Nei collegamenti marittimi con le grandi isole si sono ottenuti buoni risultati sotto il profilo della liberalizzazione. I problemi riguardano gli affidamenti regionali per il servizio con le minori. E se le regioni decidessero di mettersi in proprio?
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Aumentano i prestiti cinesi ai paesi africani. Per lo più, servono a finanziare progetti infrastrutturali. Facilitano così la partecipazione alle catene globali del valore, contribuendo alla crescita delle esportazioni e al miglioramento della produttività.
Il governo ha dato il via alla riforma dell’analisi del rischio e della riscossione. Ma l’insieme dei provvedimenti, compreso il concordato preventivo biennale, non sembra in grado di contrastare il possibile aumento dell’evasione, dopo molti anni di calo.
La retorica anti-immigrati ha permesso a Trump di tornare alla Casa Bianca. Senza però considerare che l’economia Usa ha bisogno di talenti stranieri per crescere e mantenere la leadership tecnologica. Una situazione che si ripropone anche in Italia.
La sanità privata incassa la sospensione della nuova disciplina per l’accreditamento e la stipula dei contratti con il Ssn. E ridefinisce il proprio ruolo, non più di concorrenza con il pubblico, ma di collaborazione. Che però andrebbe governata.
Il Pnrr ha promosso lo sviluppo delle cure domiciliari per gli anziani. Finora però i numeri dell’utenza sono saliti a discapito dell’intensità e della durata del servizio. Così il sistema continua a non rispondere alle esigenze della non autosufficienza.
L’Ires premiale è solo un bonus limitato, poco efficace per la patrimonializzazione delle imprese. L’opposto dell’Ace abolita dal 2024. In più, a parità di scelte di investimento, le aziende ne ricaveranno benefici fiscali molto differenziati.
Nel pensiero a somma zero non c’è spazio per la creazione di maggior valore, ma si può solo redistribuire una ricchezza data. È spesso diffuso nei paesi che hanno registrato anni e anni di crescita bassa, come l’Italia. E ha pesanti conseguenze.
Il Governo ha approvato un Dpcm che prevede che i titoli di stato italiani fino al valore di 50 mila euro non vadano più considerati nel calcolo dell’Isee. Come in altri casi, si interviene su un singolo pezzo della normativa, creando iniquità e distorsioni.