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Per proteggere i rider via le collaborazioni autonome

La norma che la Camera si accinge a varare va molto al di là dell’introduzione delle protezioni essenziali per i ciclofattorini. Sostanzialmente si spinge a cancellare quasi del tutto i contratti di lavoro autonomo continuativo.

Italia in ritardo nelle politiche attive

L’Italia spende in politiche attive meno di quanto spenda per quelle passive. Invece un sistema efficace di flexicurity richiede investimenti nei servizi per l’impiego e nella formazione. E con programmi specifici per le categorie più svantaggiate.

Rappresentanza sindacale: il nodo difficile da sciogliere

La nuova convenzione stipulata dall’Inps con le confederazioni maggiori e Confindustria è un passo avanti nella costruzione di un sistema di misurazione della rappresentatività dei sindacati. Ma non risolve tutti i problemi. La crepa interna dell’articolo 39.

Cuneo fiscale e salario minimo, da dove iniziare

Da anni la Francia persegue una politica di abbassamento dei contributi sociali versati dai datori di lavoro per i lavoratori a bassi salari, per compensare l’alto livello di salario minimo. Può essere d’esempio per le scelte del nostro nuovo governo.

Tanto rumore per nulla? Un anno dopo il decreto dignità*

Il “decreto dignità” è del 12 luglio 2018. Quali effetti generali ha prodotto? La struttura e la dinamica dei rapporti a termine riflettono l’evoluzione della struttura produttiva italiana. E la componente di lavoro stagionale è sempre più forte.

Ecco i veri nodi dell’immigrazione in Italia

Il Rapporto annuale sugli stranieri nel mercato del lavoro in Italia disegna un quadro in chiaroscuro, tra progressi e difficoltà. Indica le tematiche che un eventuale nuovo governo dovrebbe affrontare, senza continuare a inseguire aspetti marginali.

Come cambia l’occupazione se la popolazione invecchia

I cambiamenti demografici hanno effetti sull’andamento dell’occupazione. Il numero di occupati sale negli ultimi anni anche perché cresce quello degli ultracinquantenni. Nelle classi più giovani invece la dinamica della popolazione ha ricadute diverse.

L’occupazione cresce, anche grazie alla legge Fornero

La demografia ha effetti importanti per l’occupazione, che vanno ben compresi. La crescita degli occupati della fascia più adulta della popolazione è dovuta anche alla legge Fornero. La norma ha prodotto più occupazione, più contributi e più tributi.

Se il Pil non cresce la disoccupazione non scende

Qualche calcolo a partire dai dati sulla disoccupazione degli ultimi dieci anni mostra l’inversione di tendenza consentita dalle riforme Poletti-Renzi e il contributo della crescita del Pil al calo dei senza lavoro. Mentre è presto per valutare gli effetti del “decreto dignità”.

Più lavoro, ma senza qualità

Per la prima volta da febbraio 2012, il tasso di disoccupazione è sceso sotto il 10 per cento mentre il tasso di occupazione è al livello più alto dal 1977. Buone notizie, certo. Ma rimangono da affrontare sfide enormi, con riflessi diretti sulla qualità di vita e di lavoro dei cittadini italiani.

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