La modernizzazione della pubblica amministrazione è una questione cruciale per l’Italia, non solo perché ce lo chiede l’Unione Europea, ma perché servizi pubblici efficienti e di qualità sono un’importante risorsa per cittadini e imprese. Il miglioramento dei servizi pubblici arriverà attraverso il lavoro sul campo, la capacità di gestire le organizzazioni pubbliche e l’abilità di diffondere le innovazioni. Per farlo non servono nuove leggi. Ma si deve passare da una prospettiva autoreferenziale a una rivolta all’esterno, che parta dalle esigenze degli utenti.
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L’Italia sta fronteggiando una seria crisi di fiducia dei mercati, causata dai timori che le riforme per far ripartire la crescita continuino ad essere rinviate e che l’economia alla fine soccomba sotto il peso del debito pubblico accumulato. È necessario un aggiustamento di bilancio. Che andrebbe perseguito prima tagliando le spese e poi, solo se necessario, aumentando poi l’imposizione fiscale, esattamente l’opposto di quanto appena approvato in Parlamento. Il nuovo Governo ha un’opportunità unica per segnare un punto di svolta.
La Bce deve rifiutarsi di agire come prestatore di ultima istanza e lasciare che l’Eurozona corra verso la catastrofe, oppure deve garantire i debiti pubblici e correre il rischio che i timori della Germania di aumento dellÂ’inflazione si avverino? Una lettera di Charles Wyplosz a Jens Weidmann, Presidente della Bundesbank solleva una serie di urgenti interrogativi sulle scelte della Germania e sul futuro dellÂ’area euro.
Ringrazio i lettori dei commenti e mi fa particolarmente piacere che provengano anche da chi ha diretta esperienza nel settore e da chi ha materialmente partecipato alla stesura della legge, a testimonianza dellÂ’importanza di un tema che, come  dicevo nell’articolo, meriterà senz’altro ulteriori riflessioni.
Il Governo Monti ha di fronte a sé una missione quasi impossibile. Il primo passo dovrebbe essere tagliare i costi della politica adeguando gli stipendi dei parlamentari a quelli dei colleghi europei. Basterebbe tagliare i vitalizi (ancora basati sul sistema retributivo) e le varie indennità di cui godono i nostri rappresentanti che pesano per quasi due terzi sul loro compenso totale. Un intervento di questo tipo darebbe un forte segnale di discontinuità sullo stile di questo governo. Con il consenso popolare ottenuto sarebbe più facile poi chiedere sacrifici a tutti gli italiani.
Dopo aver letto i commenti dei lettori e le osservazioni di Milena Gabanelli, vorrei soffermarmi su alcuni punti.
In primo luogo, anche io penso che il minor utilizzo del contante per gli acquisti di beni e servizi, a favore di mezzi di pagamento “virtuali”, sia un obiettivo da perseguire, perché la tracciabilità dei pagamenti è in grado di evitare una parte di evasione fiscale.
La Commissione europea propone diverse ricette per gli eurobond. Meglio quella che prevede una sostituzione parziale del debito con garanzia congiunta da parte degli stati dell’area euro. Il trasferimento di sovranità fiscale proposto dalla Commissione è solo burocratico; occorre una maggiore legittimazione politica. Intanto comincia a crollare il mito della Bundesbank, costretta a comprare il debito tedesco.
La sentenza del tribunale di Milano conferma il grado di penetrazione della ‘ndrangheta in Lombardia, con un controllo del territorio e una capacità di influenza sulle amministrazioni locali che coinvolge una vasta area della Regione. Omertà e progressivo allentamento del rispetto della legge si nutrono di fenomeni di illegalità debole, spesso diffusi proprio nei settori di penetrazione delle cosche. Si tratta della più importante e pericolosa organizzazione criminale italiana, con un fatturato e disponibilità enormi. La capacità di coordinamento tra le diverse ‘ndrine.