Nel mondo tira un’aria preoccupante di rifiuto del libero scambio. Brexit e Trump sono i sintomi di una nuova forma di nazionalismo. Che respinge gli accordi di libero scambio e promuove l’innalzamento di barriere. Un paradosso, dato che la globalizzazione ha abbattuto la povertà estrema.
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Nelle discussioni sul salvataggio del Monte dei Paschi è assente la prospettiva storica dell’evoluzione del rischio di insolvenza delle banche italiane. Gli istituti di credito infatti non falliscono in un giorno. Perché la crisi arriva da lontano e i fattori che hanno contribuito ad aggravarla.
Un complesso processo di riforma interessa ormai da anni l’organizzazione sul territorio dei servizi di trasporto pubblico. Le iniziative delle regioni si sono spesso arenate per i contenziosi dovuti a normative nazionali ed europee mutevoli. Ma il sistema ha necessità di una cornice coerente.
I referendum proposti dalla Cgil su licenziamenti, voucher e appalti devono ancora sottostare all’esame della Corte costituzionale. Ma si può iniziare a ragionare sul loro contenuto e sugli effetti che una ipotetica vittoria dei “sì” provocherebbe sul nostro mercato del lavoro.
La Fed ha rialzato i tassi. I più interessati a capire se è una inversione di rotta definitiva sono imprese e operatori al di fuori degli Usa. Perché in un mondo dominato dal dollaro come valuta di denominazione delle transazioni finanziarie, la sovranità della politica monetaria è un’illusione.
L’Italia continua a non brillare nelle classifiche sulla parità di genere. Il tasso di attività femminile è basso rispetto alla media europea. E gli stipendi annuali delle lavoratrici sono nettamente inferiori a quelli degli uomini. L’importanza delle politiche di conciliazione lavoro-famiglia.
I dati Inps dicono che più dell’80 per cento dei congedi parentali è ancora utilizzato da donne. E la maternità comporta forti penalizzazioni in termini di reddito e di carriera. L’allungamento del congedo obbligatorio dei padri permetterebbe di ridurre le disuguaglianze sul mercato del lavoro.
I risultati del referendum costituzionale sono legati più a ragioni politiche e sociali che a valutazioni sul merito della riforma: un segnale importante per le forze politiche. Analisi di un voto disomogeneo territorialmente e socialmente, influenzato dalla condizione occupazionale e reddituale.
Il risultato del referendum costituzionale ci consegna un parlamento bicamerale eletto con due leggi diverse e non soddisfacenti. La via d’uscita potrebbe essere una variante semplificata della proposta del Movimento 5 Stelle per la Camera e il ripristino del collegio uninominale per il Senato.
Fin dall’inizio, le società che hanno realizzato e gestito le autostrade italiane si sono avvantaggiate di una garanzia statale di fatto. Le privatizzazioni hanno poi aggiunto una procedura per l’aumento dei pedaggi ben poco trasparente. È necessario riequilibrare il rapporto concessionari-utenti.