Nel quadro delle nuove regole europee gli impegni presi dagli stati si distribuiscono su più anni. Dunque, le manovre da attuare con le leggi di bilancio annuali hanno margini di azione ridotti. Ma quella del nostro governo è particolarmente asfittica.
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La definizione dei livelli adeguati di servizio nel trasporto pubblico locale è una buona notizia per l’attuazione della riforma del 2023 e per quella del federalismo fiscale regionale in ambito Pnrr. Resta la modesta portata perequativa del modello.
Il governo continua a ripetere che la pressione fiscale è salita nel 2024 perché è aumentata l’occupazione. Come già chiarito su lavoce.info, la spiegazione va cercata altrove ed è molto meno positiva: è legata a un sistema fiscale mal disegnato.
Secondo la teoria dello sciovinismo del welfare, si pagano meno volentieri le tasse se i benefici vanno agli immigrati. Due esperimenti tra Italia, Danimarca e Regno Unito smentiscono l’ipotesi: l’adempimento fiscale resta stabile, chiunque se ne avvantaggi.
Per ridurre la disoccupazione di lunga durata di persone con scarse possibilità di inserirsi nel mercato del lavoro, la Francia ha avviato una sperimentazione, che ha dato buoni risultati per chi vi partecipa. I costi e i benefici per lo stato.
Si avvicinano in Argentina le elezioni parlamentari di metà mandato. Il governo Milei ha dalla sua la netta riduzione dell’inflazione. Ma scandali, tensioni sociali e incertezza economica mettono in dubbio il futuro del programma economico del presidente.
I dati sul Pnrr raccontano in quali regioni i progetti procedono e in quali si rischia di perdere un’occasione storica. In quelle dove in questo periodo si tengono le elezioni regionali, il Piano può diventare un banco di prova della capacità di governo.
A fine anno scade il termine per il raggiungimento di tre obiettivi associati alla riforma delle politiche attive finanziata dal Pnrr. La carenza di dati certi e il continuo cambiamento delle regole rendono molto difficile valutarne andamento e risultati.
Il governo ha approvato il Documento programmatico di finanza pubblica. Ha i numeri in regola con l’Europa. È un buon risultato, che però è quasi tutto frutto dell’aumento della pressione fiscale sui lavoratori dipendenti. E la manovra è di corto respiro.