Quanti nuovi impianti di recupero sono necessari perché ogni regione possa smaltire i propri rifiuti? E dove vanno localizzati? Le stime del fabbisogno e la situazione nelle diverse regioni, compresi i riflessi sulle tariffe pagate dai cittadini.
Autore: Donato Berardi Pagina 1 di 5
Si è laureato in Economia Politica presso l'Università Bocconi. È responsabile degli studi e delle analisi su prezzi e tariffe ed esperto di regolamentazione dei servizi pubblici, con particolare riferimento al servizio idrico, all’ambiente e all'energia. In REF Ricerche dirige il Laboratorio sui servizi pubblici locali ed è responsabile degli studi su prezzi e tariffe. Si è occupato a lungo di consumi e di distribuzione commerciale. E’ autore di pubblicazioni, saggi e articoli sulle tematiche afferenti gli interessi di ricerca.
La cabina di regia sulla siccità, che ha coinvolto sette ministeri, è stata molto utile per gestire l’emergenza del 2022, definendo una strategia condivisa. Ma per decidere sulle questioni più spinose c’è bisogno di un soggetto tecnico e di uno politico.
Per proteggere l’acqua abbiamo le competenze tecniche e le norme. Manca invece una chiara percezione della gravità della questione da parte dei cittadini. La giornata dell’acqua può essere l’occasione per aumentare la consapevolezza, nel nome della pace.
Già oggi oltre il 70 per cento delle famiglie compra l’energia elettrica sul mercato libero. Che offre opportunità vantaggiose, ma spesso sconosciute ai consumatori. Un aiuto può arrivare dal Portale offerte, a patto di migliorarlo e potenziarlo.
Il Pnrr destina 2,1 miliardi alla gestione dei rifiuti. Ma serve un intervento chiarificatore che indichi i fabbisogni territoriali a partire dalle indicazioni delle regioni. Vanno sostenute solo le iniziative che hanno una reale prospettiva industriale.
Svolgono ruoli e compiti sempre più cruciali nella gestione dell’acqua. Gli enti di governo d’ambito hanno perciò bisogno di uno status giuridico nuovo, che consenta loro di esercitare le funzioni di indirizzo, regolazione e controllo a cui sono chiamati.
Entrato in vigore a fine 2022, il Testo unico sulla disciplina dei servizi pubblici locali riordina il settore e ribadisce impegni e obblighi già codificati, ma spesso inattuati. Introduce anche alcune novità, in particolare sui servizi pubblici a rete.
Perseguire impegni ambientali stringenti, come fa l’Europa, può creare problemi di consenso. Un aiuto per mitigare le conseguenze su cittadini e imprese più colpiti può arrivare da trasferimenti e incentivi mirati e dai mercati degli obiettivi ambientali.
L’acqua dolce è una risorsa scarsa. Dovremmo perciò definire un prezzo per i suoi utilizzi. Non si tratta di privatizzarla, ma di costruire una strategia e un sistema di regole capace di promuovere comportamenti e consumi più corretti ed efficienti.
L’acqua dolce è diventata una risorsa scarsa, anche al Nord. Mentre l’Europa chiede nuovi impegni sugli inquinanti e sul riuso. Serve allora una strategia che dia indirizzi coerenti per affrontare la situazione in un’ottica di medio-lungo termine.