Scende la disuguaglianza di reddito nell’Unione europea. Tra i salari, infatti, c’è più convergenza e il miglioramento è essenzialmente legato allo sviluppo dei paesi dell’Est europeo. Tra i sistemi di welfare restano invece molte differenze.
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Il problema della carenza di medici di famiglia non è tanto nei numeri. Conta di più l’orario di lavoro, il fatto che lavorano da soli e che ci sono dottori con troppi pazienti e altri che ne hanno troppo pochi. Una soluzione semplice ci sarebbe.
Il Piano per gli asili nido e le scuole dell’infanzia costituisce un investimento strategico per il Pnrr. Dell’attuazione sono incaricati i comuni. Lo stato di avanzamento dei lavori segnala difficoltà che potrebbero non essere recuperate entro giugno 2026.
Canada, Messico e Cina sono i primi destinatari dei dazi promessi dal presidente Usa. Ma le tariffe non daranno i risultati economici sbandierati. Perché sono soprattutto uno strumento di pressione. La reazione però potrebbe essere diversa da quella voluta.
È probabile che l’amministrazione Trump imponga dazi anche sulle esportazioni europee negli Usa. Nello scenario peggiore la Bce potrebbe trovarsi a fronteggiare contemporaneamente il rallentamento dell’attività economica e il rialzo dell’inflazione.
Pochi giorni dopo l’insediamento, Trump ha emesso la sua criptovaluta. Poi ha emanato un ordine esecutivo per fare degli Usa la capitale mondiale degli asset digitali. La posta in gioco è chiara: il carattere di bene pubblico della moneta.
L’Inps aveva aggiornato i requisiti di pensionamento sulla base dei nuovi dati demografici dell’Istat. Ne sono nate polemiche che hanno indotto l’Istituto a ritirare la correzione. Ma è un errore: si tratta di un dato tecnico e non politico.
La tutela della concorrenza si adatta ai cambiamenti geopolitici, economici e sociali. Oggi alla disciplina tradizionale si affiancano nuove regole, come quelle sui mercati digitali. Ma in Europa non possono diventare uno strumento di politica industriale.
Dopo il successo negli anni Sessanta, per Alitalia è iniziato il declino. Quando non è più stata in grado di finanziarne lo sviluppo, la proprietà pubblica avrebbe dovuto rinunciare al controllo e favorire l’integrazione industriale con altri vettori.
Essere entrata a far parte di un grande gruppo garantisce a Ita importanti vantaggi. A partire dalla flotta, con aerei più moderni e capienti, che consumano e inquinano di meno. Fa ben sperare anche il fatto che l’ad sia un uomo del settore.