Le conseguenze economiche del cambiamento climatico sono molto diverse da paese a paese. I più vulnerabili sono di gran lunga quelli in via di sviluppo. Ma anche per gli stati ricchi ci sono rischi. Il rating climatico può aiutarci a capire quali sono.
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Secondo Istat, nel 2023 la percentuale di occupati irregolari ha ripreso a salire. Eppure tra gli obiettivi del Pnrr concordati con la Commissione europea c’è proprio la riduzione del lavoro nero. Il problema sembra interessare poco agli italiani.
Per permettere agli investitori di ottenere le detrazioni fiscali previste, le startup e le Pmi innovative devono descrivere nell’iniziale business-plan le exit strategy e le prevedibili successive necessità di capitali di rischio. È una norma paradossale
L’astensione continua a crescere in Italia. La questione si può risolvere imponendo l’obbligo di voto? L’esperienza degli stati che lo prevedono suggerisce che non è la strada da seguire. Meglio pensare a favorire chi vorrebbe votare e non riesce a farlo.
L’approvazione del Piano tedesco crea un precedente che rende difficile mantenere le regole europee così come sono oggi. Può aprire la strada a revisioni che consentirebbero di potenziare il coordinamento delle politiche fiscali nazionali.
Il nuovo impianto di bilancio europeo sposta il baricentro verso difesa e sicurezza energetica. A farne le spese sono politiche regionali e agricoltura. Con il rischio di indebolire il progetto comunitario e alimentare l’euroscetticismo dei territori.
Una donna su tre ha subito una violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita. L’indagine Istat sul tema conferma una situazione difficile, pur qualche progresso. A preoccupare è la visione stereotipata dei ruoli sociali espressa dai più giovani.Â
Le comunità energetiche rinnovabili non sembrano aver ancora trovato un ruolo definito. Il modello italiano si incentra sugli incentivi pubblici, ma non sembra capace di creare un mercato locale dell’elettricità . Anche per questo i numeri restano bassi.
Negli Usa l’adozione dell’IA ha rallentato la crescita dell’occupazione. Ha colpito soprattutto i lavoratori senza laurea e i settori tradizionali e ha favorito quelli con competenze tecniche, accentuando la polarizzazione del mercato del lavoro.