Due critiche principali hanno accompagnato il processo sugli scandali del calcio: colpe di pochi dirigenti ricadono su calciatori e tifosi incolpevoli e sommarietà procedurale. Ma il fatto che le società possano essere chiamate a rispondere degli illeciti commessi da propri esponenti è norma generale del nostro ordinamento dal 2001. Per impedire che gli stakeholder si avvantaggino di comportamenti scorretti dei manager a danno dei concorrenti. E forse, dovrebbe essere la giustizia ordinaria a imitare quella sportiva, almeno in tema di celerità.
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La politica fiscale deve coniugare flessibilità di breve periodo e disciplina di lungo periodo. Dovrebbe perciò essere controllata da un Fiscal Council indipendente che fornisca stime veritiere delle variabili macroeconomiche su cui si fondano le previsioni delle entrate e delle spese e monitori il raggiungimento degli obiettivi di risanamento. Anche il Dpef raccomanda trasparenza e monitoraggio dei conti pubblici. Perché allora non adottare una legge di responsabilità fiscale, come hanno fatto altri paesi?
Il decreto 223 è parte integrante della strategia del Governo per perseguire equità, sviluppo e risanamento. I provvedimenti di contrasto a evasione, elusione ed erosione fiscale sono numerosi e variegati, con ricadute sulle imposte dirette, indirette e sull’Irap. Potenziato l’utilizzo di strumenti informatici, a fini di accertamento, ma anche di razionalizzazione e semplificazione. Apprezzabile che si tocchino molti punti deboli del sistema con interventi mirati, e non con impegni generici. Qualche aspetto da modificare in sede di conversione del decreto.
Un Dpef di inizio legislatura può essere un documento molto utile perché può avere un orizzonte programmatico relativamente lungo. Ma bisogna riempirlo di contenuti. Non e’ il caso del Dpef approvato dal Consiglio dei ministri di venerdì 7 luglio. Speriamo che a settembre, quando presenterà gli interventi promessi ma non specificati, il Governo mostri lo stesso coraggio avuto col decreto sulle liberalizzazioni. Servirà per coniugare risanamento e crescita, freno e acceleratore. Altrimenti si rischia di inchiodare l’economia. Come quando si guida una macchina senza marce col piede sinistro.
I conti degli enti locali denotano una crescente insostenibilità. D’altra parte, sono proprio i comuni a effettuare oggi la gran parte degli investimenti pubblici. In vista della Finanziaria, sarebbe forse il caso di partire da una consapevolezza: anche se gli amministratori locali fossero tutti eccezionalmente virtuosi, i bilanci dei comuni nella loro attuale configurazione non potrebbero comunque funzionare, con un’inflazione maggiore di zero e trasferimenti che vengono ridotti in misura analoga alla crescita del gettito da compartecipazione tributaria.
I nuovi provvedimenti sul commercio intervengono su alcune tematiche specifiche che la riforma del 1998 non aveva toccato. Soprattutto, però, si indicano alcuni principi generali da porre alla base dello svolgimento di qualunque attività di distribuzione commerciale, fondati sulla tutela della concorrenza e del consumatore. Temi sui quali si rivendica una competenza statale. Le Regioni, che hanno competenza esclusiva sul commercio in base al Titolo V della Costituzione, hanno infatti dimostrato di essere molto esposte alle pressioni degli interessi in causa.
Un Dpef di legislatura per quanto riguarda le entrate tributarie. Il documento non indica quanta della correzione del disavanzo prevista sia imputabile al prelievo, né entra nel dettaglio dei singoli provvedimenti finalizzati ad aumentare il gettito. Conferma come prioritaria la linea di intervento a favore del recupero della base imponibile impostata con il decreto legge 223. Dà, invece, alcune indicazioni qualitative sulla riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro e sul nuovo disegno delle deduzioni dall’Irpef per lavoro e oneri familiari.
La nazionale francese di calcio, che affronterà lItalia in finale, è la più “vecchia” dei mondiali. Il riflesso di un fenomeno più generalizzato nella società francese, e non solo. Dall’analisi statistica emerge che l’età media delle squadre che partecipano a Germania 2006 è tanto più elevata quanto più è difficile per i giovani del paese di provenienza ottenere il primo impiego. I “titolari” nel mercato del lavoro come nel calcio hanno approfittato della loro posizione di forza per proteggersi dalla concorrenza, erigendo barriere che rendono difficile l’accesso alle loro posizioni.
Scarso attaccamento alla maglia azzurra? Un errore. Perché la convocazione in Nazionale ha un effetto sulla remunerazione del calciatore superiore a quello del numero di stagioni giocate in serie A nel corso della carriera. Una possibile spiegazione è che rappresenti un segnale che contribuisce ad aumentare la reputazione del giocatore. Ed è coerente con ricerche condotte in altri contesti, che hanno dimostrato come la reputazione sia un asset intangibile molto importante, perché difficilmente replicabile e con un elevato potenziale di creazione di valore.
Per i taxisti la licenza è come una pensione: quando decidono di ritirarsi dalla vita attiva la vendono e, col ricavato, si procurano un reddito per il resto dei loro giorni. Comprensibile dunque che si oppongano alla perdita in conto capitale che potrebbe seguire dalla liberalizzazione. Ma chi protesta non si è reso conto che il provvedimento varato dal Governo prevede misure di compensazione, tanto che la perdita sarebbe molto contenuta. Certo non sarà così se continueranno con le loro esasperate forme di lotta.