimetro i problemi ambientali tediando solo la povera gente.

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