Tra spinte verso obiettivi più ambiziosi e minacce di cancellare ogni accordo, le conclusioni della Cop24 hanno scontentato tutti. I disastri ambientali e gli allarmi degli scienziati non bastano a scardinare gli interessi particolari dei singoli paesi.
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Dopo mesi di annunci, l’intervento sulle pensioni d’oro si riduce a un contributo di cinque anni, mal congegnato e con un gettito di 130 milioni. Verrà richiesto a poche migliaia di pensionati e non muterà l’assetto distributivo del sistema pensionistico.
Il rapporto 2018 di Amnesty International è una condanna delle politiche sull’immigrazione del governo Conte. L’elenco delle accuse è lungo: dal caso della Diciotti ai rapporti con la Libia, dal decreto sicurezza alle posizioni prese in ambito europeo.
Nella maggior parte dei comuni, il prelievo per finanziare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani agisce come un’imposta patrimoniale. Il sistema non incentiva l’efficienza del servizio e ha pesanti ricadute anche sul piano redistributivo.
La tassa sui carburanti che ha innescato la protesta dei gilet gialli è solo la punta dell’iceberg di un diffuso senso di iniquità. Ma è desolante che alle richieste di chi si sente escluso e lasciato indietro si risponda solo con ricette populiste.
Governo e Commissione europea sembrano vicini a un accordo per evitare la procedura di infrazione. Probabilmente, però, se ne riparlerà a primavera. Ragioni diverse hanno indotto i protagonisti al compromesso. E la Francia può aver giocato un ruolo.
L’incompletezza dell’unione monetaria dà un pericoloso alibi ai governi nazionali, soprattutto quando non sanno proporre un disegno coerente per il futuro del loro paese. La risposta è una struttura istituzionale europea che punti a una maggiore equità.
L’ecotassa sulle auto nuove non sembra una misura efficace. Ma se l’elettrico dovesse affermarsi rapidamente, l’Italia rischia di ritrovarsi con un parco auto più vecchio e inquinante di quello dei paesi vicini e con una filiera industriale impoverita.
Compiti a casa sì o no? Secondo gli studi e le indagini internazionali hanno vantaggi e svantaggi. Ma le soluzioni alternative ci sono e spetta ai responsabili delle politiche educative decidere. Certo non è un tema da affrontare con una circolare.
I recenti roghi di magazzini stipati di rifiuti hanno allarmato i cittadini. Per raggiungere gli obiettivi europei di economia circolare, occorre una rete di impianti di trattamento in grado di assorbire i flussi crescenti delle raccolte differenziate.