Città metropolitane, poli urbani regionali e aree interne strategiche: come decidere su quali zone puntare maggiormente? Un metodo di classificazione del territorio per tentare di ottimizzare gli investimenti pubblici, senza creare disservizi. Il caso della Toscana
Categoria: Stato e istituzioni Pagina 52 di 89
Ultimi ritocchi al progetto di riforma del Senato, che dovrebbe essere approvata in prima lettura in tempi brevi. Cosa cambia e cosa rimane ancora da chiarire. A partire dalla composizione dell’aula e dalle ricadute sui rapporti tra Stato ed enti territoriali. I riflessi sui vincoli europei.
L’Italicum riuscirà a garantire rappresentatività e governabilità ? I risultati di un confronto tra la legge elettorale in discussione al Parlamento, il maggioritario a turno unico e il sistema proporzionale in vigore dopo la sentenza della Consulta.Â
La riforma della Pa annunciata dal Governo si basa su tre pilastri: focus sulle persone, riorganizzazione, trasparenza e semplificazione. Dalla revisione delle modalità di selezione del personale al superamento del meccanismo di autovalutazione, ecco dove non si deve sbagliare.
È all’esame del Senato la proposta di riforma della cooperazione allo sviluppo. Alcuni passi avanti, ma ancora alcune questioni da chiarire. Prima fra tutte quella dell’annunciato aumento delle risorse a disposizione. Senza dimenticare l’istituzione di una commissione di valutazione.
L’abolizione o la trasformazione del Senato può alleggerire l’iter di approvazione delle leggi, ma fa venir meno quel potere di veto di un’istituzione che è stato un importante presidio della democrazia negli ultimi anni.Â
Il ddl approvato dal Senato non abolisce affatto le province. Si limita a svuotarle senza stabilire a chi andranno le loro funzioni, ripetendo gli errori del federalismo. Difficile superare i 150 milioni di risparmi. E le città metropolitane sono già quindici.
Gli svizzeri hanno capito che è necessario affrontare i problemi comuni in modo pragmatico e condiviso, pur rispettando le differenze culturali tra le diverse regioni. Un modello valido anche per l’Unione Europea.
La riforma del Titolo V per definire le competenze di Stato e Regioni è opportuna. Ma non basta. Bisogna porre un freno anche all’inflazione di leggi regionali, spesso inutili, mal coordinate fra loro e mai sottoposte a valutazione. Il buon esempio dell’Emilia Romagna.Â