Fs ha appena approvato un nuovo piano quadriennale, rilevante soprattutto per la quantità di risorse pubbliche che si propone di impegnare. Urgente definire priorità di investimento, basate su analisi economico-finanziarie comparative, indipendenti e trasparenti. Scelte distributive opinabili.
Categoria: Infrastrutture e trasporti Pagina 28 di 58
Da sindaco, Matteo Renzi ha dimostrato di essere capace di prendere decisioni controcorrente su infrastrutture e trasporti. Da candidato alle Primarie, ha dato giudizi negativi sulle grandi opere come la Tav Torino-Lione. Ora che è presidente del Consiglio saprà passare dalle parole ai fatti?
La concessione per l’Autobrennero scade ad aprile. La concessionaria preme ovviamente per il rinnovo, ma il Governo dovrebbe avere il coraggio di orientarsi verso altre soluzioni. Per esempio, potrebbe mettere a gara separatamente le varie funzioni. Come Anas potrebbe usare l’incasso dei pedaggi.
I voli aerei inquinano. E si tratta di un’industria in costante crescita. Per questo, molte compagnie hanno adottato uno schema compensativo, in base al quale una parte del prezzo del biglietto viene poi devoluto a progetti verdi. Ma spesso strategie di questo tipo danno risultati inaspettati.
Prima di investire i soldi dei propri azionisti solitamente i manager si accertano che esista un piano strategico. Il premier Letta, il ministro Lupi e l’amministratore delegato hanno deciso che Alitalia è un buon investimento per Poste Italiane.Ma davvero hanno le competenze per prendere questa decisione?
In nome dell’italianità la nostra compagnia di bandiera è stata lentamente affossata. L’ultimo della lunga catena di errori porta il nome di Poste Italiane. Una soluzione assurda perché priva di ogni logica industriale e che rischia di compromettere la situazione dell’acquirente.
Il controllo di Telefonica su Telecom Italia è una buona o una cattiva notizia? Non c’entrano niente i campioni nazionali. Il problema è che non sembrano migliorare le prospettive per lo sviluppo della banda larga. Anche per la probabile rinuncia al progetto di scorporo della rete fissa.
Il piano dei trasporti francese del 2011 prevedeva una spesa di circa 245 miliardi per potenziamenti, miglioramenti e nuove opere in campo stradale, marittimo e ferroviario. Dopo il cambio di presidenza, ne è stata affidata la revisione a una commissione di esperti. Che ha rovesciato le priorità.
Siamo molto lontani dallo sperato rilancio degli investimenti infrastrutturali. Il potenziale impatto delle risorse stanziate con il decreto “del fare” sarà modesto quanto a tempestività della spesa e di sostegno alla domanda. I cento milioni per il piano dei “6mila campanili”
Il processo di costituzione della nuova Autorità dei trasporti ha compiuto un passo decisivo, ma si sono riproposti i tradizionali metodi “all’italiana” nella designazione dei vertici delle autorità indipendenti; sono metodi poco idonei per ottimizzare le scelte, e che per questo andrebbero rivisti.