Realizzare infrastrutture in Italia è difficile e raramente si percepisce il costo che la mancata realizzazione di un’opera comporta. Per esempio, il prezzo dell’energia elettrica di tutta Italia dipende anche da un nuovo collegamento elettrico fra Sicilia e Calabria.
Categoria: Energia e ambiente Pagina 38 di 60
I sussidi alle energie rinnovabili pesano oggi sulle bollette elettriche per circa 12 miliardi l’anno. Si possono ridurre prendendo decisioni impopolari, ma inevitabili viste le difficoltà economiche e finanziarie del paese.
L’Italia punta a diventare il più importante hub sud-europeo del gas. E per questo nella Strategia energetica nazionale sono previste garanzie per la copertura dei costi di costruzione delle infrastrutture necessarie. Le vicende del rigassifigatore al largo di Livorno non sono però incoraggianti.
Ripartire dal lavoro dei saggi è l’impegno del nuovo Governo. Su energia e ambiente significherebbe realizzare un programma vasto, per uno sviluppo più equo e sostenibile. Dalla sicurezza del territorio alla bonifica dei siti inquinati, ci sono comunque emergenze che non possono più essere eluse.
Oggi la crescita è il collante della società e la precondizione per una pur minima forma di equità distributiva. La decrescita auspicata dal M5S richiederebbe una rivoluzione civile e morale, che non può essere di un solo paese. Ma l’idea è nobile e qualcosa si può fare verso una maggiore sobrietà .
Con una relazione al Parlamento, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha confermato che, di fronte a un aumento delle imposte, le imprese che possono farlo alzano i prezzi. E non c’è niente che possa evitarlo. Se non far funzionare la concorrenza. Peccato che (quasi) nessuno lo voglia.
Politica energetica e sostenibilità ambientale sono temi strategici per il futuro. Nei programmi elettorali si trovano tanti auspici, ma poche descrizioni della maniera in cui si vogliono perseguire gli obiettivi. Soprattutto mancano indicazioni sulla copertura finanziaria degli interventi.
In tema di energia e ambiente, il lungo elenco di interventi del ministero dello Sviluppo economico e del ministero dell’Ambiente tende a porli tutti sullo stesso piano e non permette di valutarne compiutamente la portata. A ben vedere ci sono più ombre che luci.
Un decreto legge accorda incentivi per interventi destinati a ridurre l’uso di combustibili per la generazione di calore. Il costo sarà scaricato sulle bollette del gas, con un danno alla competitività delle imprese italiane, già penalizzate dai sussidi concessi al fotovoltaico.
La Strategia energetica nazionale non dovrebbe limitarsi all’orizzonte del 2020. Dovrebbe guardare al 2050 e oltre, come fa l’Unione Europea. E l’obiettivo dovrebbe essere uno solo: la decarbonizzazione. Spiegando ai cittadini i vantaggi e i costi da pagare nel periodo di transizione.