Se non si creano istituzioni federali, l’Europa rischia l’implosione. Lo sostiene Massimo Bordignon, intervistato da Sergio Levi, nel nuovo libro della serie de lavoce.info in collaborazione con Il Mulino: “Europa: la casa comune in fiamme”. Eccone un estratto.
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È iniziata la consultazione pubblica sulla Strategia energetica nazionale. Tra gli obiettivi, la riduzione del costo dell’energia per consumatori e imprese, uno degli ostacoli principali alla competitività della nostra economia. Ma sarà difficile realizzarlo.
Pochi ventenni nel nostro paese. E quei pochi, benché più istruiti dei loro fratelli e padri, difficilmente trovano un’occupazione stabile. Le generazioni sono legate da vincoli di reciprocità etica e finanziaria. E questa consapevolezza deve essere parte essenziale del processo di rigenerazione del paese.
La riduzione del cuneo fiscale è un nodo fondamentale per la crescita del nostro paese. Eppure finora non è stata una priorità nell’agenda del Governo. Le risorse necessarie per un intervento significativo, magari destinato ai lavoratori più giovani. E l’impatto sulle pensioni future.
La vigilanza del ministero dell’Economia sulle fondazioni bancarie doveva essere una soluzione transitoria, in attesa dell’Authority per il controllo di tutte le organizzazioni non profit. Che però non è mai stata varata. Una riforma semplice permetterebbe di risolvere la questione.
Affidare la supervisione del sistema bancario europeo alla Bce ha l’obiettivo principale di rompere il circolo vizioso fra banche e Stati sovrani. Ma appare molto difficile disinnescare il potenziale distruttivo di quei legami senza che l’unione bancaria si inserisca in un progetto più ampio di unione fiscale e politica.
Condivisibili i tagli ai trasporti pubblici locali, perché abbiamo tariffe molto basse e costi di produzione molto alti, e un’offerta nel complesso sottoutilizzata rispetto al resto d’Europa. Bene l’istituzione dell’Autorità dei trasporti, che però non è ancora operativa.
Il paese ha un forte ritardo sull’implementazione dell’agenda digitale, elemento fondamentale per spingere la crescita economica. Il Governo ha finalmente avviato l’Agenzia del settore. Che però è circondata da incertezza di norme, responsabilità e raccordi istituzionali.
Il Governo Monti ha portato nella politica dell’immigrazione un notevole mutamento di stile. Ma i provvedimenti presi non sono stati molto incisivi. Anche a normativa invariata, si potrebbero ottenere molti miglioramenti con semplici atti amministrativi, dettati dal buon senso.
Uno studio su un campione di lavoratori tra i 15 e i 30 anni mostra come il lavoro a tempo determinato riduca il loro benessere psicologico e la loro felicità . Specialmente se sono uomini e non ricevono assistenza economica dalla famiglia.