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Autore: Rony Hamaui Pagina 4 di 17

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Rony Hamaui è laureato all'Università Commerciale L. Bocconi e Master of Science alla London School of Economics. E’ professore a contratto presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, segretario generale de Assbb (Associazione per gli Studi Banca e Borsa), amministratore unico di Airosh S.p.a.s, Vice Presidente del Cdec (Fondazione Centro di Documentazione Ebraica contemporanea).
Ha ricoperto numerosi incarichi presso il gruppo Intesa Sanpaolo, quali Direttore Generale di Mediocredito Italiano, AD di Mediofactoring, responsabile Financial Institutions e del Servizio studi della Banca Commerciale Italiana nonché professore a contratto presso l' Università di Bergamo e l' Università Bocconi.
È autore di numerosi articoli scientifici e ha scritto e curato diversi libri riguardanti gli intermediari, i mercati finanziari internazionali, lo sviluppo economico finanziario nei paesi arabi e il populismo.

2024: come orientarsi nei mercati finanziari

Inflazione in discesa e taglio dei tassi comporteranno nella prima parte dell’anno un andamento sincrono di mercati azionario e obbligazionario. Nella seconda parte, invece, sarà meglio diversificare gli asset perché il driver sarà la crescita economica.

Geopolitica, una materia ostica per mercati ed economisti

È difficile fare previsioni economiche in tempi di forte incertezza geopolitica. L’ultimo esempio sono le stime di crescita negative dello scorso anno per i paesi coinvolti nella crisi ucraina. Ma anche l’ottimismo di oggi rischia di rivelarsi eccessivo.

Le privatizzazioni, una storia di illusioni perdute

Il periodo delle privatizzazioni aveva acceso molte speranze, confermate nel settore bancario, ma andate deluse in quello industriale. Un libro di Pietro Modiano e Marco Onado ripercorre con lucida analisi un lungo tratto di storia economica italiana.

Quel sussidio occulto ai profitti delle banche

In un contesto di alti tassi d’interesse, una politica monetaria che preveda ampie riserve bancarie, come quella oggi in vigore nei principali paesi, offre alle banche commerciali un importante e occulto sussidio ai profitti, a spese dei contribuenti.

La farsa della tassa sugli extraprofitti delle banche*

Come previsto, la maggior parte delle principali banche italiane ha deciso di non pagare la tassa sugli extraprofitti: il gettito per lo stato sarà scarso e non ci sarà nessun rafforzamento supplementare del capitale. Rimane però una perdita di credibilità del sistema Italia.

La farsa della tassa sugli extraprofitti delle banche

La tanto vituperata tassa sugli extraprofitti delle banche si è trasformata in farsa: non arriverà nessun gettito per lo stato e non ci sarà nessun rafforzamento supplementare del capitale. Rimane però una perdita di credibilità del sistema Italia.

Le conseguenze economiche della guerra in Medio Oriente

Anche se il conflitto in Medio Oriente non si espanderà, i mercati finanziari continueranno a risentire delle tensioni internazionali. Le economie dei paesi europei saranno le più colpite. L’allargamento dello spread segnala i rischi che l’Italia corre.

Alleanze da zar

Grazie a una serie di relazioni privilegiate con governi autocratici, Putin ottiene un doppio risultato. Spinge verso la recessione i paesi occidentali, Europa in testa. Salva dalla crisi l’economia russa, permettendole per ora di resistere alle sanzioni.

Quando le potenze autocratiche si alleano contro l’Occidente

Vari paesi autoritari hanno dato vita a una sorta di coalizione antioccidentale. C’è poi l’incerta collocazione di alcune giovani democrazie e il sentimento anticoloniale dei paesi africani. Per l’Occidente è una sfida complessa, in termini economici e geopolitici.

Extraprofitti: una tassa sbagliata

La tassa sugli “extraprofitti” delle banche, pur avendo un intento redistributivo, è fortemente distorsiva e indebolisce la credibilità del sistema finanziario italiano. Sarebbe stato meglio agire su trasparenza e concorrenza.

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