Il problema del debito non può essere risolto prescindendo dalla ricchezza privata. L’Italia dovrebbe chiedere un contributo a favore della crescita a quelle generazioni che hanno beneficiato di una tassazione del reddito troppo bassa. E dovrebbe mobilitare la ricchezza pubblica verso il credito.
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Al nostro paese serve una legge elettorale che abbia un’ottica di lungo periodo e rifondi il rapporto tra elettori ed eletti su basi nuove. Un sistema con collegi uninominali e doppio turno alla francese consentirebbe di migliorare la selezione dei politici e favorire la governabilità .
Da quest’anno, un ottimo voto alla maturità permette di aggiungere punti ai risultati conseguiti nei test di ingresso alle facoltà a numero chiuso. Ma come evitare le ingiustizie? Meglio basarsi sulla performance assoluta dello studente o su quella relativa ai suoi pari? O affidarsi solo ai test?
Il gettito della cedolare secca sui canoni di locazione è inferiore a quanto si sarebbe presumibilmente ricavato con la tassazione Irpef. Né sembra esserci stata quell’emersione massiccia degli affitti in nero che la norma si proponeva. Equità e vantaggi per i contribuenti con redditi alti.
Lo Small business act adottato dall’Unione Europea vuole valorizzare le imprese di micro, piccole e medie dimensioni. Il suo recepimento in Italia ha permesso di varare una serie di misure per rendere più competitive le Mpmi, soprattutto in tempo di crisi. Peccato che le aziende non lo sappiano.
La staffetta giovani- anziani è poco popolare tra gli economisti: per molti aspetti è l’opposto dell’ aumento dell’ età pensionabile appena approvata dal governo precedente. Ma molti si chiedono: ha senso aumentare l’età pensionabile con una disoccupazione giovanile al 40 percento?
Si continua a parlare di tassi d’interesse negativi sui depositi delle banche presso la Bce. Ma sarebbe una misura inutile, se non addirittura controproducente. Non porterebbe a un aumento dei prestiti alle imprese, mentre potrebbe farne crescere il costo. Il progetto dell’unione bancaria.
Da settembre 2012 la legge fallimentare italiana è stata adeguata agli standard internazionali. Complice la crisi, i numeri delle procedure aperte sono lievitati. Abi, Confindustria e alcuni giudici parlano di abusi. Ma è proprio così? I numeri raccontano un’altra storia. Un meccanismo trasparente.
Nei fallimenti il fisco gode di un privilegio: i crediti che vanta verso l’imprenditore insolvente devono essere pagati prima di molti altri. Perché altrimenti il fallito eviterebbe di pagare le tasse, scaricandone il costo sulla collettività . Ma tutto ciò pone problemi di equità e giustizia.
Le stime del Fondo monetario internazionale sull’aggiustamento del saldo primario strutturale per stabilizzare il rapporto debito/Pil nel 2020 al livello del 2012 mostrano un quadro favorevole per l’Italia. Perché molto è già stato fatto. E allora si aprono spazi per una manovra fiscale anti-ciclica.