A fine anno scade il termine per il raggiungimento di tre obiettivi associati alla riforma delle politiche attive finanziata dal Pnrr. La carenza di dati certi e il continuo cambiamento delle regole rendono molto difficile valutarne andamento e risultati.
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Il governo ha approvato il Documento programmatico di finanza pubblica. Ha i numeri in regola con l’Europa. È un buon risultato, che però è quasi tutto frutto dell’aumento della pressione fiscale sui lavoratori dipendenti. E la manovra è di corto respiro.

Difficile capire le prospettive future della nostra economia dal Documento programmatico. Nella prima parte si prospetta un paese da crescita zero, nella seconda si dice il contrario, tra Pnrr e aumenti di occupazione e investimenti. Confusione anche sulla difesa.

Le stablecoin soppianteranno la moneta tradizionale? Hanno caratteristiche innovative, come la programmabilità, e sono molto meno volatili delle criptovalute. A dominare sono per ora quelle ancorate al dollaro. Gli ostacoli allo sviluppo di quelle in euro.

La crescita dell’occupazione degli ultimi anni si deve anche alla diffusione dei servizi avanzati. Per continuare su questa strada, bisogna affrontare problematiche complesse, dall’invecchiamento della popolazione alla carenza di laureati nelle materie Stem.

L’Italia non è ancora un paese “da figlio unico”, ma la questione demografica è una sfida decisiva, per la quale non esistono soluzioni semplici. Ecco cosa raccontano sui modelli riproduttivi delle famiglie italiane le domande di assegno unico universale.

Il disegno di legge approvato definitivamente dal Senato per la disciplina degli standard retributivi e il sostegno alla contrattazione, pur offrendo il fianco a critiche, consente la sperimentazione di un minimum wage là dove faccia difetto il contratto collettivo.

Il Pnrr doveva essere l’occasione per risolvere alcune problematiche del servizio idrico, soprattutto a Sud e a partire da perdite di rete e depurazione acque reflue. A pochi mesi dalla scadenza del Piano, è ancora in collaudo il 51 per cento delle opere.

Nove banche europee lanciano una stablecoin legata all’euro. Avrebbe molti vantaggi per il sistema economico e per i consumatori. Eviterebbe possibili rischi di dollarizzazione dell’Europa. Il problema è un mercato unico dei servizi finanziari incompleto.