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Categoria: Concorrenza e mercati Pagina 38 di 83

La competitività del sistema produttivo

Apprezzabili le misure su liberalizzazioni e semplificazioni, anche se l’intervento poteva essere più deciso. Non è invece emersa una visione coerente sul fronte della produttività e della competitività, uno dei problemi principali dell’economia italiana. La mancata riforma dei sussidi alle imprese.

La nuova sfida di Marchionne

Fiat ha presentato i conti trimestrali e l’atteso nuovo piano industriale. Sotto il profilo dei conti non ci sono novità: positivi gli Stati Uniti e il Sud America, mentre in Europa il gruppo continua a generare perdite. Per questo è previsto un riposizionamento nel mercato europeo, innalzando la gamma dei prodotti e abbandonando le roccaforti tradizionali del segmento medio. È una scommessa ad alto rischio. Ma dal suo esito dipende il futuro della produzione automobilistica in Italia. Per avere qualche speranza di vincerla, serve il contributo di tutti. 

Le nuove automobili aiutano le vendite?

Il dibattito sulle strategie industriali intraprese dalla Fiat negli ultimi tempi è stato ed è molto intenso. Ci si concentra, in particolare, sulla scelta di limitare l’immissione sul mercato di nuovi modelli di automobili.

A sua insaputa

Avevamo qualche certezza sui limiti della legge anti-corruzione in discussione in Parlamento: poco incisiva, non tocca il nodo chiave della prescrizione, né interviene sul falso in bilancio, vera fabbrica di provviste occulte.

Perché crescita 2.0 non è un film già visto

Abbiamo letto con attenzione le osservazioni di Fabiano Schivardi su alcune misure del decreto Crescita 2.0 e cogliamo dunque l’occasione per chiarire ulteriormente la natura e gli aspetti delle norme introdotte, oltre che lo spirito con cui abbiamo lavorato.

Il bello e il brutto di crescita 2.0

Da una valutazione a caldo del Dl Crescita 2.0 emerge come importante e realizzabile il provvedimento sull’e-Government. Alla scuola non basta fornire strumenti digitali, serve un ridisegno complessivo del processo di istruzione e investimenti sulla formazione degli insegnanti. Il problema delle start-up è trovare finanziamenti, ma alcune misure indicate sembrano velleitarie, altre possono produrre distorsioni. La parte più dubbia è il credito d’imposta per la realizzazione di opere strategiche, che sembra una riproposizione della già bocciata defiscalizzazione dell’Iva sulle opere pubbliche. 

Per un’auto made in Italy

I rischi per l’Italia ma anche per la stessa Fiat messi in evidenza da Fabiano Schivardi, purtroppo sono lungi dall’essere fugati dal comunicato congiunto governo-azienda stilato a valle dell’incontro di sabato.

Con tribunali lumaca l’impresa resta piccola *

Ormai c’è una consapevolezza diffusa in Italia che una giustizia civile lenta sia un freno alla crescita delle imprese italiane e che aziende di piccole dimensioni facciano più fatica a competere sui mercati internazionali. Ma finora non era stato possibile dimostrare l’esistenza di un nesso causale tra i due fenomeni. Ora però uno studio mostra che, a parità di altri fattori, con una riduzione della durata dei processi civili del 50 per cento, nel settore manifatturiero le imprese sarebbero in media più grandi di circa il 10 per cento.

E l’inefficienza del credito si scarica sulle Pmi

Le piccole e medie imprese italiane, il tessuto produttivo su cui si fonda l’intera nostra economia, non devono fronteggiare solo una seconda profonda recessione dopo quella del 2009. Sono alle prese anche con una stretta creditizia. I dati Bce relativi a giugno 2012, segnalano che le Pmi italiane pagano circa quattro decimi di punto percentuale in più rispetto alla media dell’area euro per contrarre un nuovo finanziamento bancario. È tempo che l’industria bancaria italiana riveda finalmente la sua struttura organizzativa.

Servizi locali: quel che resta della riforma *

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, il sistema dei servizi locali torna alle normative settoriali, rilette però alla luce dei principi comunitari. Che prevedono di norma l’affidamento con gara e l’in house solo se una gestione concorrenziale è in conflitto con la speciale missione dell’ente pubblico. Anche i poteri dell’Antitrust sono stati rafforzati. Ci sono dunque gli strumenti per ridurre le inefficienze gestionali e per liberare risorse da destinare agli investimenti. I rischi connessi al programma di dismissioni per il ridimensionamento del debito pubblico.

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