Lavoce.info

Categoria: Investimenti e innovazione Pagina 22 di 32

Quel venture capital che fa crescere le imprese

Per la loro capacità innovativa, le giovani imprese ad alta tecnologia possono giocare un ruolo importante nell’economia europea. Una recente ricerca mostra che con finanziamenti di venture capital la loro produttività aumenta nettamente, soprattutto in confronto a quella registrata da aziende con caratteristiche simili, ma che beneficiano di investimenti di tipo diverso. L’Italia, con i suoi gravi problemi di crescita, dovrebbe avviare azioni che favoriscano l’incontro tra domanda e offerta di venture capital.

 

Wi – fi tra sicurezza e libertà

Richiesta a gran voce, si avvicina l’abolizione del decreto Pisanu che dal 2005 ha messo fuori legge le reti wi-fi ad accesso anonimo. Non per questo avremo in Italia una diffusione più capillare del wi-fi. Perché in altri paesi il successo della tecnologia senza fili è passato per le reti aperte non anonime, che da noi sono invece bloccate da ostacoli che nulla hanno a che fare con i vincoli della legge. Utile dunque snellire le procedure di accesso, ma meglio ancora agire sulle barriere nascoste.

 

La politica industriale brasiliana

La crisi finanziaria ed economica globale ha scalfito molte certezze dantan: per esempio, che la miglior politica industriale non si vede e non si sente, e soprattutto non dispone di azioni. In altre parole, che la golden age delle privatizzazioni abbia sancito la fine definitiva dello Stato azionista. In pratica, come ha sottolineato Fabrizio Onida, il nostro sistema industriale si confronta quotidianamente con concorrenti, in particolare i paesi emergenti, che invece ricevono sostegno dai propri governi. (1) Da ciò limportanza di conoscere meglio la politica industriale in paesi come il Brasile le cui economie sonoconcorrenti, ma anche complementari, alla nostra.

La ricerca nella nebbia

Le vicende del bando Futuro in ricerca per i giovani ricercatori rappresentano l’ennesimo esempio di un sistema che si affida a meccanismi lenti e opachi e dai finanziamenti incerti. Lo scopo di sostenere le eccellenze scientifiche era certamente nobile. Tanto che i progetti presentati sono stati molti. Ma la storia del suo svolgimento sembra suggerire che senza una gestione chiara e trasparente del processo di valutazione e di assegnazione delle risorse, il richiamo ai principi di meritocrazia è solo uno slogan.

PAGERANK SEDUTO SULLE SPALLE DEI GIGANTI

L’algoritmo PageRank ha fatto la fortuna di Google e ha cambiato radicalmente i concetti di qualità e di verità dell’informazione che si trova sul web, allontanandoli dal giudizio erudito degli esperti e associandoli al parere espresso dall’intera comunità. Non mancano però i predecessori illustri, utilizzati in contesti diversi: da un indicatore bibliometrico a un modo per valutare il prestigio delle persone in una rete sociale, fino al metodo usato dall’economista premio Nobel Wassily Leontief per determinare i prezzi dei beni nei sistemi economici.

L’INFORMATICA DOPO LA CRISI

Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione possono svolgere un ruolo centrale nell’uscita dalla crisi. Il settore attraversa però un momento particolarmente negativo nel nostro paese. E si invoca maggiore spesa pubblica. Che è utile solo se ha come obiettivo primario la crescita complessiva del mercato, qualitativa oltre che quantitativa. In particolare, l’intervento pubblico può accelerare la maturazione complessiva del mondo dell’offerta, a patto che utilizzi misure veloci, certe, affidabili nei tempi e nell’entità.

LE POLITICHE INDUSTRIALI MIGLIORI? QUELLE CHE FUNZIONANO *

La Finanziaria ha disposto l’aumento di 400 milioni di euro per il prossimo biennio delle risorse destinate a finanziare il credito d’imposta per gli investimenti in ricerca. Si tratta di un segnale di attenzione verso una problematica importante. Tuttavia è essenziale che ogni misura di incentivazione si basi su una rigorosa valutazione dell’impatto di analoghi interventi precedenti. Per questo è necessario che si diffonda anche nel nostro paese una nozione standard del concetto di valutazione. E divenga più facile l’accesso ai dati.

LA RICERCA DIMENTICATA

La manovra approvata dal Consiglio dei ministri contiene una serie di interventi per il sostegno alle imprese. Ma nulla cambia per gli investimenti in ricerca e innovazione. Le agevolazioni continuano a essere governate da un meccanismo complesso di prenotazione e autorizzazione che non dà alcuna garanzia alle aziende. Manca il ritorno all’automaticità del credito d’imposta chiesto da Confindustria. A parole, tutti continuano a dirsi convinti che ricerca e innovazione sono vitali per la crescita del paese. Ma agli annunci non seguono comportamenti coerenti.

SE 50 ANNI DI COPYRIGHT VI SEMBRAN POCHI

La Commissione Europea dovrà presto esaminare un testo di direttiva che allunga da cinquanta a novantacinque anni i diritti d’autore di musicisti e case discografiche. Non è una buona idea. In primo luogo perché a beneficiarne sarebbero la majors della musica e non gli artisti. E non ha neanche giustificazioni economiche: in altri settori, come il farmaceutico, dove gli investimenti sono ben più rilevanti, il copyright è inferiore ai venti anni. Oltretutto, così facendo si rinuncia a esplorare le nuove opportunità e i nuovi modelli economici offerti dal digitale.

IL SUD E LA SPESA IN RICERCA E INNOVAZIONE

Entro il 2013 arriveranno nel Mezzogiorno ingenti finanziamenti per attività di ricerca e sviluppo. Per evitare il disimpegno delle risorse a fine 2009 previsto dalle regole comunitarie, il ministero della Ricerca ha fatto proprie le priorità indicate dalle Regioni. Ma senza un filtro a livello nazionale che imponga criteri di selezione trasparenti e condivisi, gli aspetti politici finiscono per contare più di quelli tecnologici o produttivi. Un punto di partenza è l’analisi fattuale che ha esaminato le prospettive a medio termine di sette aree tecnologiche.

Pagina 22 di 32

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén