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Autore: Tito Boeri Pagina 9 di 38

tito Tito Boeri è professore di economia presso l'Università Bocconi di Milano e Senior Visiting Professor alla London School of Economics. È stato senior economist all’Ocse, consulente del Fmi, della Banca Mondiale, della Ue, dell’Ilo oltre che del governo italiano. Dal marzo 2015 al febbraio 2019 ha ricoperto la carica di Presidente dell'Inps. È Consigliere Scientifico della Fondazione Rodolfo Debenedetti. È stato editorialista del Sole24ore, de La Stampa e de La Repubblica e ha collaborato con quotidiani esteri quali il Financial Times e Le Monde. È tra i fondatori del sito di informazione economica www.lavoce.info e del sito federato in lingua inglese www.voxeu.org.

Rigore ai bilanci del calcio

Peggiora la situazione finanziaria delle squadre di serie A italiane. Se fossero normali imprese private molte di loro avrebbero già portato i libri in tribunale. Le misure di contenimento dei costi sono insufficienti e soprattutto non accompagnate da un aumento e da una diversificazione dei ricavi. Nel frattempo i vertici del calcio, sotto i quali si è prodotto il dissesto, vengono riconfermati. Da solo il sistema non è in grado di autoriformarsi.

Licenziamenti e legge Fornero

I dati sui licenziamenti nell’ultimo trimestre del 2012 sono drammatici. L’aumento dei licenziamenti dipende dall’entrata in vigore della legge Fornero? L’analisi suggerisce che è dovuto alla congiuntura. Mentre è ascrivibile alla riforma il forte calo delle assunzioni nel parasubordinato.

L’onorevole Lombardi e la cuoca di Lenin

Il decreto per sanare i debiti della pubblica amministrazione con le imprese ha suscitato lo sdegno della capogruppo alla Camera del M5S. Chi vorrebbe essere esempio di rinnovamento non si è documentato e mostra presunzione nell’affrontare un problema dalla cui soluzione dipendono migliaia di posti di lavoro.

Come il voto ha cambiato i partiti

Pd e Pdl hanno perso consensi soprattutto dove ne avevano ricevuti di più nel 2008. Mentre quella espressa nel voto grillino è una protesta generalizzata a tutto il paese e a tutte le classi di reddito, che al Sud pesca soprattutto dal bacino del Pdl e al Nord da quello del Pd. Il voto giovanile.

Reddito di cittadinanza e reddito minimo garantito

Di cosa parliamo quando diciamo “reddito di cittadinanza”? E che cosa lo distingue dal “reddito minimo garantito”? Il primo non fa distinzione tra ricchi e poveri, e di conseguenza ha un costo altissimo. Il secondo è selettivo, ha un costo più contenuto e potrebbe incorporare gli altri sussidi esistenti.

L’Italia deve affrontare la sua crisi politica *

Con Monti abbiamo affrontato l’emergenza economica. Adesso dobbiamo affrontare quella politica. Dopotutto il declino dell’economia italiana è legato al fallimento di un’intera classe dirigente. E’ possibile cominciare a farlo anche con questo Parlamento.

Per chi non ha ancora deciso

Pubblichiamo circoscrizione per circoscrizione l’elenco dei candidati marginali, quelli che potrebbero andare in Parlamento grazie al voto degli indecisi. Per permettere, a chi deve ancora decidere, di scegliere in base ai nomi e non solo per schieramenti e partiti. Le incognite sul comportamento degli eletti con Grillo.

Sessanta miliardi di sciocchezze

Quanto vale la “proposta shock” di Berlusconi? Probabilmente non meno di 60 miliardi di tasse in più sul lavoro, la proroga del blocco dei salari nel pubblico impiego e la rinuncia a nuovi investimenti. Sarebbe uno shock tombale, come il nuovo condono annunciato, un vero e proprio inno all’evasione.

La lezione del Monte

La vicenda Monte dei Paschi non è dovuta a carenza di controlli, ma alla governance del nostro sistema bancario. È un caso di cattiva gestione, con precise responsabilità del management. Il nodo resta la struttura proprietaria del sistema bancario. Ma nei programmi elettorali non una parola per affrontarlo.

I politici ai vertici delle fondazioni bancarie

Molti commentatori hanno in questi giorni sostenuto la necessità di separare nettamente il management delle banche dalla politica.  Siamo d’accordo. Come mostrano gli studi di Paola Sapienza, non è chiaro quali siano gli obiettivi di banche in cui continua a esserci una forte influenza della politica. Il loro comportamento è influenzato da interessi locali e cicli politici più che dal desiderio di garantire redditività ed efficienza.
Il vero problema è: come?

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