Alla luce dei fatti la legge di bilancio 2024 non si rivela così prudente come si sostiene: molte misure valgono per un solo anno né si intravedono provvedimenti capaci di stimolare la crescita. Le implicazioni per la riforma delle regole fiscali europee.
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La revisione della spesa pubblica, così come concepita adesso, ha dato pochi risultati. Bisogna intervenire sulle modalità di formazione del bilancio dello stato e sulla razionalizzazione della spesa. Una specifica riforma è prevista nel Pnrr.
Non sappiamo ancora quali regole saranno previste dal nuovo Patto di stabilità europeo. Quasi certamente però l’Italia non le soddisferà . Saranno necessari avanzi primari ben superiori alle stime per portare il debito su una traiettoria discendente.
Da Istat, Eurostat e Commissione europea sono arrivate decisioni che agevolano temporaneamente la gestione dei conti pubblici italiani. Si tratta però di tre regali legati a condizioni. Sarebbe stato più prudente non utilizzarli per aumentare la spesa.
Il superbonus produce un aumento del debito, che influisce sul percorso di convergenza del rapporto debito/Pil. Ma la riclassificazione di Eurostat fa sì che nella quantificazione del deficit del 2024 i crediti da superbonus non siano contabilizzati.
Il Parlamento ha approvato, per l’ennesima volta, un nuovo scostamento di bilancio, un passaggio necessario dopo l’introduzione del pareggio di bilancio nella Costituzione. Ma questa volta il maggior disavanzo non è’ giustificato da alcun cambiamento nel quadro macroeconomico.
Dopo la pubblicazione della Nadef, si è acceso un aspro dibattito sulle risorse da destinare alla sanità . Ma nessuno parla della vera questione: come riformare il sistema sanitario nazionale. È su questo tema che si dovrebbero chiedere risposte al governo.
L’incremento del deficit previsto dalla Nadef non è giustificato dal rallentamento dell’economia, riflette errori dello scorso anno. Ma a preoccupare di più è il fatto che si rinunci a ridurre il rapporto debito sul Pil pur in una fase favorevole.
La debolezza dell’economia tedesca è un problema che riguarda tutta l’Europa. La Germania è il principale partner commerciale di gran parte dei paesi dell’area euro: un suo rallentamento strutturale comporterebbe conseguenze negative anche per loro.
Le tasse straordinarie non sono una novità nel diritto tributario. Ma il prelievo dovrebbe essere aumentato con una proposta organica e non estemporanea come quella sugli extra-profitti delle banche. I rischi per investitori e risparmiatori.