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Infortuni sul lavoro tra povertà e sommerso *

Gli incidenti sul lavoro in Italia sono apparentemente meno della media europea, anche se il tasso effettivo è probabilmente più elevato. La discrepanza è dovuta all’esistenza di una fiorente economia sommersa e all’influenza della criminalità organizzata nelle regioni del Sud, che impedisce la denuncia degli infortuni. Sempre nel Mezzogiorno vive circa il 67 per cento delle famiglie in povertà relativa. L’obiettivo primo dovrebbe essere perciò la riduzione del tasso di povertà, sia combattendo il sommerso, sia con stanziamenti ad hoc gestiti dalla Conferenza delle Regioni.

 

La concorrenza, questa sconosciuta

La legge antitrust ha rappresentato un importante punto di svolta dell’economia e della regolazione italiane. Tuttavia, il nostro paese è caratterizzato da una imprenditoria diffusa e da una quota elevata di piccole e medie imprese, non sempre attente a questo tipo di norme. Ciò implica che le pratiche di cartello, probabilmente diffuse come altrove, siano messe in atto senza una piena consapevolezza del fatto che sono vietate e che comportano sanzioni elevate, se scoperte. Per questo sarebbe utile promuovere attivamente la cultura della concorrenza. Il caso Alitalia.

 

Un civil servant al ministero dell’economia

Tommaso Padoa-Schioppa è stato ministro dell’Economia e delle finanze solo per un biennio, vivendo la breve parabola del secondo Governo Prodi. Egli lascia però un’eredità politica ed etica di grande spessore. Il titolo del suo ultimo libro, “La veduta corta”, riassume bene la sua diagnosi sui mali del paese. Da circa 12 anni l’Italia cresce poco e comunque molto meno dei paesi occidentali con cui ci si confronta.

Favole e tragedie nel Golfo del Messico

Milioni di barili di petrolio si sono rovesciati nel Golfo del Messico per la rottura della piattaforma Bp. Ma come si calcolano i danni di un simile disastro? Le incertezze e i fattori che potrebbero entrare in gioco sono moltissimi. Tanto che un investitore dopo aver considerato ex-ante la probabilità di un evento catastrofico e constatata l’impossibilità di produrre una stima credibile del danno associato, potrebbe decidere di investire poco in sicurezza degli impianti per privilegiare altri obiettivi. Alterando così la struttura stessa di probabilità della catastrofe.

 

Questa è vera classe dirigente

Vittime di mitridatizzazione

Mitridatizzazione. E’ una parola poco usata che si rifa al re del Ponto Mitridate VI: indica la capacità di divenire immuni da veleni e sostanze tossiche abituando il proprio organismo ad assumerne giornalmente piccole quantità. Oggi è facile riconoscerla: chiunque abbia assistito alla puntata di Matrix del 21 dicembre con la fluviale intervista al Presidente del Consiglio e non sia rimasto allibito e irritato per la piaggeria con cui il conduttore Alessio Vinci ha porto delle non domande all’ospite, suo datore di lavoro, è vittima di mitridatizzazione. Le dosi sono assunte quasi inavvertitamente ogni giorno attraverso i telegiornali principali, abituano a dare per scontato che il presidente del consiglio domini gran parte dei canali e si faccia intervistare da un dipendente, fanno passare per normalità lo svilimento di una professione essenziale per la democrazia come quella giornalistica, proclamano la banalità del servilismo, vero timbro dell’Italia di oggi. Speriamo solo che i nostri lettori si siano profondamente irritati vedendo quella trasmissione.

Tommaso l’europeista

Un fondo in affitto

La legge di stabilità mette la parola fine al fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione. E nello stesso tempo la bozza di decreto legislativo sulla fiscalità municipale introduce la cedolare secca sugli affitti con un’aliquota del 20 per cento. Che determinerà una consistente perdita di gettito senza benefici tangibili per le famiglie in difficoltà a pagare un canone di mercato. Non sarebbe meglio allora utilizzare una somma pari al guadagno che deriva ai proprietari dal nuovo sistema di tassazione per rifinanziare il fondo?

 

La cancellazione del debito? Un placebo

Dopo quindici anni, i risultati del programma per la riduzione del debito dei paesi poveri sono deludenti. In particolare, non sembra aver prodotto alcun effetto positivo sul tasso di crescita del Pil, né un boom degli investimenti. Semplicemente perché spesso il debito estero non è la causa della povertà, che va ricercata invece nella fragilità delle istituzioni. E intanto cresce l’importanza del debito domestico. Meglio sarebbe se istituzioni internazionali e paesi donatori aiutassero i paesi debitori nello sviluppo di una prudente gestione macroeconomica, soprattutto fiscale.

 

Collegi rivisti per candidati migliori

Sembra ormai esserci un accordo unanime sulla necessità di cambiare le regole del gioco elettorale. Proviamo allora a farlo per migliorare la selezione dei politici, aumentando la concorrenza politica e dunque il controllo degli elettori. L’analisi dei risultati delle tre tornate svoltesi con il Mattarellum, mostra che nei collegi più incerti sono eletti i candidati di maggior qualità. Dunque, bisogna cercare di aumentare la quota dei collegi contendibili. E per farlo si potrebbero ridisegnare alcuni confini. L’esempio di Sciacca e Agrigento.

 

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