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Categoria: Moneta e inflazione Pagina 15 di 36

Le mosse della Fed e quel che non piace a Trump

Al di là dell’inviperito tweet di Trump sul taglio dei tassi timido, ha fatto notizia la decisione della Fed di immettere liquidità in un sistema bancario che ha un eccesso di riserve. Fa trasparire la necessità di una messa a punto delle tecniche operative.

Gran finale di Draghi a colpi di bazooka

Mario Draghi lascia in eredità a Christine Lagarde una politica monetaria ultra-espansiva. Ha fatto tutto quello che poteva per sostenere l’economia dell’area-euro. Adesso tocca alla politica fiscale. E la Germania dovrebbe fare da apripista.

Ma ogni arma monetaria è a doppio taglio

Continuando ad abbassare i tassi e a comprare i titoli col Quantitative easing, la Bce cerca di alimentare la crescita, ma rischia di far danni da eccesso di liquidità. Draghi ha spiegato come mitigare due tipi di effetti collaterali. Ne trascura però altri, importanti.

La politica monetaria lascia la scena alla politica fiscale

Di fronte a una nuova probabile recessione mondiale l’arma monetaria è spuntata perché manca lo spazio per ridurre i tassi di interesse, già molto bassi. Dunque, non resta che una svolta nella politica fiscale, con o senza un bilancio federale unico.

Verso il cambio della guardia a capo della Bce

In una delle ultime riunioni al vertice della Bce, Draghi (che lascerà la guida a Lagarde a fine ottobre) ha ammesso, senza celare insoddisfazione, di aver mancato l’obiettivo di un’inflazione appena sotto il 2 per cento. Per il resto, ha tenuto la barra diritta in mezzo alla tempesta.

Nuovi obiettivi a Francoforte

La Bce sembra operare in un nuovo regime di politica monetaria: il target temporaneo del livello dei prezzi. Segnala così la disponibilità a tollerare deviazioni dell’inflazione al di sopra dell’obiettivo del 2 per cento. Ed è un passo molto significativo.

Se Zuckerberg vuol diventare il banchiere centrale del mondo

Libra ha il potenziale per diventare la nuova valuta di riferimento per gli scambi commerciali e finanziari mondiali, al posto del dollaro. Si può anche immaginare Facebook come il futuro banchiere centrale del mondo. Al di fuori di ogni controllo pubblico.

Dopo Draghi, tocca alla politica

Al Forum per i primi venti anni di euro, Mario Draghi ha aperto a nuovi interventi della Bce per sostenere l’economia europea. La Bce ha già salvato l’Europa una volta dall’implosione finanziaria. Ora però è tempo di scelte politiche condivise.

Se Zuckerberg lancia la sua monetina

Facebook presenta la sua criptovaluta. Si tratta di un’opzione strategica per rafforzare un modello di business finora affidato esclusivamente alla pubblicità. Ma il sistema dei pagamenti è un servizio pubblico. E le problematiche che si aprono sono tante.

La favola dei minibot

Nella migliore delle ipotesi i minibot sarebbero del tutto inutili perché incapaci di risolvere il problema reale dei debiti della pubblica amministrazione verso imprese private. Nella peggiore, nascondono possibili scenari di uscita dell’Italia dall’euro.

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