Flat tax al 15 per cento e reddito di cittadinanza sono i cardini del fisco targato Lega-M5s. Ma non sono misure che si autofinanziano, neanche nelle loro versioni ridotte. Ci sono altri modi per migliorare gli incentivi indotti dal sistema fiscale.
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Non c’è solo la flat tax della Lega. Anche il M5s vorrebbe riformare l’Irpef, portando a tre le aliquote. Se i vantaggi sono certi per gli autonomi, per i dipendenti a reddito medio-basso tutto dipende dal mantenimento o meno del bonus Renzi.
Il problema del contrasto all’evasione fiscale italiana è sempre stato politico, non tecnico. Ma l’evoluzione tecnologica consente già oggi il controllo puntuale del comportamento dei singoli contribuenti. Resta il rammarico per il tempo perso.
Sono quasi 13 milioni le cartelle interessate da rottamazione-ter e “saldo e stralcio”: molte di più rispetto al passato, anche perché le condizioni di pagamento erano decisamente favorevoli. Però, alle casse dello stato arriveranno ben poche risorse in più rispetto a quelle già previste.
Le stime sui contanti nascosti indicano una cifra largamente superiore a 100 miliardi di euro. Tentativi di rimetterli in circolazione ci sono già stati, l’ultimo con scarsi risultati. E c’è chi pensa a passi indietro sulla trasparenza della sanatoria.
La lotta all’evasione fiscale è fatta di buon funzionamento della macchina dell’amministrazione finanziaria. Ma anche di misure impopolari, come la pervasività e tempestività dei controlli. Su entrambe le questioni non si vedono passi in avanti. Anzi…
Sul contrasto all’evasione fiscale, il “governo del cambiamento” ha scelto una linea di continuità con le politiche precedenti. In alcuni casi è una decisione positiva, ma in altri no. Perché così non si affrontano i nodi che oggi limitano l’efficienza dell’amministrazione.
Nel primo trimestre sono state aperte più di 100 mila partite Iva in regime forfettario. È presto per conclusioni definitive. Ma i primi dati sembrano indicare che le nuove norme hanno già portato alla sostituzione di lavoratori dipendenti con autonomi.
Il ministro dell’Economia sostiene che aumentare l’Iva per finanziare una riduzione dell’Irpef potrebbe essere una buona idea. Il ragionamento non considera però la possibile crescita dell’evasione Iva. Mentre non si avrebbero effetti sul costo del lavoro.
La proposta di Letta di una dote per i giovani da finanziare con un aumento delle imposte di successione riapre il dibattito sull’equità generazionale. Una proposta per evitare che patrimoni ed eredità pesino troppo sull’economia.