I fattori Esg sono diventati un tema centrale nelle decisioni degli investitori istituzionali. Al di là del rischio di greenwashing, è essenziale assicurare informazioni trasparenti basate su indici affidabili. E un impegno autentico sulla sostenibilità.
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S&P 500, il principale indice della borsa americana, ha raggiunto un nuovo massimo esattamente 365 giorni dopo il livello minimo del 2020, registrato a inizio pandemia. Un anniversario celebrato con risultati inaspettati, che suscitano gioie e timori.
Scadute moratorie e misure di sostegno, le banche europee dovranno presumibilmente affrontare un’ondata di crediti deteriorati. Mercati secondari del credito faciliterebbero la risoluzione delle crisi bancarie, come prevede la direttiva Brrd.
La pandemia ha colpito tutti i paesi ed è stata contrastata con ricette simili ovunque, riducendo così le tensioni economiche-finanziarie. L’uscita dalla crisi potrebbe dimostrarsi più insidiosa. Le misure straordinarie vanno eliminate con gradualità.
Sempre più spesso l’Opa è utilizzata in Italia per abbandonare la quotazione, riguarda grandi imprese ed è spesso associata a un cambio di controllo societario. Tutto ciò ha riflessi sulla struttura e la dimensione del nostro mercato dei capitali.
Prosegue anche nei primi mesi del 2021 il successo delle Spac. Sono veicoli speciali d’investimento che in America hanno permesso di raccogliere in borsa miliardi di dollari in poco tempo. Però qualcuno inizia a sottolinearne le ombre e i pericoli.
La moratoria su prestiti bancari è stata utile per contrastare gli effetti della crisi da pandemia. Prolungarla troppo a lungo potrebbe causare rischi per il sistema bancario. È dunque necessaria un’attenta analisi dell’efficacia delle misure prese.
I decreti legge varati in piena pandemia hanno allargato le maglie del fondo Gasparrini, il fondo di solidarietà per i mutuatari in difficoltà. Presto però potrebbe non bastare. Serve intervenire quanto prima, con l’istituzione di una bad bank.