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Autore: Alessandra Casarico Pagina 1 di 6

alessandra casarico Alessandra Casarico è Professoressa di Scienza delle finanze all’Università Bocconi. È inoltre Research Fellow del CESifo di Monaco e del Centro di ricerca Dondena sulle dinamiche sociali e politiche pubbliche. È membro dello Scientific Advisory Council dell'Ifo di Monaco e della Commissione di Genere della Società Italiana di Economia. Ha conseguito il dottorato di ricerca in economia all’Università di Oxford. I suoi interessi di ricerca si rivolgono all’economia di genere e all'economia pubblica. Ha pubblicato su riviste scientifiche internazionali di prestigio ed è autrice di libri con editori nazionali e internazionali. È attiva nel dibattito accademico e di policy in Italia e all’estero sul tema dell’occupazione femminile e delle politiche che possono sostenerla.

Sulla parità di genere l’Italia va piano e poco lontano

L’Italia fa passi indietro nella parità di genere. Secondo i dati del Global Gender Gap Report 2024 complessivamente la forbice tra donne e uomini è da noi del 30 per cento. E se procediamo così serviranno trenta generazioni per colmare le differenze.

Il circolo vizioso della maternità sul mercato del lavoro*

Il sussidio di disoccupazione per le madri che si dimettono preserva il loro reddito alla nascita di un figlio. Ma potrebbe ripercuotersi sulla qualità delle opportunità di lavoro delle donne, spingendole a uscire dal mercato del lavoro dopo la maternità.

Trasparenza retributiva, un aiuto contro i divari salariali di genere

Le politiche retributive delle imprese possono influire sul divario salariale di genere, come mostra uno studio. Ora, se applicata correttamente, la direttiva sulla trasparenza retributiva può avviare un processo virtuoso di informazione e cambiamento.

Nell’accademia il divario di genere passa anche dalle lettere di referenze*

Le lettere di referenze svolgono un ruolo chiave in tutti i passaggi della carriera accademica. Ma gli sponsor descrivono in modo diverso candidati uomini e donne. Sono differenze che spiegano una parte non trascurabile del minore successo delle donne.

Rosa-tellum di nome, ma non di fatto

Dal 2018, le quote di genere si applicano anche alle liste per l’elezione di Camera e Senato. L’equilibrio di genere in Parlamento è molto migliorato negli ultimi 25 anni. Ma il vizio di cercare scappatoie rimane. A destra e al centro un po’ più che a sinistra.

Un primo bilancio dell’Assegno unico universale

L’obiettivo dell’Assegno unico universale per i figli è quello di colmare le differenze tra l’Italia e gli altri paesi europei in termini di supporto alla famiglia e sostenere le nascite. I primi dati indicano che raggiunge le famiglie meno abbienti.

La spirale negativa di denatalità e bassa occupazione femminile

Bassa natalità e scarsa partecipazione femminile al mercato del lavoro caratterizzano da anni il nostro paese, mentre in altre nazioni europee a un’alta fecondità corrisponde un’alta occupazione delle donne. Per l’Italia il problema è anche culturale.

Una prospettiva di genere sulle pensioni

Il divario di genere sul mercato del lavoro ha pesanti conseguenze anche al momento della pensione. Le donne si ritrovano spesso con assegni insufficienti e devono fare affidamento sul partner, con conseguenze sulla propria indipendenza.

Organi collegiali ancora lontani dalla parità di genere

Entro il 2027, almeno il 40 per cento degli amministratori di società senza incarichi esecutivi dovrebbe essere donna. Lo prevede un progetto di direttiva europea. Nonostante i progressi, in questo ambito rimangono infatti forti disparità di genere.

Cambiamento climatico: il ruolo delle donne

Le donne subiscono più degli uomini i cambiamenti climatici. Ma sono anche più sensibili alla necessità di modificare i comportamenti per la salvaguardia dell’ambiente. Il problema è che continuano a essere sottorappresentate negli organi decisionali.

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