Libra ha il potenziale per diventare la nuova valuta di riferimento per gli scambi commerciali e finanziari mondiali, al posto del dollaro. Si può anche immaginare Facebook come il futuro banchiere centrale del mondo. Al di fuori di ogni controllo pubblico.
Categoria: Moneta e inflazione Pagina 15 di 35
Al Forum per i primi venti anni di euro, Mario Draghi ha aperto a nuovi interventi della Bce per sostenere l’economia europea. La Bce ha già salvato l’Europa una volta dall’implosione finanziaria. Ora però è tempo di scelte politiche condivise.
Facebook presenta la sua criptovaluta. Si tratta di un’opzione strategica per rafforzare un modello di business finora affidato esclusivamente alla pubblicità. Ma il sistema dei pagamenti è un servizio pubblico. E le problematiche che si aprono sono tante.
Nella migliore delle ipotesi i minibot sarebbero del tutto inutili perché incapaci di risolvere il problema reale dei debiti della pubblica amministrazione verso imprese private. Nella peggiore, nascondono possibili scenari di uscita dell’Italia dall’euro.
Con il Quantitative easing le banche centrali non hanno creato moneta, bensì base monetaria. E le banche hanno tesaurizzato queste “riserve” perché prive di rischio nominale e reale, per l’impegno della Bce di conservare stabile il livello dei prezzi.
Il franco Cfa ha permesso l’afflusso di capitali esteri e il sostegno alle importazioni, ma implica forti vincoli per i paesi che aderiscono all’accordo. Vanno rimessi in discussione il cambio fisso con l’euro e i rapporti di scambio fra gli stati membri.
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Tra picchi e crolli, dove arriverà il prezzo di Bitcoin e compagni? Difficile fare previsioni. Ma la concorrenza tra criptovalute ne abbassa il prezzo medio e permette a investitori e risparmiatori di capire quale sia il prezzo giusto di ciascuna.
Lo statuto della Bce vieta la monetizzazione del deficit di un singolo stato membro. E lo fa a ragion veduta. Un eventuale intervento della Banca centrale è possibile solo attraverso le Omt. Ecco perché si tratta di una virtù e non di un vizio del sistema.
Una eventuale crisi italiana sarebbe diversa da quelle di Turchia e Argentina? Le cause profonde sarebbero simili: debito altissimo e sfiducia dei mercati. La differenza sostanziale è che all’Italia basta rispettare le regole per scongiurare il peggio.
L’economia turca è cresciuta del 7 per cento lo scorso anno. Eppure, il paese si trova ad affrontare una grave crisi. Le cui ragioni profonde risiedono nella perdita di fiducia dei mercati nei confronti di Erdoğan e del suo populismo nazionalistico.