Le direttive europee su appalti e concessioni hanno dato flessibilità e strumenti nuovi alle stazioni appaltanti, oltre a spingerle a adottare criteri ambientali e sociali. La loro attuazione è però disomogenea. Ecco i punti sui quali intervenire.
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Bisogna intervenire subito per ristabilire la fiducia sui mercati finanziari e fermare il circolo vizioso avviato dai dazi americani. Perché in un’economia basata sulla finanza, gli shock di politica economica si propagano ben oltre il loro ambito iniziale.
Al contrario di quello che generalmente accade durante le crisi, il dollaro perde valore in questi giorni. Anzi c’è una sfiducia generalizzata verso tutte le attività denominate nella valuta Usa. Segno della fine del dollaro come valuta di riserva?
L’ingresso di Poste italiane in Telecom Italia potrebbe produrre interessanti sinergie su pagamenti digitali e servizi finanziari. In un mercato delle telecomunicazioni ridimensionato, vanno eliminate le incertezze che ancora pesano sul futuro della società.
Una nuova legge stabilisce i limiti alla responsabilità patrimoniale per danni dei membri del collegio sindacale delle società. Ma per trovare un equilibrio tra le diverse componenti della governance societaria, servirebbe una riforma più ampia e ambiziosa.
Nel 2024 l’imposta di soggiorno ha portato nelle casse dei comuni più di un miliardo. Ha però vari difetti. Per esempio, non tutti gli enti possono introdurla. Servirebbe più omogeneità nelle regole e più trasparenza sulla destinazione del gettito.
L’Europa ha sviluppato il suo welfare state grazie alla protezione militare garantita dagli Usa? È una tesi infondata e la Svezia lo dimostra. Il paese è entrato nella Nato nel 2024. Prima ha scelto una spesa di qualità, in campo sociale e nella difesa.
Il gioco falco-colomba mostra che per spezzare una guerra commerciale si deve rendere costoso l’atteggiamento aggressivo. Solo quando le conseguenze negative del conflitto appaiono chiare a tutti, si apre la possibilità concreta di accordi collaborativi.
Il clima creatosi nelle università americane offre all’Europa l’opportunità di recuperare terreno nella ricerca scientifica. Bisogna però creare le condizioni per accogliere i tanti ricercatori che hanno manifestato l’intenzione di lasciare gli Usa.
Spesso rivali, YouTube e Netflix oggi collaborano attraverso partnership nel marketing e accordi nella distribuzione di contenuti. Ad aver cambiato le carte in tavola è l’approdo della pubblicità, che offre grandi opportunità a entrambe le piattaforme.