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Autore: Alessandro Lanza Pagina 2 di 11

lanza Direttore della Fondazione Eni Enrico Mattei, ha conseguito il Ph.D in Economics presso l’University College of London. È stato Chief Economist dell’Eni, amministratore delegato di Eni Corporate University e Principal Administrator dell’International Energy Agency (Energy and Environment Division). È stato consigliere di amministrazione dell’ENEA in rappresentanza del ministero dello Sviluppo economico. Autore di molte pubblicazioni su temi legati ad energia e ambiente è stato anche Autore principale (Lead Author) per il Third Assessment Report ed il Fifth Assessment Report per conto del IPCC (Intergovernamental Panel on Climate Change). Docente all’Università Luiss e alla Luiss Business School. Membro dell’Editorial Board de lavoce.info. Socio Fondatore dell’Associazione Italiana degli Economisti dell’Ambiente e delle Risorse Naturali e della Società Italiana per le Scienze del Clima (SISC).

Non è più tempo di sussidi alle fonti fossili

In vista della Cop 26 di Glasgow si moltiplicano gli appelli per interventi decisi contro il cambiamento climatico. Proprio per questo non è il momento di concedere sussidi alle fonti fossili, anche quando sono temporanei e motivati da buone intenzioni.

L’allarme sul clima dal rapporto Ipcc

Il rapporto Ipcc dell’Onu lancia l’ennesimo campanello d’allarme sui pericoli del riscaldamento globale. Alcune considerazioni per mostrare che un approccio che garantisca lotta al cambiamento climatico e sviluppo economico è possibile.

Cop 26 e G20: un percorso ancora da disegnare

Il G20 sul clima è stato deludente, nonostante la dichiarazione finale unanime. Ora le speranze sono rivolte alla Cop26 di Glasgow. Dove dovranno essere affrontate questioni fondamentali, prima fra tutte quella dell’adattamento ai cambiamenti climatici.

Clima, uno scenario per passare dalle parole ai fatti

Il Green Deal europeo ha avuto un effetto traino su paesi e grandi imprese. Il rischio è che agli annunci non seguano fatti. Ora il rapporto Nze dell’Agenzia internazionale dell’energia ha il merito di mettere tutti davanti alle proprie responsabilità.

Clima: non è più tempo di annunci

Nei piani di ripresa e ricostruzione proposti dai vari paesi c’è consapevolezza dei problemi legati al cambiamento climatico. Ma bisogna andare oltre le dichiarazioni e intraprendere azioni significative contro le emissioni: servono risultati.

Si fa presto a dire transizione ecologica

Istituire il ministero della Transizione ecologica è una buona idea. Ma chiarire struttura e competenze del nuovo dicastero non è l’unico problema. Perché il concetto stesso di transizione ecologica non è semplice da definire. Tante le sfide.

Come sarà il 2021 del clima

Calate per effetto dei lockdown, nel 2021 le emissioni torneranno a crescere. C’è però una buona notizia: gli Usa di Biden rientreranno nell’accordo di Parigi. Mentre aumenta il numero di paesi che sottoscrivono l’impegno per la neutralità carbonica.

Clima: in Europa uno scontro a colpi di target

L’Unione europea vuole ridurre a zero le proprie emissioni entro il 2050. Per arrivarci è necessario fissare un obiettivo al 2030. La Commissione indica il 55 per cento, il Parlamento risponde con il 60 per cento e il Consiglio rimanda la decisione.

Ambiente, destino segnato per il piano Colao?

Il piano Colao contiene proposte stimolanti in tema di politica ambientale, carbon tax compresa. A finanziare gli interventi potrebbero essere le risorse europee. Eppure, il governo non sembra molto interessato ad accoglierne i suggerimenti.

Quanti tamponi abbiamo fatto finora?

I grafici che seguono evidenziano un elemento chiave per la nostra comprensione del fenomeno Coronavirus: la relazione tra il numero dei tamponi effettuati e il corrispondente numero di persone trovate positive. Riportiamo i valori per l’Italia nel complesso e per 7 regioni particolarmente colpite.

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