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Autore: Ludovico Poggi

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Imu e non più Imu: il valzer di un’imposta impazzita

È surreale la scelta dei nomi per la nuova tassa sugli immobili. Il guaio è che dietro ad ogni nuova sigla c’è un diverso modo di calcolare l’imposta. Che quasi nessuno vorrebbe ma è vitale per il finanziamento dei comuni. Cerchiamo di ricostruirne la tormentata storia.

La lunga estate della scuola

Ridurre le vacanze estive  aiuterebbe le famiglie meno abbienti e l’istruzione dei loro figli, riducendo divari di apprendimento causati dalle lunghe pause. Ma i continui tagli alla scuola, il clima e le infrastrutture inadeguate renderebbero difficile una riforma del calendario scolastico.

Se l’Istat (si) rifà il trucco

L’avevamo già segnalato,  con poco successo. Anzi.
Con il nuovo restyling del sito, bello visivamente, ma dove è difficile trovare i dati che servono, l’Istituto nazionale di statistica ha riproposto un grafico fuorviante.
Il nuovo sito dell’’Istat è ricco di belle foto che contribuiscono a far sembrare meno aride le cifre. Ma quanto è difficile trovare i dati che ti servono, se sei un ricercatore! E poi rimane un grafico, a nostro giudizio, fuorviante.
Sulla home page campeggia, permanentemente, una linea che  mostra l’andamento del Prodotto Interno Lordo, a valori concatenati (cioè depurati dall’’inflazione) e destagionalizzati (per l’’effetto di calendario). Bene: il Pil è il riassunto sintetico di come va l’’economia. Ma la scelta di rappresentare la crescita del Pil, anziché il suo livello, non è neutrale.
Graficamente oggi il Pil esce così:

Sembra rassicurarci sul fatto che le cose sono tornate quelle di prima della crisi. Se invece di guardare la crescita si guardasse il livello del Pil, il quadro sarebbe il seguente:

Pil trimestrale a valori concatenati  e destagionalizzati. Valori espressi in milioni di euro

Notate qualche differenza?

L’ARMATA MONTECITORIO

Qual è il profilo dei parlamentari che ci accingiamo a eleggere? Le nostre stime sui probabili eletti dicono che sarà riconfermato il 57 per cento dei deputati della scorsa legislatura. Solo uno su cinque è donna. Scende, di poco, l’età media. Il 71 per cento ha una laurea, per lo più umanistica. E solo l’Idv non ha nessun condannato, né prescritto.

SCHEDA 1 Quell’usato è sicuro?
SCHEDA 2 Anatomia dei candidati, partito per partito
SCHEDA 3 Studi, mestiere ed esperienza
SCHEDA 4 C’è del marcio in parlamento

 

C’È DEL MARCIO IN PARLAMENTO

Posto che si presumono innocenti tutti i candidati rinviati a giudizio o il cui procedimento penale è attualmente in corso, ecco una panoramica di chi, tra i candidati alle elezioni politiche, è stato (o è) oggetto di procedimenti penali. La tabella qui sotto riguarda  soltanto coloro che, secondo le nostre elaborazioni, avranno un seggio nella futura Camera dei Deputati, con l’eccezione di due casi “in bilico” che sarebbero i primi esclusi nelle rispettive circoscrizioni. Non tutti i reati, ovviamente, hanno lo stesso peso dal punto di vista giuridico, etico e morale. La valutazione della loro rilevanza per dei rappresentati del popolo rimane affidata al giudizio di elettore.

Tabella rinvii a giudizio, prescrizioni e condanne dei candidati (Vedi tabella riepilogativa)

Abbiamo sfruttato le informazioni ricavate dalla tabella precedente per elaborare alcune statistiche sulla situazione giudiziaria di futuri eletti e primi esclusi. Spicca il quasi 9 per cento di futuri deputati dell’Udc già condannati in primo o in secondo grado e in attesa della procedura d’appello e della Cassazione. Per contro, è giusto segnalare come l’Idv (*) non abbia nessun condannato, né prescritto.

Partito % futuri eletti Totale
Nessun condanna Condanna definitiva opatteggiamento Condanne Io II grado con procedimento in corso Prescrizioni Rinvio a giudizio
IDV 100 0 0 0 0 100
LEGA 93.1 6.9 0 0 0 100
PD 98.8 0.6 0 0.6 0 100
PDL 96.7 1.3 0.3 0.7 1 100
SA 98.1 1.9 0 0 0 100
UDC 85.3 0 8.8 2.9 2.9 100
Total 96.7 1.3 0.7 0.7 0.7 100

Tra i primi esclusi, solo due candidati su 255 hanno subito condanne. Proprio perché si tratta di  “primi esclusi”, non è da scartare l’ipotesi che anch’essi (rispettivamente di Pdl e Sa) possano entrare alla Camera, modificando la percentuale di condanne definitive della tabella .
Nei casi in cui abbiamo riscontrato sia condanne definitive sia prescrizioni, abbiamo conteggiato solo la condanna. Dei ventidue casi riportati nella tabella risultano:

– 4 rinvii a giudizio
– 2 condanne in primo grado
– 2 in secondo grado
– 9 casi di condanne definitive e 1 patteggiamento
– 4 prescrizioni

(*) La condanna in via definitiva di Leoluca Orlando (capolista in Sicilia1 dell’Idv) per diffamazione aggravata dei consiglieri comunali del Comune di Sciacca (pagamento di una pena pecuniaria di 900 euro più le spese processuali), non è stata conteggiata nella nostra elaborazione, in quanto reato d’opinione. Riportiamo comunque stralci del testo della sentenza.

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La principale fonte riguardante la situazione penale dei candidati è il libro “Se li conosci li eviti” (2008) di Peter Gomez e Marco Travaglio edito da Chiarelettere. Le informazioni contenute nel volume sono state “incrociate” e completate con sentenze della corte di Cassazione penale e materiale reperito da archivi giornalistici on line.
Purtroppo, come già segnalato le nostre reiterate richieste alle segreterie politiche e agli uffici stampa dei sei principali partiti politici, non hanno ottenuto alcuna risposta.

La partita della diseguaglianza

La compravendita dei diritti televisivi per la trasmissione delle partite di calcio della serie A si dimostra sempre più sbilanciata a favore delle grandi squadre di calcio, penalizzando così la posizione finanziaria delle società medio-piccole. Un livello di disuguaglianza facilmente quantificabile dalle tecniche della teoria economica. Gli inviti a utilizzare criteri di mutualità non risolvono la situazione. Meglio sarebbe istituire una superlega europea, riservata ai club più forti. Permetterebbe di far rispettare salary cap e vincoli di bilancio.

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